Fuoco contro Acqua

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Cap. 10

Fuoco contro Acqua

Alle due la squadra dei Fuoco si avviò agli spogliatoi. Era la prima partita di campionato e si sarebbero battuti Fuoco ed Acqua. La scuola pullulava di cori sui giocatori, sulla squadra, chi in favore, chi in sfavore. Sarah non era riuscita a mangiare quasi nulla a pranzo, e nemmeno Vanessa. Sarah aveva la bocca bloccata e non riusciva a proferire parola; Vanessa fremeva. Nicola, Irene, Kabir e Raffaele erano abbastanza tranquilli, o per lo meno se erano agitati non lo davano a vedere. Dopotutto non era la loro la loro prima partita. Nicola e Kabir erano in terza, Irene in quarta e Raffaele frequentava il sesto anno. Avevano più esperienza. Filippo pareva un po’ confuso (si mise il calzino apposto del guanto da Quidditch, finché Vanessa, impietosita, l’andò ad aiutare). Le riserve erano tranquille e continuavano a fare un tifo sfrenato per tutta la Sala Grande. Le ragazze s’erano dotate di pompon e parevano majorette. A Sarah, tutto quel tifo chiudeva ancora di più lo stomaco, si sentiva addosso una grande responsabilità, tutta la scuola l’avrebbe guardata e aveva timore di sbagliare.

Fuoco vai e scaglia,
Fuoco dai battaglia,
Fuoco vinci per noi,
sarete i nostri eroi.

Cantava tutta la Casa dei Fuoco. Erano tutti vestiti di colori del fuoco: sul rosso, arancio, giallo, oro. Invece gli aAcqua erano vestiti sui colori azzurro, blu, verde acqua. Loro inneggiavano la squadra con un altro coro.

Il Fuoco si spegnerà,
l’Acqua vincerà,
campioni sarete,
e vincerete.

I cori s’alzavano sempre più forte, per sovrastare l’altra squadra. Samuele aveva incantato molti fogli di pergamena arrotolati perché funzionassero come megafoni. I Fuoco così sovrastavano di gran lunga le voci degli Acqua. Due ragazzi del settimo anno avevano preparato un enorme striscione con la scritta il Fuoco vincerà e brucerà, le lettere in nero e lo striscione pareva andasse a fuoco davvero. Gli Acqua, non potendo sovrastare le voci dei Fuoco, inventarono altri inni.

I fratelli Zilio batterem,
noi siamo gli unici e vincer dovrem,
Argento e Bergamin nessuna speranza han,
e tanto meno la signorina Tricario ce la farà.
Abbad e Draghi cadran,
e l’Acqua vincerà.

Non volendo esser da meno anche i Fuoco inventarono un altro coro.

Vigorelli un bel niente troverai,
perché ti perderai.
Borciani nulla parerai,
perché cadrai.
Ziche e Rolla a vicenda vi colpirete,
perché stupidi voi siete.
Vaccarella, Lezzi e Corazzon,
non farete mai goal!

I due cori erano così forti che sovrastavano perfino le voci degli insegnanti che cercavano di far mantenere la calma agli alunni.
« Hai sentito? Gli Acqua parlano anche di noi… » disse Vanessa guardandosi attorno. Sarah annuì, non riusciva a proferire parola.

Fratelli Zilio vincerete,
perché i migliori voi siete.
Tricario e Argento,
volate come il vento.
Abbad e Draghi,
batterete quei maghi.
Bergamin il Boccino d’Oro troverai,
e onore per sempre avrai!

« Sarah, hai sentito? Anche quelli della nostra Casa inneggiano il nostro nome! Di me dicono che volo come il vento! Di te che troverai il Boccino e avrai onore per sempre! Ma come fanno ad avere tutta quest’inventiva?! »
« Vanessa, per favore, basta parlare… » ansimò Sarah, era fin troppo agitata senza sentire la voce dell’amica che parlava in continuazione, forse un modo per smaltire la tensione.
Le due si avviarono con la squadra agli spogliatoi. In lontananza si sentivano ancora i cori di una e dell’altra squadra. Una volta che si furono cambiati tutti, Nicola li chiamò per il discorso pre-partita.
« Ragazzi, ragazze. Siamo finalmente giunti alla nostra prima partita contro gli Acqua. Non dovete farvi intimorire da loro, noi valiamo cento volte loro, voliamo mille volte meglio di loro, siamo diecimila volte più forti e più bravi di loro! Andremo contro le leggi della natura, sconfiggeremo l’Acqua col Fuoco! Le condizioni fuori non sono delle migliori, preannunciano tempesta, ma siamo abituati anche a questo tempo, giusto? Usiamo le tattiche provate finora. Collaborazione, mi raccomando! Ma senza perdere di vista la partita e il nostro obiettivo: vincere! Forza, andiamo a riscaldaci un po’, noi e le scope. » esortò Nicola.
« Con questo gelo ci congeleremo e basta! » parlò Sarah dopo un lungo silenzio.
« Basta che vi riscaldiate bene e indossate i guanti… »
« Però il viso rimane scoperto! Ok, andiamo… »
La squadra si avviò a qualche esercizio di riscaldamento a terra, poi, una volta prese le scope, qualcuno per riscaldarsi in aria. Scesero poi a terra per aspettare l’inizio della partita, mentre le classi prendevano posto sugli spalti. I cori cantavano più che mai nell’attesa e facevano la ola.

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