uno strano invito

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Nova Starling camminava per i corridoi della scuola in cerca della palestra; ancora non poteva credere a ciò che le era successo:

Fino a poco tempo prima lavorava al bar gestito da sua madre, Angela, per racimolare qualche soldo; la sua famiglia aveva da sempre avuto problemi finanziari e, da quando suo padre era venuto a mancare, lei aveva dovuto rimboccarsi le mani per aiutare la madre. Un giorno, però, una lettera era arrivata a casa sua: si trattava di un invito da parte del preside dell'istituto Saint Saucy, che la invitava a presentarsi il 5 Settembre alle ore 9.00. Alla lettera erano allegate le indicazioni per raggiungere il posto, i soldi necessari per pagare il viaggio e una spilla raffigurante un'aquila. Titubante sul da farsi, Nova si era consultata con la madre e, dopo attente riflessioni, aveva deciso di accettare l'invito. Seguendo le istruzioni, aveva preso il treno e successivamente l'autobus, arrivando infine in una sperduta cittadina in piena campagna; qui, come spiegato nella lettera, ad aspettarla c'era stata una donna che le aveva fatto da guida fino all'istituto; a quel punto si era dovuta separare da lei ed addentrarsi nell'edificio.

" Accidenti, mi sono persa... forse sarebbe meglio bussare in una delle aule e chiedere indicazioni.".

Nova si avvicinò ad una delle varie porte e bussò; non ricevendo risposta, la aprì leggermente scoprendo che la classe era diserta:

" Dimenticavo, siamo ancora ai primi di Settembre, la scuola non inizierà prima di una settimana; è normale che non ci sia nessuno; sarà meglio tornare all'entrata e chiedere indicazioni.".

Fu solo quando la ragazza ebbe richiuso la porta dell'aula che si accorse di avere qualcuno affianco: era un ragazzo piuttosto ben messo, con una lunga chioma castana che gli scendeva fin sotto le spalle; indossava un cappotto beige scuro ed un paio di pantaloni neri; osservandolo, due cose colpirono Nova: i guanti neri piuttosto aderenti che indossava e, sopratutto, i suoi occhi penetranti, simili a quelli di un falco, che sembravano essere in grado di vedere ogni minima incertezza e falsità nell'anima di chi veniva osservato:

" Scusa, non ti avevo visto."

" Lunghi capelli neri, occhi verdi, voce potente ma non intimidatoria, devi essere la figlia di Starling."

" Conosci mio padre? Chi sei?"

" Nessuno... solo un conoscente di tuo padre."

Senza dire altro il giovane si allontanò nella direzione dell'uscita:

" Ehi, aspetta!"

" La palestra è in fondo il corridoio.".

Detto questo, il ragazzo scomparve uscendo dall'edificio. Anche se perplessa, la ragazza continuò il suo cammino e raggiunse la palestra: lì, radunati in gruppi da 5, oltre duecento giovani stavano attendendo di scoprire il motivo per cui erano stati convocati. Appena varcò l'entrata, una donna vestita completamente di nero le si avvicinò:

" Tu devi essere Nova Starling, la candidata numero 217."

" Sì, sono io... in che senso candidata?"

" Presto ti sarà tutto chiaro, ora seguimi, ti porto dal tuo gruppo.".

Senza ulteriori spiegazioni, la donna portò Nova ad una delle estremità della palestra; lì, seduti con la schiena appoggiata alla parete, quattro ragazzi della sua stessa età chiacchieravano tra loro:

" Bene, questo è il tuo gruppo, ti prego di restare vicino a loro fino a quando non avremo finito.".

La donna si allontanò piuttosto in fretta, lasciando Nova con più dubbi di prima. Non sapendo cosa fare, la ragazza cercò di scoprire qualcosa parlando con il resto del gruppo:

" Scusatemi, io sono Nova; sapreste spiegarmi perché siamo qui?".

Fu allora che uno dei membri del gruppo smise di parlare con gli altri per risponderle con tono pacato:

" Piacere, io sono Thomas Anderson. Tutti i presenti sono candidati a delle borse di studio per frequentare questo istituto.".

Il giovane che aveva parlato era di bassa statura, con i capelli corti ricci; indossava una tuta blu con uno stemma bianco a forma di C e, appoggiati sul naso, aveva un paio di occhiali con le lenti circolari e la montatura nera.

" Vuoi dire che qualcuno di noi potrebbe entrare a far parte di questo istituto?! Non lo conosco tanto bene ma, da quello che so, il Saint Saucy è uno dei college più rinomati a livello nazionale. Non credo di essere abbastanza brava per poterlo frequentare.".

L'unica altra ragazza del gruppo si alzò per parlare con Nova faccia a faccia: era piuttosto alta e slanciata, con lunghi capelli biondi, raccolti in una treccia e due grossi occhi verdi; indossava una divisa scolastica americana composta da una gonna nera ed una maglietta bianca:

" Nessuno di noi eccelle nelle materie scolastiche quindi dobbiamo supporre che i parametri con cui sono stati decisi i candidati siano diversi. Comunque il mio nome è Rose Blair.".

" Voi non sapete neppure di cosa parlate. Mio fratello è stato allievo qui e mi ha spiegato un paio di cose.".

A parlare era stato un ragazzo con indosso una tuta arancione con un cappuccio che impediva di vedergli il viso; al suo fianco c'era un fagotto piuttosto stretto e lungo; sentendo il tono saccente con cui aveva parlato, Rose gli rispose a tono:

" Stai alzando un po' troppo la cresta, ragazzino, e poi mi spieghi cosa ci tieni in quello strano fagotto?"

" Vuoi davvero vedere il suo contenuto? Ti accontento se vuoi.".

In un istante il giovane afferrò il fagotto, rivelandone il contenuto, una spada con cui immediatamente tentò di colpire la ragazza; Rose, tuttavia, scansò il colpo per un soffio:

" Ma sei impazzito!? Potevi ammazzare qualcuno con quella katana!?"

" Ma non rompere! Ti avrei colpito con il filo della lama."

" Ti faccio vedere io!".

La ragazza si lanciò contro lo spadaccino tentando di colpirlo con una mossa di judo ma all'ultimo istante uno strano oggetto metallico verde volò sulla traiettoria e lei si fermò. A lanciarlo era stato l'ultimo membro del gruppo, un ragazzo molto basso ed in carne con i capelli rasati quasi completamente e gli occhi marroni:

" Quello dovrebbe calmarvi.".

Perplessa, Rose prese in mano quello strano affare metallico:

" Che cos'è?".

Osservando meglio l'oggetto, Nova sbiancò:

" Que... quello è un pappagallo verde."

" E  cosa sarebbe?"

" Una bomba anti uomo!".

Rose scaraventò via l'oggetto e tutti i presenti si buttarono a terra prima che esplodesse. Avvenuta la detonazione, che per fortuna non fece gravi danni né alle persone né all'edificio, Rose, furiosa più che mai, afferrò il ragazzo per il colletto sollevandolo da terra:

" Edgar, sei forse impazzito! Hai rischiato di ammazzarci tutti!"

" Stai tranquilla; il Pappagallo Verde è una bomba anti uomo e comunque raramente uccide una persona."

" Ti ammazzo, maledetto bombarolo!".

Nova, completamente nel panico dopo l'accaduto, si rannicchiò contro la parete tentando di evitare altri problemi:

" Spadaccini, ragazze violente, bombaroli, ma in che diavolo di posto sono finita! Meglio che me la svigni alla svelta!"

In quel momento nella palestra entrò un uomo anziano, con pochi capelli, ormai tutti grigi, un paio di baffi dello stesso colore e due piccoli occhi verdi; indosso portava un vestito nero su cui splendeva una medaglia; ad accompagnarlo c'erano dieci uomini vestiti allo stesso modo ed altrettante donne:

" Vi do il benvenuto all'accademia Saint Saucy. Io sono Alphonse Chapman e sono il preside di questo istituto. A breve avrà inizio la selezione; sappiate che solo quindici di voi otterranno la borsa di studio per frequentare questo istituto; prima di iniziare, però, permettetemi di rivelarvi un piccolo segreto di questa scuola..."

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