17) Walk

236 16 2
                                    

Hermione camminava.

Camminava in quei corridoi che ormai conosceva a memoria e che avrebbe potuto fare a occhi chiusi, al buio più totale.

Ma era domenica... e la domenica non c'era lezione.

E allora dove stava andando?

La verità? Non lo sapeva. Lei percorreva i corridoi con il corpo, i muscoli. Ma la sua anima, la sua testa era altrove.

Non aveva dormito quella notte ovviamente, dopo la sera prima non si era ancora ripresa. In tasca aveva ancora quella dannata boccetta... eh diamine quanto desiderava saperne il contenuto. Perché debutto essa c'era la riposta a tutto.

Ma lui le aveva detto di non farlo. Draco...

C'era comunque quella vocina nella testa che le suggeriva di aprirla, e lei sapeva anche il motivo. Quella notte sarebbe successo qualcosa... qualcosa di brutto. E sapeva, o meglio, sentiva che Draco c'entrava.

Lo aveva cercato per tutto il castello, non per dirli qualcosa di specifico ma solo per vederlo, sapere come stava. Come si aspettava, ovviamente lui non si era fatto trovare. L'infermeria era tornata vuota e il bagno di Mirtilla era di nuovo abitato solo dal fantasma.

Era appena finito il pranzo infatti il preside era ancora in Sala Grande. Quindi l'ufficio, dove c'era il pensatoio, era libero. Lei sapeva la parole d'ordine perché era andata a parlare con il preside di alcune questioni scolastiche il giorno prima. Insomma aveva tutti i mezzi per poter svelare il mistero.

Doveva solo scegliere se aiutare Draco o fregarsene, sapendo che probabilmente non lo avrebbe mai più rivisto.

Lei scelse mentre già si dirigeva verso l'ufficio di Silente. Se c'era anche solo una possibilità di salvarlo e aiutarlo lo avrebbe fatto. A ogni costo.

~~

<Eccomi qui.>

Hermione era esattamente davanti al pensatoio con la boccetta in mano. Piano, rovesció il contenuto e subito venne trasportata all'interno....

~~

Ron.

Che stupido idiota. Le aveva rovinato una delle più belle serate della sua vita. Il Ballo del Ceppo. Era stata così bene con Krum, ma il desiderio che il suo accompagnatore fosse Ron era sempre insidiato, seppur a malincuore, nella sua mente.

E adesso era lì che piangeva sui gradini come una scema, per colpa del suo migliore amico.

<Sai Granger, non ti facevo una da pianti.>

Lei subito si giró a sinistra. Malfoy.

<Cos...Malfoy non sono proprio in vena di->

<Litigare con te, bla bla bla.> inarcó il sopracciglio ghignando come al suo solito. <L'ho già sentita troppe volte questa frase.>

Hermione lo fulmino con lo sguardo. <Cosa vuoi? Deridermi perchè sto piangendo... sai non mi importa più.>

Lui non rispose. Ma fece una cosa che forse era l'ultima delle aspettative della ragazza.

Gli porse la mano per aiutarla a alzarsi.

<Che diavolo stai facendo.> scatto lei sulla difensiva senza, ovviamente, accettare la proposta.

<Su Granger, ho visto cosa ha fatto Weasley.> la mano sempre a mezz'aria. <In questo momento la rabbia che provi per lui è più grande dell'odio verso me...>

I'm sorry || DRAMIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora