La perdita

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Purtroppo fin dai primi mesi la mia si rivelò una gravidanza difficile, dovetti restare a letto a riposare, non dovevo fare sforzi né stressarmi, altrimenti avrei corso il rischio di perdere il bambino, Freddie era molto preoccupato per noi e molto premuroso nei miei confronti, cercava di essere presente il più possibile a casa, nonostante i suoi impegni. Mi dispiaceva non poterlo seguire come facevo prima, aveva trovato un altro assistente, all'inizio quando me lo comunicò ci rimasi male, ma poi mi resi conto che non avrebbe potuto fare diversamente, io non potevo certo continuare a lavorare in quelle condizioni, ma non potei fare a meno di dirgli scherzando ma neanche troppo

<<Non ci hai messo molto a sostituirmi a quanto pare>>

Lui mi guardò per poi dirmi dolcemente

<<Laura, tesoro, tu per me sei insostituibile sia nella vita che nel lavoro e dovresti saperlo bene, ma ora devi pensare solo a te e a questa creatura che porti nel tuo grembo, non voglio che vi succeda nulla, a nessuno dei due>>

<<Lo so Freddie, stai tranquillo, nemmeno io voglio che succeda niente al nostro bambino e seguirò scrupolosamente le indicazioni del medico>>

Poggiò delicatamente una mano sul mio ventre e disse

<<Sai deve ancora nascere, eppure sento di amarlo già così tanto, così come amo immensamente la sua meravigliosa mamma>>

Avevo gli occhi lucidi dalla commozione, Freddie sapeva essere così tenero e delicato, poggiai una mano sulla sua e con l'altra gli accarezzai il viso

<<Oh Freddie, ti amo anch'io, tantissimo e amo questo bambino o bambina che sta crescendo dentro di me e che è frutto del nostro amore>>

Si chinò su di me per baciarmi in una maniera dolcissima e con tutto il suo amore. Per i seguenti mesi stetti a riposo il più possibile, Freddie si prese cura di me meglio che poteva. Un giorno mentre lui si trovava a Londra, iniziai ad avvertire dei forti dolori al basso ventre, mi spaventai tantissimo, mi trovavo a casa da sola e non sapevo davvero cosa fare, quando provai ad alzarmi dal letto mi accorsi che le lenzuola erano tinte di rosso e mi spaventai ancora di più, allora telefonai a mia madre che mi raggiunse immediatamente, nel frattempo avevo avvertito anche Terry, che ci accompagnò all'ospedale, ma purtroppo quando arrivai lì era già troppo tardi, avevo perso il bambino, fui annichilita dalla notizia, pensai immediatamente a Freddie e immaginai quanto avrebbe sofferto per quello che era successo, esattamente come stavo soffrendo io, lo avrei voluto accanto a me in quel momento, c'era mia madre certo ma non era esattamente la stessa cosa. Mi trattennero lì per la notte e il giorno dopo fui dimessa, tornai a casa e dovevo telefonare immediatamente al mio uomo per dargli quella terribile notizia. Appena rispose al telefono iniziai a piangere, tanto che lui non capì cosa stesse succedendo

<<Laura, tesoro, perché stai piangendo? Cosa è accaduto? Stai bene, il nostro bambino sta bene?>>

A sentirlo nominare il bambino che non c'era più piansi ancora più forte e balbettai tra i singhiozzi

<<Freddie, mi dispiace, mi dispiace così tanto>>

<<Laura, di cosa ti dispiace, vuoi dirmi cosa è successo?>>

Sempre continuando a piangere gli diedi la triste notizia

<<Freddie, ho perso il bambino, il nostro piccolino non c'è più>>

Dall'altra parte della cornetta ci fu un silenzio assordante, poi lo sentii dire

<<Torno subito a Monaco, dove sei ora, in ospedale?>>

<<No, sono a casa>>

<<Sarò da te il prima possibile>>

Dopo di che riattaccò, mi dispiaceva che dovesse interrompere il suo lavoro ma avevo un bisogno disperato di lui, di averlo vicino in quel momento, avevo bisogno che mi tenesse stretta tra le sue braccia, non avevo capito se fosse arrabbiato o meno, addolorato lo era sicuramente, comunque non vedevo l'ora che fosse lì con me. Freddie arrivò nel pomeriggio, io ero in camera stesa sul letto con lo sguardo perso nel vuoto, quando sentii la sua voce

<<Laura, amore mio>>

Voltai la testa nella sua direzione, venne vicino a me e mi prese tra le braccia stringendomi forte, io mi aggrappai a lui con tutte le mie forze e ricominciai a piangere, anche se non ricordavo di avere mai smesso di farlo da quando era iniziato quell'incubo che stavo vivendo, singhiozzando dissi

<<Freddie, mi dispiace così tanto>>

<<Shhh piccola, ci sono qui io ora, dimmi come stai>>

<<Sto bene, almeno fisicamente ma stringimi forte, ti prego non sai quanto ne ho bisogno>>

<<Certo, tesoro mio>>

Mi strinse ancora più forte, cullandomi tra le sue braccia, non so per quanto tempo rimanemmo così, improvvisamente mi resi conto di quanto fossi egoista, anche lui stava soffrendo mentre io in quel momento pensavo solo al mio di dolore, così scostandomi leggermente da lui per poterlo guardare in viso dissi

<<Freddie, ti chiedo scusa, anche tu stai soffrendo e io sto pensando solo a me stessa>>

<<Stai tranquilla, si è vero sto male anch'io per questa perdita ma tu lo portavi dentro di te e immagino che per te sia stato ancora peggio>>

<<Mi sento così in colpa>>

Mi guardò accigliato

<<Per quale motivo scusa? Non è affatto colpa tua, è successo e basta, io piuttosto mi sento in colpa per non essere stato presente quando è accaduto, hai dovuto affrontare tutto da sola>>

<<Stavi lavorando Freddie, non eri a divertirti, comunque mi è stata accanto mia madre, penso solo che forse se fossi stata ancora più attenta>>

<<Hai per caso fatto qualcosa che non avresti dovuto fare?>>

Mi domandò circospetto

<<No sono stata a riposo come mi aveva detto il medico, non ho fatto nulla di strano>>

<<E allora non devi sentirti per niente responsabile per quello che è accaduto, te lo ripeto, è successo e basta, nessuno avrebbe potuto fare niente per impedirlo>>

<<Forse hai ragione, ma non so perché, mi ci sento comunque, inoltre c'è anche un'altra cosa che devi sapere>>

<<Cosa amore?>>

Come facevo a dirglielo? Gli avrei spezzato ulteriormente il cuore, ma dovevo farlo, lui aveva il diritto di saperlo, anche perché così sarebbe potuto essere libero di scegliere cosa fosse meglio per lui e per il suo futuro, così mi feci coraggio e glielo confessai

<<Il medico mi ha detto che non potrò più avere figli in futuro, quindi se tu vorrai lasciarmi per questo, io lo capisco, davvero, non farti problemi per me, è giusto così, considerando il tuo desiderio di diventare padre>>

<<Laura, che diavolo stai dicendo? Io non ho nessuna intenzione di lasciarti, figli o non figli, perché ti amo con tutto il cuore e tutto quello che voglio è stare con te, mi dispiace moltissimo per questa cosa ma magari si sono sbagliati e non è detto che non ci possa essere la possibilità che tu rimanga di nuovo incinta>>

<<No Freddie, il dottore è stato categorico, non ci sono speranze>>

<<Beh se dovesse essere così, vuol dire che saremo solo io e te, ci basteremo, perché ci amiamo, questa è la cosa più importante>>

<<Freddie, ne sei sicuro? Magari un giorno potresti cambiare idea e pentirti di questa tua decisione>>

<<Ne sono più che sicuro, niente e nessuno potrà mai farmi allontanare da te e sono più che certo che non me ne pentirò>>

Gli accarezzai dolcemente il viso

<<Amore mio, ti amo così tanto, ma così tanto>>

<<Anch'io ti amo piccola, follemente e adesso ho solamente voglia di baciarti>>

<<E io voglio solamente che tu lo faccia>>

Mi sorrise con tenerezza, poi si sdraiò nel letto accanto a me e mi baciò a lungo, ci limitammo a fare solo quello, poi, sfinita, mi addormentai tra le sue braccia. 

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