Capitolo 3

90 6 1
                                    

- Spike, tu credi che se me ne andassi da Sunnyvale, qualcuno di un'altra città mi ospiterebbe? - chiede la ragazza al suo animale domestico.

D'altra parte, il cane è l'unico mezzo per far sì che lei parli. Sydney sa benissimo che non le può rispondere, ma continua a chiacchierare, se così si può dire, con il beagle perché si sente più libera a condividere i suoi pensieri con qualcuno, anche con il muro se necessario.

- Ma cosa dico?! Nessuno mi prenderebbe con sè; se sono invisibile per quelli che mi conoscono, lo sono anche per il resto del mondo. -

La ragazza si alza, mettendosi seduta, facendo così cadere dalle sue gambe Spike. All'improvviso sua madre irrompe nella camera, senza bussare. Si guarda intorno e adocchia il cucciolo, senza però prestare attenzione alla figlia.

- Vieni, Spike. La cena è pronta. -

Quindi, all'uscita del cane, chiude la porta alle sue spalle e ritorna in cucina. Sydney mangerà dopo, come ogni sera, quando i componenti della famiglia avranno finito il pasto e si saranno congedati in salotto. Prende quindi un libro dai suoi scaffali e inizia a leggere, immergendosi nella lettura.

Troppo concentrata a seguire le vicende dei protagonisti, non si accorge che il tempo è passato così velocemente da essere ormai tardi; quindi, presumendo che i suoi genitori abbiano finito già da un po' la cena, scende le scale e, come prevedeva, vede i suoi seduti sul divano che guardano un programma televisivo.

Si dirige in cucina e mette nel piatto quello che è rimasto nella padella, ovvero un petto di pollo; quindi apre il frigorifero, prende dell'insalata e si siede a tavola.

Le cene normali, quelle che dovrebbero fare tutte le famiglie, sono il momento della giornata in cui si scambiano le vicende successe durante la mattinata a scuola o a lavoro.

Ma, come si può capire, questa famiglia non è normale. Non si può nemmeno definire tale. O meglio, la famiglia c'è, solamente che non viene presa in considerazione la figlia, quella che si dovrebbe amare più della propria stessa vita.

- Markus, cosa ne pensi di adottare un bambino? - chiede la signora Jones al marito. - Dopotutto, vorrei avere un figlio da curare. -

- Sai, cara, che non hai tutti torti? Lo vorrei anche io. - rispose l'uomo - Però un maschietto, con le femmine non ci è andata molto bene... -

Syndey non riesce a sentire nient'altro. Tutta la sua mente si appanna. Un fratello. Un bambino che prenderà definitivamente il suo posto. Un bambino che priverà la ragazza di quel poco che le è rimasto.

Fugge quindi in camera sua, scoppiando in un pianto liberatorio. Un bambino. Era da anni che non piangeva per i suoi genitori. E ora tutto si ripete. Ancora.

Tra tutte le notizie e gli avvenimenti che aveva affrontato, questo forse è il peggiore, quello che sta devastando l'animo della giovane nel profondo, sebbene lei non lo voglia ammettere.

Così si addormenta, con i vestiti addosso e le guance rigate da lacrime, pensando che la sua vita diventerà ancora più invisibile di quanto già non lo sia.

~~~

Sydney viene svegliata non dalla sua sveglia, ma da un rumore proveniente fuori dalla casa, precisamente nella villetta affianco.

"Ma chi può essere a quest'ora del mattino? Non sono nemmeno le 7" si lamenta silenziosamente.

Si alza dal letto e scosta le tende, chiudendo gli occhi alla vista improvvisa della luce. Per la strada, fermo, c'è un camioncino da trasporto, uno di quelli che vengono usati quando si deve trasferire in un'altra città. Due uomini in divisa da lavoro stanno aiutando una famiglia a scaricare i mobili per la loro nuova casa, posta a destra dell'abitazione di Sydney.

La rossa riesce ad intravedere ben poco dei suoi nuovi vicini: un uomo grassoccio che sembra essere il padre dirige gli spostamenti, una donna alta e formosa pare felice di essere arrivata a Sunnyvale, mentre una ragazza, presumibilmente sua coetanea, tiene per mano una bambina riccioluta.

- Perfetto, altre quattro persone che mi reputeranno invisibile; la giornata non potrebbe andare meglio. - ironizza, prima di andare a prepararsi per la scuola.

InvisibleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora