12. Logan Lerman

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#logandraforevah.

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Logan girò la testa quando sentì il proprio nome. Era alla fiera delle giostre per accompagnare a divertirsi i suoi cugini, che aveva inevitabilmente perso d'occhio; grazie al cielo c'era Alexandra con loro. Non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza per essere sua amica. Non avrebbe saputo come cavarsela, senza di lei.
I suoi occhi chiari percorsero la folla, curiosi, per individuare la voce che aveva attirato la sua attenzione da qualche istante. La individuò subito; apparteneva a una ragazza bionda che guardava lo schermo del suo cellulare, appoggiata a uno dei pali della bancarella dello zucchero filato.
- Logan Lerman ha twittato che è... esattamente qui! - esclamò sbalordita. Alzò lo sguardo sull'amica scocciata che aveva accanto, eccitata. Assomigliava un po' ad Alexandra, in effetti. Aveva gli stessi occhi stupendi. Logan chinò la testa e si avvicinò per ascoltare meglio, avvicinandosi per comprare un po' di zucchero filato.
- Capisci? Potrebbe essere l'occasione della mia vita! Potrei vederlo! - sognò sorridendo come un'ebete. L'amica sbuffò pesantemente, con l'espressione acida che contrastava con lo zucchero rosa che stava mangiando. - Ma figurati. Sfigata come sei?
- Ti odio davvero tanto, Tara - le rispose piccata l'altra. Logan allungò una banconota al venditore. I suoi cugini avrebbero apprezzato il regalo; e inoltre sperava anche che non avrebbero detto nulla a sua zia, del fatto che se li era persi. Intanto, allungò le orecchie per riuscire a sentire quello che dicevano le ragazze.
- Sai, sei davvero una stronza - adesso la bionda era seria. La mora, Tara, grugnì qualcosa.
- Ti vuoi staccare da quel cazzo di cellulare? - sbottò acida. Logan le vide girarsi con la coda dell'occhio e prese velocemente i due dolci per poi seguirle. C'era così tanto caos che doveva praticamente stare loro appiccicato per sentire cosa dicevano.
- Senti, se sei una stronza non è colpa mia.
- E nemmeno mia se ti sei fissata con uno stupido attore che non sa nemmeno della tua esistenza. Non gliene frega un cazzo di te, né di ogni altra fan. Siete utili solo per andare a vedere i loro film e far vincere qualche stupido premio. Scendi dalle nuvole, Clara, solo perché sei la mia sorellastra e ci hanno obbligate a venire qui per fare "amicizia" non vuol dire che devo sopportare anche le tue insulse fantasie. Ci vediamo a casa. Metti la testa a posto. Sei una nullità per loro.
Logan sentì il gelo percorrergli la schiena mentre Tara camminava via veloce, lasciando la sorellastra immobile in mezzo alla folla pressante.
Troia.
Vide le spalle di Clara sussultare; non ci voleva un genio per capire che era scoppiata a piangere. Logan alzò gli occhi al cielo brontolando mentalmente mentre regalava lo zucchero filato a un paio di bambini di passaggio per non essere intralciato mentre seguiva la schiena verde della ragazza attraverso i passanti. Clara si infilò tra gli autoscontri e il banco dei dolci, e si appoggiò contro il palo della piccola bottega provvisoria, sedendosi per terra con la testa china sulle ginocchia e il freddo che l'attanagliava tutta.
Clara sussultò quando sentì qualcuno sedersi accanto a lei; rimase con la testa piegata finché non cominciò a farle male il collo.
Sussultò quando la voce familiare di Logan risuonò dolce nell'aria.
- Sai che erano tutte stronzate, vero? Io vi voglio bene. Senza di voi non ce l'avrei mai fatta.
Clara girò la testa così velocemente che rischiò anche di prendersi uno strappo.
Il sorriso di Logan le riempì il cuore di gioia.
- Oh mio dio - sussurrò, cominciando a tremare. - Oh mio dio - si portò le mani alla bocca mentre Logan rideva, spalancando le braccia.
- Vieni qui - si tuffò sul suo petto, stringendosi forte alla sua schiena.
Logan sorrise, accarezzandole i capelli. Le baciò la testa, cullandola dolcemente.
- Chissà come ci rimarrà male Tania quando vedrà la nostra foto.
Clara rise.


POPCORN.
La prossima è J. K. Rowling (:
Chi volete che faccia?

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