Capitolo 74.

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"E non ho paura del tuo buio, il buio ha solo un colore. Ho paura dell'amore che è pieno di sfumature e se tutto sfuma non sono bravo a calcare i contorni."
▪︎ Quello che manca - L'orso

Aprii la porta, dopo aver fatto un lungo e profondo respiro, appena il campanello risuonò dentro casa. Alberto mi apparve davanti, un'espressione indecifrabile sul volto e le mani infilate nelle tasche dei bermuda che aveva indosso, segno che era a disagio.
Aveva l'aria stanca e ansiosa, lo capivo bene ma, nonostante questo, ai miei occhi, risultava veramente bellissimo, proprio come sempre.

- Ciao Albe, ti va di entrare?- era ovvio che gli andasse, visto che aveva accettato di parlarmi e che non era il pianerottolo il posto migliore per farlo, ma ero talmente agitata che parlavo a vanvera. Lui si limitò ad annuire e si accomodò in casa mia, mentre io richiusi la porta alle mie spalle e poi gli prestai la mia attenzione. - Puoi sederti, se ti va. Posso offrirti qualcosa? Hai già fatto colazione?-

- No, preferisco stare in piedi. Sì, ho già mangiato, sto bene così, grazie.- poi fece un gesto con la mano, verso la mia direzione - Allora, come mai sono qua?-

Non c'era nessuna traccia di rabbia o fastidio nella sua voce, era più curioso e pieno d'ansia. Ero sicura che stesse rimuginando da ore sul mio messaggio e stesse pensando e ripensando a cosa avrei avuto da dirgli di così importante, dopo tutti i casini.

- Non possiamo continuare così. Non posso continuare a tirarti verso di me quando ti vedo con lei, ma poi lasciarti andare quando temo di farti riavvicinare a me. Capisco che non è giusto, che non te lo meriti, che nessuno lo merita. E capisco che non posso nemmeno continuare a tenere i nostri amici in questo tornando di emozioni.- sospirai piano, mentre mi sedetti nel bracciolo del divano. Lui, invece, rimase immobile accanto alla poltrona, senza dire e fare nulla. - Vorrei scusarmi, per tutto quello che ho fatto in questo mese. Per aver cercato di far lasciare te e Aurora dicendole che io e te eravamo stati insieme, per aver fatto la gelosa, per aver cercato dei confronti con te facendoti capire di provare ancora qualcosa per te e facendoti così del male. Non era mia intenzione, non ho mai voluto che tu soffrissi, mai.-

- Eppure mi hai lasciato, sapendo quanto ti amassi e sapendo quello che avevo passato quando non ricordavi nulla. Eppure non hai pensato a me, solo a te stessa.- ora il suo tono sembrava più arrabbiato, come se volesse farmi capire quanto aveva sofferto per colpa della mia decisione di chiudere la nostra storia. - Non sembravi dispiaciuta... non per me almeno.-

- E invece lo sono stata e lo sono ancora oggi. Sei una parte fondamentale della mia vita e non potrei volere il tuo male in nessuna circostanza. - mi alzai di scatto e mi avvicinai a lui, il quale non si mosse minimamente, non voleva starmi lontano, fu un gran sollievo per me. - Ti amo e questo non potrà mai cambiare. È un sentimento che non potrà mai svanire, nonostante tutto. Mai, Alberto. Anche se gli eventi potevano far credere il contrario.-

- Quindi? Perché sono qua ora? Perché ti senti in colpa e vuoi ribadire nuovamente la chiusura di tutto ma cercando di non sembrare cattiva?- quasi urlò, stava iniziando ad agitarsi, ma non era quello che volevo, anche perché non era quello il senso del mio discorso, stava fraintendo tutto.

- Fammi parlare, altrimenti che ci sei venuto a fare qua?- borbottò un "me lo chiedo anche io" in risposta, ma decisi di non dargli peso. Potevo capire il suo stato d'animo e, inoltre, non avevo nessuna intenzione di litigare. - Non voglio allontanarti da me. Ho pensato a tutto in questi giorni, tanto. Avevo paura di soffrire ancora, ma mi sono resa conto che una vita senza di te mi fa ancora più paura. Non posso stare senza di te, senza di noi, quelli che eravamo un tempo. Lo so, entrambi abbiamo sbagliato, ma io voglio andare avanti, con te.-

Sentii il respiro corto dopo aver parlato tutto d'un fiato e agganciai il suo sguardo. Mi stava osservando con gli occhi sbarrati e la bocca leggermente aperta, non si aspettava minimamente quelle parole, non aveva assolutamente messo in conto che volessi parlargli per risolvere tra noi. Era davvero sbalordito.

- Tu vuoi tornare con me?- lo ripeté come se fosse un concetto fisico impossibile da capire, mentre io annuii per confermare ciò che mi stava chiedendo. - Io... non... Nova, tu...-

Sbuffò non riuscendo a pronunciare una frase di senso compiuto e, senza provarci ulteriormente, si avvicinò di più a me e, posando le mani sul mio viso, eliminò la poca distanza rimasta tra di noi, facendo scontrare le nostre labbra. Sentii il cuore andare veloce appena mi baciò e ricambiai immediatamente. Fu un bacio dolce e passionale, fu un bacio carico di malinconia e sentivo chiaramente che desiderava farlo da tempo, proprio come me. Sentivo mille emozioni scatenarsi dentro il mio cuore, il mio stomaco, la mia mente, come se fosse la prima volta che mi baciava. Come se fosse la prima volta che le sue mani mi accarezzavano la pelle e le sue braccia mi facevano sentire al sicuro.

- Ti ho sempre amata Nova, pure da lontano e quando non potevo più stare senza di te. Vederti e non poterti nemmeno sfiorare, è stato un incubo.- mi lasciò un bacio dolce sulla fronte e io, senza rispondere, lo presi per mano e lo condussi in camera mia. Lo vidi trattenere un sorriso e questo fece sorridere anche me.

- Siamo qua insieme, non dobbiamo più starci lontano, mai più.-

Mi baciò nuovamente, senza rispondere, e poi mi tolse la maglia. Mi osservò attentamente e sorrise dolcemente mentre continuava a guardarmi. - Sei bellissima, nessuna è come te. Potrei provare una vita a dimenticarti, non riuscirei mai e cercherei sempre un'altra che somiglia a te, cercherei sempre te.-

Sentii gli occhi pizzicarmi davanti alle sue parole e mi resi conto che non esistevano parole che potessero esprimere ciò che provassi e ciò che lui era per me. Nessuna parola rendeva giustizia al mio sentimento, quel sentimento che con il tempo non si era spento, per nulla, si era solo acceso di più.

- Non dovrai cercare più nessuno, io sarò sempre qua, non permetterò più che nessuno dei due soffra. Staremo finalmente bene.-

Annuì sicuro che fossi sincera e mi riniziò a baciare, facendomi poi sdraiare nel mio letto, in modo delicato. Le nostre labbra non volevano saperne di staccarsi, erano come incollate, desiderose di sfiorarsi e baciarsi, desiderose di recuperare tutto il tempo perso e le emozioni perse.

Solo in quel momento, mi resi conto di quanto mi fosse mancato e quanto avessi provato a nascondere i miei sentimenti per lui. Capii, finalmente, che non sarei mai riuscita a dimenticarlo, proprio come i miei amici sostenevano, perché rinunciare a lui sarebbe stato come rinunciare a una parte di me, e come si potrebbe vivere senza una parte di sé? Sarei stata per sempre spezzata e incompleta.

Mi abbandonai completamente alle emozioni che stavo provando, sentendo quel nostro forte amore aleggiare nell'aria, consapevole che non ci saremo più separati. Eravamo indispensabili l'uno per l'altra e non sarebbe mai cambiato.

Distance|| Alberto Cerri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora