Lo scontro

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Era un uggiosa giornata di gennaio, stavo andando al lavoro, ovviamente in ritardo come al solito, camminavo a passo svelto per cercare di arrivare in tempo alla fermata dell'autobus, con la testa tra le nuvole come sempre, ero talmente persa nei miei pensieri che non mi accorsi dell'uomo che veniva nella mia direzione lo feci solo nel momento in cui andai a sbattergli contro, alzai la testa per vedere chi fosse il malcapitato di turno, non ero certo nuova ad episodi del genere e mi trovai davanti niente di meno che Freddie Mercury, non mi stupii più di tanto, mi era capitato di vederlo in zona qualche volta, anche se non avevo mai avuto il coraggio di avvicinarmi, nonostante vedessi più di qualche ammiratore e soprattutto ammiratrici che lo facevano per chiedergli un autografo e lui si dimostrava sempre molto gentile e disponibile, ma io avevo paura di dargli fastidio e quindi non mi ero mai permessa. Indossava una maglia gialla con dei pantaloni rossi, visto così da vicino era ancora più bello, i suoi occhi erano due pozze scure meravigliose, per non parlare delle sue splendide labbra così carnose ed invitanti, da consumare di baci e quei baffi che gli incorniciavano il viso, rendevano quell'uomo a dir poco perfetto ai miei occhi, mi accorsi di essermi praticamente imbambolata a guardarlo, mi riscossi dalle mie fantasie quando lo sentii dirmi

<<Stai bene? Ti sei fatta male?>>

Gli ero praticamente finita addosso e lui si preoccupava che non mi fossi fatta niente

<<Sto bene, ti prego di scusarmi davvero, io non ti avevo visto>>

Immaginai che adesso mi avrebbe detto di stare più attenta quando camminavo, anche se non sembrava arrabbiato o infastidito,  ma non lo fece, invece disse

<<Non importa, devo chiederti anch'io scusa, ero distratto>>

<<Non fa niente davvero, è colpa mia>>

Come al solito pensai ma lui replicò

<<Dai alla fine non è successo niente, comunque piacere, io sono Freddie>>

Come se io non sapessi chi fosse, invece lo sapevo eccome, allungò la sua mano verso di me e dopo un attimo di titubanza gliela strinsi, a quel contatto sentii una strana sensazione alla bocca dello stomaco

<<Io sono Laura, il piacere è mio Freddie, credimi>>

<<Beh, ora scusami ma devo proprio andare>>

<<Oh si, si certo, anch'io devo andare, scusami ancora>>

Mi sorrise, solo con le labbra ma in quel preciso istante credo che mi innamorai di lui, mentre mi congedava dicendo

<<Beh allora ciao Laura>>

<<Ciao Freddie>>

Lo seguii con lo sguardo mentre lo vidi entrare in un edificio lì accanto, sapevo che era uno studio di registrazione e pensai che lì dentro c'erano anche Brian, Roger e John, quanto mi sarebbe piaciuto conoscerli tutti, improvvisamente mi ricordai che dovevo prendere l'autobus ma sicuramente lo avevo già perso, sconsolata mi avviai alla fermata per aspettare il successivo, sarei arrivata in ritardo anche oggi, non mi sarei meravigliata se un giorno di quelli mi avessero licenziata, mentre riprendevo a camminare, notai qualcosa per terra, mi chinai a raccoglierlo, era un accendino, sicuramente doveva essere caduto a Freddie quando lo avevo urtato, lo strinsi nella mano e sorridendo tra me mi allontanai da lì, sapevo già cosa dovevo fare, non avevo ancora un piano ma qualcosa mi sarei inventata, tutto ciò che sapevo era che in un modo o nell'altro dovevo e volevo rivederlo...

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