Prologo

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Sydney Jones è invisibile, ma non significa che le persone non possono vederla; lei è invisibile perché le persone non vogliono vederla.

Nessuno tiene a lei, nessuno è suo amico; non ne ha mai avuti. I suoi genitori le hanno sempre detto che è uno sbaglio, un orribile sbaglio; la trattano peggio del loro cane, Spike. Forse, Spike è il migliore amico di Sydney. Forse, Spike sarà l'unico amico di questa ragazza.

Non ha mai saputo perché le persone le stanno alla larga: è una ragazza carina, bellissimi occhi azzurri, fluenti capelli rossi, quelle adorabili lentiggini che le macchiano il volto e un fisico che farebbe impazzire tutti i ragazzi. Ma loro ignorano Sydney, probabilmente perché lei non è perfetta, non è ricca, non è.

La sua vita non è complicata, no; la sua vita è monotona, la sua vita è silenziosa, la sua vita è invisibile. Con il passare degli anni si è abiutata a tutto ciò, adesso non le interessa più se la gente non le parla.

Ogni giorno mangia sola, sta da sola, cammina sola, sta semplicemente sdraiata sul suo letto e pensa. Pensa alla sua vita. Pensa a come sia possibile che nessuno le rivolga la parola. Pensa se mai un giorno qualcuno la consideri. E dopo piange. Ma non come fanno tutte le ragazze: loro piangono senza motivo o perché la giornata non è andata come si aspettavano. Sydney piange in un modo diverso. Lei piange veramente,lei piange per un vero motivo.

Se scappasse di casa nessuno se ne accorgerebbe, non importerebbe a nessuno. Quindi perché non se n'è andata via da tempo? Beh, perché c'è qualcosa che la trattiene in quella piccola cittadina americana; non sa nemmeno lei cosa, ma nel suo cuore sente che non le farebbe bene lasciare tutto, le creerebbe solo problemi.

Perché lei è invisibile. E lo rimarrà per sempre.

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