S͜͡o͜͡s͜͡p͜͡e͜͡s͜͡i͜͡ n͜͡e͜͡l͜͡ T͜͡e͜͡m͜͡p͜͡o

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Mi inchino al pubblico con il mio solito sorrisetto e ammico ad una ragazza in prima fila, mi applaudono come se fossi un dio e devo dire che così in alto, in bilico sul mio bastone mi sento un Dio.

Mi butto e attorcigliandomi attorno scendo lentamente.

I miei occhi abituati al pubblico si aggirano annoiati fino a quando non ne incontro un paio blu giaccio.

Mi studiano e quando gli incotro il resto non conta, tutto si muove lentamente come per adattarsi alla nostra elettricità.

Riparte quando arrivo a terra e perdo quel legame con lei.
Sono frastornato non la avevo mai vista e non mi era mai capitato con nessun'altra.

Le tende si chiudono e si riaprono solo quando Ivan é pronto con i leoni.

Vado nel mio camerino e mi lavo io viso, quei occhi mi hanno lasciato la testa annebbiata.

Non penso ad nient'altro che a loro.

Mi riscuota quando sento il pubblico applaudire ed esco fuori con tutti gli altri.

Di quei occhi non c'è più neanche il ricordo eppure sono sicuro di averlo visti.

Erano troppo profondi per essere una finzione.

<Adrien posso parlarti>il maestro Fu,  ideatore di questi eventi e padrino di tutti noi.

Lui ci ha salvati dalla strada per darci una casa e un lavoro.

<Si?>

<Adrien io so che tu non ti fidi di nessuno  ma ho incontrato questa giovane ragazza che balla ai tessuti e fidati é di una bravur->lo interrompo alzandomi e caminando in cerchio per riflettere.

<No>

Sospira e si alza<É testarda non si abbaterà facilmente>.

Non mi frega io non ballo con nessuno.

Esco fuori come una fuori ignorando i ragazzi che mi chiamano per cenare.

Salgo sul ramo più alto dell'albero qui davanti e prendo un respiro profondo.

Io non voglio nessuno nel mio mondo.

Quella é solo la mia di dimensione temporale.

Chiudo gli occhi rientrando nel mio buio.

Andando nella mia mente, ripescando i primi allenamenti, le prima esibizioni.

La prima volta con il mio bastone.

É ora vorrebbe arrivare lei ed entrarci senza permesso.

Se lo scorda.

<Adrien giusto>sobbalzo dallo spavento e mi giro verso il tronco.

What?

<Sto sull'altro ramo>sospiro di sollievo e mi acciglio subito dopo.

<Chi cavolo sei?>

<Teoricamente sarei la tua partner, praticamente sono una squilibrata che ti vuole molestare>

Nessuno fiata subito dopo.

<Scherzavo eh!?>

<Lo già detto a Fu tu non mi servi, non ci servi.

Puoi tornare da dove sei venuta>

La sua risata cristallina mi riempie le orecchie.

<Sai questo albero é centenario e io ho legato al busto, in modo che mi regga, i miei tessuti.

𝖔𝖓𝖊 𝖘𝖍𝖔𝖙 ~𝑴𝒊𝒓𝒂𝒄𝒖𝒍𝒐𝒖𝒔~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora