In vista della partita

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Cap. 9

In vista della partita

All’interno della scuola, ora che era arrivato novembre, i compiti si facevano sempre più fitti, complicati, e star dietro anche al Quidditch era davvero difficile. Da lì a poco si sarebbe disputata la prima partita del campionato tra Case, e gli allenamenti ora si svolgevano due volte la settimana, il lunedì e il venerdì, e le ore erano aumentate: due ad allenamento, anziché una sola. Da quando i due ragazzi s’erano messi assieme, Filippo pareva parlare meno al fratello, ma interessarsi di più a Vanessa. Dopo la nottata passata assieme in infermeria dev’essere successo sicuramente qualcosa tra i due, ma né Filippo né Vanessa davano spiegazioni in proposito, il quanto era parecchio strano. In attesa della prima partita Monica Tardivo sembrava esser diventata ancora più odiosa e saputella, nonostante non giocasse a Quidditch. Lei infatti era della Casata degli Acqua e la prima partita si sarebbe disputata contro di loro sabato 17 novembre. La Casata che avrebbe vinto più partite, alla fine dell’anno avrebbe vinto la Coppa di Quidditch. Lo scorso anno, come nei cinque precedenti, avevano vinto i Terra.

Sarah stava ripassando febbrilmente un incantesimo per Difesa Contro le Arti Oscure. L’indomani avrebbe avuto l’esercitazione pratica insieme ad altri studenti di Fuoco e Terra. Era ormai mezzanotte e un quarto e la ragazza pensò che con l’esercizio bastasse così. Fece apparire come per magia una tazza di tè caldo e prese a sorseggiarla prima di andare a coricarsi tra le coperte calde e morbide del suo letto. Ad un certo punto un brivido le attraversò la schiena, un brivido venuto dal nulla. Non c’erano spifferi d’aria e tutte le porte e le finestre erano chiuse, anzi, il fuoco che scoppiettava allegro nel camino rendeva la stanza molto calda. Poi, di botto, il fuoco si spense. Ma non c’era il minimo alito d’aria nella stanza. Sarah trattenne il fiato e si guardò intorno: era nelle tenebre più assolute, solo la luce di una luna a metà, rischiarava quel poco per riuscire a capire dove si trovava la finestra. Sarah non riusciva a proferire parola e aveva il cuore che le batteva all’impazzata, non capiva come aveva fatto il fuoco a spegnersi così. Vide scendere dalle scale del dormitorio dei ragazzi una luce bianca e abbagliante « un fantasma? » si chiese tra sé e sé Sarah raggomitolandosi sulla poltrona con la tazza di tè bollente tra le mani.
« Ehi, che ci fai qui tutta sola al buio? » era Nicola, Sarah aveva preso un bello spavento, pensava che lo spegnimento del fuoco, il brivido e l’apparizione della luce fossero tutti collegati, ma si rese conto che si era agitata per niente.
« D’improvviso s’è spento il fuoco, per questo… stavo per andare a letto! » rispose Sarah riaccendendo il fuoco con un colpo di bacchetta. Nicola si avviò verso di lei, le sfiorò le labbra con un bacio a mo’ di buona notte e tornò nella sua stanza. Sarah finì di bere il tè e se n’andò a letto, tuffandosi a pesce tra le coperte e s’addormentò appena toccato il materasso.

Difesa Contro le Arti Oscure, l’indomani mattina, l’avrebbe avuto da sola, senza Filippo e senza Vanessa. Dopo una veloce colazione si precipitò a lezione, si era svegliata tardi ed era in ritardo. Il loro insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure era il professor Amadeus Montis, un signore anziano e calvo, alto quasi un metro e mezzo, pareva un nano. Aveva grosse e folte sopracciglia che pendevano come due zampillanti getti d’acqua da una fontana. Sarah si accomodò nell’aula appena in tempo per l’arrivo del professore. Accanto a lei sedeva Johnny Riviera, un suo coetaneo dei Fuoco, un ragazzo coi capelli abbastanza lunghi, color sabbia ed un viso carino.
« Sarà facile l’esercitazione di oggi secondo te? » chiese lui.
« Non ne ho la minima idea, spero di sì… come si decidono le coppie che si batteranno? » chiese Sarah a Johnny.
« Io spero facciano decidere a noi » cominciò lui « in caso vuoi essere in coppia con me? »
« Ok! »
« Silenzio ragazzi! » sbraitò il professor Montis rizzandosi sulle punte da dietro la cattedra. « Cominciamo subito con l’esercitazione di verifica, non perdiamo tempo. Bergamin, Castagna, cominciamo da voi. » annunciò il professore prendendo i primi due nomi dell’elenco. Sarah trasalì: doveva essere la prima? Inoltre si sarebbe dovuta battere con Renato Castagna, un possente battitore dei Terra, che l’aveva sempre guardata con disprezzo da quando l’aveva vista volare durante un allenamento. Rabbrividì al solo pensiero di battersi con lui ad un duello tra maghi come esercitazione di Difesa Contro le Arti Oscure.
« Mi raccomando ragazzi, niente maledizioni o incantesimi che fanno grandi ferite all’avversario. Essere leali e seguire le regole, non siamo ad un torneo. Non prende più punti chi vince, ma chi si comporterà meglio e sarà più saggio. Che il duello abbia inizio! » incitò il professore.
Sarah inspirò profondamente e tese la bacchetta in avanti pronta per ricevere l’attacco.
« Bergamin, anche se sei una ragazza non ti lascerò vincere e non ti lascerò nemmeno la prima mossa: Rictusempra! » urlò Castagna mirando al cuore. Ne scaturì una luce argentata.
Sarah lanciò un gridolino e riuscì a schivarlo per un pelo. « Oddio… » commentò lei.
« Ti è andata bene… Rictusempra! » sbraitò nuovamente. La ragazza, che per evitarlo era finita a terra, questa volta presa alla sprovvista venne colpita alla spalla sinistra e prese a ridere ininterrottamente, era un incantesimo di solletico.
« Hai visto cosa succede a battersi contro di me? » fece lui con una risata di scherno, mentre si pavoneggiava. Proprio mentre stava facendo segno di vittoria, Sarah prese fiato, cercando di non ridere, e lanciò il controincantesimo « Finite Incantatem! » smise di ridere e attaccò Castagna: « Petrificus Totalus! La partita non è ancora finita! » disse rialzandosi e facendogli l’occhiolino. Castagna era bloccato come un salame a terra, non se lo sarebbe mai aspettato che lei si liberasse così presto dell’incantesimo.
« Wingardium Leviosa » annunciò Sarah e Castagna venne sollevato in aria e lasciato levitare a due metri dal pavimento come una piuma.
« Bergamin, Castagna, può andare, tornate al posto. Complimenti ad entrambi. » interloquì dopo trenta secondi il professore. Sarah sciolse l’incantesimo e tornò a sedersi accanto a Johnny.
« Brava! » si complimentò lui.
« Tu sei uno degli ultimi, giusto? »
« Sì, sarò una delle ultime coppie. » confermò Johnny.
Le coppie si sfidarono man mano con gli incantesimi più spettacolari, impressionanti, fantasiosi e prorompenti che qualcuno potesse fare. Le due ore così passarono in un battibaleno e Sarah uscì per avviarsi all’ora di Divinazione, dove avrebbe trovato Vanessa. Appena entrò nell’aula, come al solito intrisa di mistero, Vanessa non era ancora arrivata. Si sedette al loro solito posto e dopo due minuti arrivò tutta gongolante.
« Ehi, che hai? Sembri piuttosto allegra… » chiese Sarah all’amica.
« Beh, sai… » cominciò arrossendo, ma entrò il professor Normandian e si bloccò all’istante. « …ti dico dopo! »
La lezione parve non finire mai. Era solamente un’ora, ma non terminava più. Avrebbero dovuto osservare nella sfera di cristallo il futuro del compagno di banco, ma non era affatto semplice. C’è chi non vide niente, chi notò delle figure sfocate, chi inventò ciò che vedeva per non farsi vedere come dei buoni a nulla. C’era chi vedeva matrimoni funesti, coccarde colorate, panna montata e chi vedeva qualcosa che pareva pressoché reale. Sarah vide solamente una nube densa e grigia, che interpretò per qualche brutto segnale, mentre Vanessa notò un qualcosa molto simile ad una stella di color verde smeraldo, che emanava riflessi più chiari. L’ora finì giusta in tempo perché Normandian non assegnasse dei compiti per casa. Già nell’ora di Difesa Contro le Arti Oscure, Sarah era stata caricata per bene di compiti…
« Allora, sputa il rospo, che hai? » chiese Sarah curiosa.
« Beh… da dove iniziare…? »
« Dall’inizio? » propose Sarah.
« Sì, beh, la sera di Halloween… da lì è iniziato tutto. La mattina ero sola in infermeria con Filippo… »
« Fin qui c’ero arrivata… »
« …ci siamo messi a parlare del più e del meno, così… » continuò lei senza fissare l’amica.
« …e? Va avanti! »
« Beh, m’ha raccontato di te, che le piacevi e che s’era ubriacato perché Nicola l’aveva interrotto. Aveva bisogno di sfogarsi a causa del fratello. Mi dispiaceva così tanto vederlo così che sono scesa dal letto e gli ho dato un bacio. » Sarah ebbe un sussulto, ma continuò a seguire il racconto « …e gli ho detto che finalmente il fratello non l’aveva interrotto, e che per questo c’era un motivo, era il destino che aveva scelto ciò. » Sarah annuì. « Oggi, alla fine dell’ora di Pozioni è stato lui, questa volta, a prendermi e baciarmi… che romantico… » concluse Vanessa con un tono trasognato.
« …wow! » commentò Sarah senza parole. Era rimasta a bocca aperta dallo stupore. A Vanessa era sempre piaciuto Nicola, forse un po’ come una fan ama il suo cantante preferito, ma non avrebbe mai pensato s’interessasse al fratello. E lo stesso valeva per Filippo. « Beh… » cominciò Sarah senza sapere che dire « …allora si potrà fare qualche uscita a quattro un pomeriggio! » propose.
« Bell’idea! Mi piace! Ma dimmi… tu non mi hai detto di Nicola… come avete fatto a mettervi assieme… » disse Vanessa dandole leggere gomitate sulle costole.
« Eh…! Che cosa vuoi sapere? » chiese Sarah arrossendo di botto come un bel peperone rosso fuoco.
« Dillo che hai fatto qualche sconcezza con quel pezzo di ragazzo… » squittì Vanessa ridacchiando.
« Sei solo tu che fai sconcezze, Vanessa! » ribatté Sarah mantenendo il colorito rosso fuoco.
« Dai, a parte gli scherzi, » cominciò Vanessa in tono serio « l’hai fatto con Nicola? » chiese pendendo alle sue labbra.
« Ti sembrano domande da fare?? » rimbeccò Sarah arrossendo ancora un pochino di più.
« Eh dai, dimmelo… io ti ho detto del bacio con Filippo… » sostenne Vanessa.
« Un bacio è una cosa, farlo con Nicola è un’altra… » considerò Sarah.
« Eh va bene, l’ho capito! L’hai fatto! » disse con un sospiro.
« Ci sbrighiamo ad andare a Trasfigurazione? » chiese Sarah aumentando l’andatura del passo.
« Aspettami! » replicò Vanessa.
L’insegnante di Trasfigurazione era uno dei peggiori insegnanti che Sarah e Vanessa avessero mai incontrato. Aveva sempre l’aria imbronciata, era molto autoritario e non ammetteva errori. Aveva l’abitudine di punire per ogni singolo sbaglio e guardava gli studenti con aria disgustata. Si chiamava Valen Aury, era molto alto ed imponente, aveva un paio d’occhi infossati di un verde spento ed opaco, due baffi molto lunghi e dei capelli molto corti di un castano morto. Era il coordinatore dei Terra, una delle Case peggiori di Singisterm. Le due ragazze arrivarono appena in tempo, se il professore le avesse beccate in ritardo avrebbe appioppato loro sicuramente una punizione. Finora le due ragazze non n’avevano mai beccata nessuna, erano sempre molto attente.
« Ragazzi, » cominciò il professor Aury non appena entrato in aula « oggi proveremo a trasfigurare un porcospino in un ananas. Alla fine ognuno assaggerà il proprio ananas, naturalmente » finì con un ghigno malefico, come sperando che qualcuno si avvelenasse. Forse era il suo modo per spronare gli alunni a dare il meglio di loro stessi.
L’uomo consegnò ad ogni studente un porcospino e si mise a sedere al suo posto dietro la cattedra.
« Alla fine dell’ora mi farete vedere i vostri ananas, buon divertimento, cominciate pure! » annunciò con una vena di sarcasmo nella voce.
Sarah, Vanessa ed il resto della classe si mise all’opera col proprio porcospino. Quello di Sarah correva per tutto il banco, cercando di sviare la luce argentea che tentava di colpirlo. Tratteneva a stento le risate. Quello di Vanessa cercava di divincolarsi dalle sue mani, ma lei non poteva stringerlo troppo forte per via degli aculei. Il resto della classe era un vero manicomio. Samuele Tiatto sprizzava scintille facendo correre a zigzag il suo, era un ragazzo basso e mingherlino, biondo con un paio d’occhi cobalto ed era terribilmente simpatico. Chiara Antonello, una ragazza degli Aria, lanciava dei piccoli urli ogni volta che il porcospino si avvicinava. Era una ragazza dalla carnagione scura, capelli corvini e due profondi occhi neri. La sua compagna di banco, Federica Caputo, anch’essa degli Aria, si soffiava sulle dita, aveva stretto troppo il suo porcospino. Eleonora, invece, era intenta a togliere degli aculei rimasti attaccati alle dita di Stefania. Edoardo aveva come sempre lo sguardo e la testa dispersa tra le nuvole. L’ora volò e quasi nessuno riuscì a farlo trasfigurare completamente in un ananas. Quello di Sarah presentava ancora qualche aculeo, quello di Vanessa era mancante di foglie. Samuele stava facendo il funerale al suo, era morto fulminato. Quello che più si avvicinava, a parte due aculei vicino le foglie, era quello di Denis Corigliano, un compagno dei Fuoco, ed era proprio un bel ragazzo. Capelli scuri a spazzola, occhi verdi e con un sorriso radioso. Era uno dei maghi migliori del suo anno e si diceva che fosse di una nobile stirpe di maghi, molto aristocratici e potenti.
« Allora, i vostri ananas? » sbottò il professor Aury. Gli alunni si avvicinarono timorosi alla cattedra col loro ananas/porcospino in mano. « Tiatto, non ti ho chiesto di ammazzare il porcospino, ti meriti proprio uno zero. » disse con una voce strascicata, con il solito ghigno malefico sul viso.
« Professore, » cominciò Samuele al quale non importava uno zero in più in Trasfigurazione « pensa che con tutti gli zero che mi ha appioppato, alla fine dell’anno riesca ad arrivare ad un otto? Basta mettere due zero uno sopra l’altro… »
La classe rise divertita, in silenzio, per non farsi vedere dal professore. Il professor Aury lo fulminò con lo sguardo, ma gli rivolse un sorriso, più simile ad un ghigno. « Tiatto, oggi pomeriggio alle tre nel mio ufficio. »
« Certamente, così mi metterà un uno, dato che accetto di venire… » cominciò in tono di sfida « …così, sommato allo zero di oggi, avrò un bel dieci! » finì raggiante, uscendo dall’aula.
« Bella faccia tosta… » disse Vanessa in un sussurro a Sarah.
« Piacerebbe averla anch’io… »
« Conte, » il professore s’era avviato a prendere gli altri ananas « questo ti sembra un ananas? E’ un po’ troppo liscio… »
Così andò avanti con tutta la classe, criticando il loro operato e affibbiando loro voti disastrosi. Sarah e Vanessa riuscirono ad arrivare a risico alla sufficienza.

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