Capitolo 19

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Mitch era in tournée in Europa. Le aveva mandato una cartolina illustrata della Torre pendente di Pisa, seguita da una lettera di cinque pagine con degli schizzi, proponendole un progetto per trasformare il cortile posteriore in un patio pavimentato e con piante in vaso, all'italiana. Accludeva un assegno e suggeriva che Mel ordinasse subito il cemento e le piastrelle per la pavimentazione in modo che lui potesse lavorarci non appena tornato a casa. Non c'era nessun accenno al loro fidanzamento.
Mel strappò rabbiosamente l'assegno e gettò la lettera nel cestino.
Mitch tornò due settimane più tardi, con Barney. Entrarono in casa con un'aria stanca e molto soddisfatti di sè.
- Sedetevi pure. Fate come se foste a casa vostra- disse lei sarcastica, osservando Barney che si stiracchiava con voluttà sulla nuova fodera rosa del divano.
- È bello essere tornati. A casa- disse lui, sorridendo.
- Andato bene il viaggio?
- Grandioso, veramente grandioso.- Mitch si sedette accanto a Barney e stese le gambe. - L'Italia è bellissima. Gli siamo veramente piaciuti.
- Che bellezza- disse Mel acida.
- Cosa non darei per una tazza di tè come si deve.
- Adesso lo faccio.- Mel andò riluttante in cucina.
Mitch la seguì e le mise le braccia intorno. - Non mi dai un bacio?
- No!- Ma lui la baciò lo stesso. Lei si divincolò, scossa.
- Hai ricevuto la lettera? Vedo che hai finito di mettere la carta sulle scale e all'ingresso. È bella. Hai comprato il cemento e...
Lei portò il tè in salotto. - Ero impaziente di vederti. Ho avuto delle visite.
Improvvisamente era molto arrabbiata, conscia dell'ingiustizia. Perché mai doveva affrontarli lei tutti i problemi? E che diritto aveva lui di andare in giro a baciarla in quel modo?
- Ah si?- Mitch era a disagio, sentiva le vibrazioni ostili.
- Tua madre.
- Cosa!- Schizzò in piedi dal divano, come se si fosse seduto su uno spillo. In qualsiasi altro momento Mel avrebbe riso, ma adesso era furiosa.
- Non sapevo nemmeno che fosse a Londra. Perché non me l'ha detto?- Era furibondo.
Mel disse, torva: - Non sapevo neanche che avessi una madre, Mitch.
- Che voleva? Chiudi il becco, Barney! Che ti ha detto?
Barney era scoppiato a ridere. - Tutto. Puoi scommetterci- disse.
- Ha fatto il viaggio apposta per conoscere la sua futura nuora- disse Mel. - Per dirmi quanto fosse contenta. Che l'avevi chiamata e mi avevi descritto, e che eri sembrato tanto felice e che avevi perso la testa...- Con sua grande sorpresa un'ondata di rossore gli salì dal collo alle guance.
Barney esplose di nuovo. - Te l'avevo detto.
- Molto divertente, Barney- disse Mel. - Vorrei poter ridere anch'io. È stato terribile. Sei un porco, Mitch. Hai chiamato tua madre due settimane prima di quel ricevimento. Avevi progettato ogni cosa già da allora per liberarti di Roxy una volta per tutte. Non è successo lì per lì, come mi hai fatto credere. Hai avvertito i tuoi in anticipo nel caso la stampa li avesse chiamati per avere una conferma, immagino. È stata una mossa veramente sporca.
- Mel...
- Non ti è mai neanche passato per la testa come sarebbe stato per me, vero? Semplicemente sparito, lasciandomi da sola a dare spiegazioni a tutti, compresa tua madre. Era così simpatica e contenta. È stato orribile. Mi sono sentita veramente male per lei.
- Che cosa le hai detto, esattamente?- Mitch era teso.
- La verità. A proposito del ricevimento e che era tutto uno scherzo e c'è rimasta veramente male. Pensava che lo avessi fatto io lo scherzo e mi ha sgridato per averti preso in giro. Veramente, Mitch, potrei ucciderti. Continuava a raccontarmi un sacco di storie riservate sulla vostra famiglia e non riuscivo a fermarla. È stato uno dei momenti peggiori della mia vita. È talmente simpatica...
Mitch andò a guardare fuori dalla finestra, incurvando le spalle.
- Hai detto visite. Al plurale- disse Barney.
- Ah si, giusto. Mi stavo dimenticando l'altra visita. Una tua amica. Roxy Leigh.
Mitch si girò di scatto, incredulo. - Roxy è venuta qui? Ma come...
- Con una grande limousine. L'autista. Niente cane, però. Tutte quelle macchine di lusso! Flo l'Impicciona deve essersi messa in testa che io stia gestendo un bordello per ricconi.
- Lascia perdere le battute, Mel. Cos'è successo?
- Posso dirti che non siamo state qui sedute a bere il tè come due sorelline. Ha detto che mi avrebbe fatto fuori, in modo, ehm, molto insolito.
Mel adesso si stava divertendo, osservando la faccia di Mitch. Mitch non rideva. - E poi?
- Quella parte è durata parecchio. Mitch, devi smentire al più presto questo fidanzamento fasullo. Non posso sopportare altre visite delle tue donne selvagge, che mi supplicano di non sposarti. Gettandosi ai miei piedi. Piangenti. Minacciando di suicidarsi.
La fissarono terrorizzati.
- N-non è possibile! Neanche Roxy farebbe...
- Ho capito cos'è successo- disse Barney. - Le ha dato di volta il cervello.
- È stato come in un vecchio film di Hollywood- disse Mel. - È un bene che io sia abituata ai pazzi.
Mitch era furioso. - Questo è veramente troppo. Bisogna fermarla.
- Come te ne sei liberata?- Barney era molto interessato.
Mel sogghignò. - Mi sono calata nella parte. Sono stata molto buona e nobile. Ho acconsentito a rinunciare a Mitch. Le ho detto che avevo compreso e che "per il bene della sua futura carriera e per la sua futura felicità avrei rinunciato a lui per sempre!"- Sorrise soddisfatta. - Hai presente la Garbo in Camille, alla televisione? Allora Roxy si è seduta e mi ha detto quello che prova per te, Mitch, ed abbiamo pianto l'una sulla spalla dell'altra, ed io le ho detto che avrei messo una buona parola per lei quando ti avrei rivisto.
Mitch non rideva. Era pallido e furioso. Barney gli diede un'occhiata e smise di ridere immediatamente. Mitch prese un gran respiro, lentamente.
- Chiariamo le cose. Tu hai detto a Roxy che avresti rotto il fidanzamento e avresti convinto a sposarla?
- Beh...
- Grazie tante, amica.
- Sentì, tu avevi promesso che avresti chiarito tutto. Poi sei scomparso. Mi stai manovrando, Mitch, e non mi piace. Ho avuto un sacco di problemi. La gente a scuola, Keith, la signora Miller...
- Hai tradito il nostro accordo.
- Puoi riprenderti la scrivania. Non vale certo un altro incontro con tua madre.
- Al diavolo la scrivania!
- Ragazzi!- disse Barney in tono di rimprovero.
- Non sono disposta a farmi manovrare, Mitch. Stavo per dire a Roxy che non ci eravamo mai fidanzati e che era tutto un malinteso, ma...
Mitch la guardò per un lungo istante. Lei credeva che stesse per darle uno schiaffo, e poi vide con terrore che i suoi occhi scuri erano sospettosamente vispi. Allora disse, di corsa: - Ti ama alla follia, Mitch, veramente.
Mitch si ficcò le mani in tasca e si voltò dall'altra parte.
- Mitch non potrebbe mai presentarla ai suoi genitori- disse Barney, spiegandole. - Voglio dire, neanche io la presenterei a mia madre che vive in una casa popolare. T'immagini Roxy a un cocktail delle Nazioni Unite?
Mel disse in tono d'accusa: - Credo che tu sia un snob, Mitch. E un'altra cosa è questa: non mi hai mai neanche nominato i tuoi genitori.
Mtich disse seccato: - Non avevano tempo di occuparsi di me. Continuavano a mandarmi in collegio. Non vogliono nessun altro tra i piedi.
- Credevo che tu fossi uno di noi. Un diseredato. Sei una truffa, Mtich. Sei per bene.
Lui si voltò, arrabbiatissimo. - Ascolta, è colpa mia se i miei genitori sono così? Non più di quanto non sia tua la colpa dell'esaurimento di tua madre. Io sono me stesso. Tu stai cercando di etichettarmi.
Mel scosse lentamente la testa.
- E che mi dici di mio nonno, allora? Anche lui è per bene? Mio padre è partito a mezzo chilometro da qui e si è guadagnato duramente la sua posizione.
- Ma non tua madre- disse Barney. - Aristrocrazia inglese al cento per cento. A Polly, Roxy non piacerebbe affatto. Lo sai, Mitch, credo che tua si veramente subdolo. Il "fidanzamento", i tuoi genitori per bene, nascondermi il fatto che facessi parte degli Assassination. Cos'altro c'è che non mi hai detto? Credevo che fossi andato a scuola con Barney.
- E così è stato- disse Barney - dopo che lo buttarono fuori dalla scuola privata perché fumava erba e distribuiva volantini sovversivi. Andò a vivere con suo nonno e si iscrisse con noi alla Thomas Conway. Gli abbiamo fatto passare l'inferno, ma se l'è cavata. Poi abbiamo messo su il complesso. È veramente un tipo in gamba, Mel. Sul serio!
Barney si alzò e diede una pacca sulla spalla di Mitch. - Su con la vita, fratello, non è mica la fine del mondo.
- Smattila. Barney- disse Mitch imbronciato.
- Sono mesi che cerchi di sputare il rospo. Adesso lo sa. Cosa c'è di tanto terribile? Non se n'è mica andata via, vedi?
- Non capisci niente, Barney.
Mel stava fissando il tappeto. Dopotutto che importava? Neanche lei sarebbe mai andata ai cocktail delle Nazioni Unite. Non era cambiato nulla. E in ogni caso non aveva mai pensato che la loro amicizia potesse essere qualcosa di stabile. Eppure avrebbe preferito non essersi lasciata raggirare.
Scrollò le spalle. - Oh beh. Ma credo che dovresti dare una possibilità a Roxy, Mitch. È abbastanza simpatica sotto tutte quelle stravaganze e quelle scene. Magari riusciresti a farle cambiare un pò stile.
Mitch aveva preso dalla scrivania una scatola di fiammiferi per accendersi una sigaretta, con le mani che gli tremavano. Poi la risbattè sul ripiano, così forte che la scatola si ruppe ed i fiammiferi si sparsero sul pavimento.
- Chiariamo questa cosa. Non mi interessa quello che pensano i miei di Roxy o nessuna delle mie ragazze. Non mi interessa neanche lei. Non sono innamorato di lei e non la sposerò. E stai alla larga dagli affari miei.
Girò sui tacchi e uscì, sbattendo la porta così forte da far tremare le finestre.
Mel rimase a guardare, scossa. - È veramente sottosopra. Non credevo... Non avrebbe dovuto iniziare tutta questa storia del fidanzamento, Barney. N-non faceva parte dell'accordo. Mi ha reso la v-vita così difficile a scuola.
Barney spelacchiava la nuova fodera del divano, evitando il suo sguardo. - Lui pensa molto a te, Mel.
- Aveva detto che avrebbe fatto una smentita, ma sono passate delle settimane. Non ha fatto nulla.
- Lo sai che ha paura di Roxy.
- Non ci credo. Penso che la stia solo menando per il naso. Non è giusto, Barney.
Lui emise un lungo sospiro, esasperato. - Hai capito male, Mel. Veramente.
- È quello che crede anche lei. Se non la vuole, perché non le dice direttamente tutta la verità?
Barney la fissò, impietrito. - Hai ragione, Mel. Dovrebbe dirle tutta la verità. È l'unica soluzione.
Si alzò e uscì, lasciandola a domandarsi, terribilmente preoccupata, quali nuovi guai si stessero profilando all'orizzonte.
Mel non dovette chiederselo a lungo. La mattina seguente, a scuola, la signora Bell le mise davanti sul banco una copia del Daily Mirror, aperta alla pagina centrale.
C'era una grade fotografia di Roxy che faceva la sua scena da donna-tigre, con uno sguardo minaccioso che filtrava attraverso i capelli follemente irrigiditi, larghi almeno sessanta centimetri. Indossava un piccolo reggiseno di pelliccia e i fianchi erano drappeggiati con un ugualmente minuscolo straccetto di pelliccia, mostrando le sue gambe chilometriche in tutta la loro lunghezza.

La notte scorsa Roxy Leigh ha parlato al Mirror del suo tragico amore per Mitch Hamilton,chitarrista solista e cantante degli Assassination, questa settimana in classifica con il loro singolo, "Love Luck".
"Sto cercando con tutte le mie forze di dimenticarlo. Siamo stati insieme molto tempo. Andavamo insieme ovunque. Ma adesso lui si è innamorato di quest'altra ragazza, Melody Calder. Stanno pensando di sposarsi quest'estate"

Mel prese fiato, furiosa. Barney. Quando le sarebbe capitato tra le mani lo avrebbe ucciso.

"Lo so che non posso competere con Melody. È molto più giovane e più carina di me, ha un corpo splendido. Le uniche cose che ho da offrire sono il mio amore e la mia voce... Sono sempre stata così brutta! Quando ho capito come stavano le cose, ho deciso che non potevo essere d'ostacolo a Mitch. Sapevo che avrei dovuto sacrificare il mio amore in cambio della sua felicità. È l'unica cosa che io abbia mai voluto: che lui sia felice."

Mel pensò che se non fosse stato che Roxy le aveva rubato ogni singola parola, avrebbe pianto di commozione. S'immaginava perfettamente Roxy che si tergeva ad arte il mascara.

"Non amerò mai più nessuno in quel modo. Dedicherò la mia vita al canto. Credo che vi piacerà il mio nuovo disco, "Tearaway", che uscirà la prossima settimana. Abbiamo in programma una tournée di un mese nel Regno Unito e poi andremo in Europa e negli Stati Uniti e..."

Cuore infranto, pensò Mel. Saltò alla parte successiva, che pubblicizzava il nuovo album e il previsto futuro successo e lesse l'ultimo paragrafo.

Ieri notte Mitch Hamilton non era rintracciabile per un commento, ma il batterista degli Assassination, Barney Black, ha confermato che Mitch è fidanzato con la ragazza del mistero, Melody Calder. "La ama moltissimo" ha detto. "Ed i suoi genitori sono veramente felici della notizia."

Mel, respirando profondamente, continuava a fissare il giornale. Pensava che avrebbe staccato la testa a Barney non appena l'avesse visto. Perché Roxy era disposta a farla finita con Mitch? Oppure credeva veramente alle bugie di Barney? E cosa stava passando per la testa di Mitch? Mel si chiese d'un tratto se sua madre in ospedale leggesse i giornali. Adesso Mitch doveva rilasciare una smentita.
Mezz'ora dopo la porta dell'aula di arte si spalancò, sbattendo all'indietro contro la parete. In piedi sulla soglia, la mano su un fianco, c'era Roxy Leigh, vestita da capo a piedi in cuoio nero attillatissimo.
Come diavolo aveva fatto ad entrare nella scuola? Mel chiuse gli occhi e sperò di svegliarsi.
- Melody, piccola! Perché non me l'hai detto? Non posso lasciare che accada. Non puoi lasciarlo!- Roxy attraversò l'aula di arte e abbracciò Mel. - Piccola, sono venuta a dirti che ti ho lasciato il campo libero.
Mel grugnì. Paonazza. Perfettamente conscia della classe di arte rimasta a bocca aperta intorno a lei disse, disperata: - Come hai fatto a trovarmi qui?
- Una dolce vecchietta che si chiama Florence, nella tua via.
Mel grugnì di nuovo. - Senti, Roxy, andiamo fuori.
- È Roxy Leigh! Roxy!
La classe le si affollò intorno incredula.
- È veramente lei.
- Che ci fai in questo buco, Roxy?
- Ehi, Roxy, il tuo ultimo disco era fantastico. Grande.
- Roxy, oh Roxy, per favore mi fai un autografo...
- Roxy, ho tutti i tuoi dischi...
Mel disse, frenetica: - Per favore, Roxy, usciamo da questa gabbia di matti. Devo parlarti. Quell'articolo... Barney mente...
Ma la classe le si era radunata intorno. Nella stanza c'era un putiferio, e Roxy non poteva sentirla. Era troppo occupata a firmare autografi.
- Che sta succedendo qui dentro?- la voce di Keith Edwards sovrastò il baccano. Entrò frettolosamente nella stanza attraverso le porte comunicanti e si fermò di botto, fissando Roxy.
- Santo cielo! Rosie Leigh! Sei tu, vero?
Roxy lanciò un gridolino e gli gettò le braccia al collo. - Keith! Keith Edwards! Amore!
- Voi vi conoscete- disse Mel sbalordita.
Keith era rosso e sorridente. - Andavamo a scuola insieme al liceo artistico. Ehi, Rosie, vieni a prenderti un caffé nella sala professori e raccontami tutte le novità.
In un uragano di boo, di fischi e di ululati, Roxy fu portata via, lasciando Mel a osservare la scena, impotente.
Più tardi, appena prima che suonasse la campanella per il pranzo, Mel li vide dalla finestra entrare nella macchina di Roxy ed allontanarsi.
Keith stava ridendo ed aveva un braccio intorno alle spalle di Roxy.
Roxy se lo sarebbe mangiato vivo, pensò Mel, malinconica, divorata dalla gelosia. Roxy! Rosie! Era tutta colpa di Mitch.

MEL - Liz BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora