Capitolo 32: Disastro

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Quando Jungkook la vide uscire dal suo ufficio così bella, vestita in quel modo, il cuore gli si fermò nel petto. Erano le sette di sera, lui e Jimin si erano trattenuti un paio d'ore in più in sala prove, ma era arrivato il momento di tornare a casa. Sun li vide dal fondo del corridoio e gli andò in contro per salutarli, ma prima che potesse abbracciare Jimin, la voce di Jungkook la interruppe. <<Dove stai andando?>> le domandò aggrottando le sopracciglia anche se aveva paura della risposta. Sun fece vagare lo sguardo dondolandosi sui talloni. Non aveva detto a Jungkook dell'invito di Jiyong, in realtà era stata indecisa fino all'ultimo sul l'accettare o meno, ma in fondo era stato gentile da parte di G Dragon invitarla e sarebbe stato scortese da parte sua rifiutare per la seconda volta. Dal canto suo, Jungkook aveva fatto finta di non saperlo nella speranza che la ragazza avrebbe rifiutato. Era stupido da parte sua essere così geloso, ma non poteva farci nulla.

<<Mh... a cena con Jiyong-ssi. Sono passata perchè ho dimenticato il portafogli.>> rispose in fine alzando la mano in cui teneva l'oggetto che quella mattina aveva dimenticato nel suo ufficio. Jungkook non sembrò prestare attenzione all'ultima parte della frase; vedeva concretizzarsi la paura che lo aveva accompagnato in quei giorni. E come succede quando si è spaventati e non si ragiona lucidamente, Jungkook parlò senza pensare.

<<Ci vai vestita così?>> chiese con occhi severi. Sun lo guardò accigliata per qualche secondo cercando di capire come mai le stesse parlando in quel modo.

<<Cosa ho che non va?>> domandò genuinamente confusa alzando un sopracciglio. Jungkook deglutì distogliendo velocemente lo sguardo.

<<No niente.>> fece freddamente. Sun incrociò le braccia al petto sotto lo sguardo preoccupato di Jimin che conosceva il lato geloso di Jungkook nei confronti di Sun Hee e sentiva l'atmosfera caricarsi di tensione. Sun si innervosiva quando Jungkook si chiudeva a riccio, rifugiandosi nei suoi silenzi.

<<Jungkook parla, cosa ho che non va?>> domandò ancora spazientita. Jungkook sbuffò tornando a guardare il viso della castana.

<<Seriamente me lo stai chiedendo?>> le domandò con una risata secca. Jimin che immaginava come sarebbe andata a finire gli diede una gomitata per avvertirlo di chiudere la bocca per evitare di dire cose di cui si sarebbe pentito. Ma naturalmente Jungkook non gli diede retta. <<La gonna è... molto corta e... hai troppo profumo.>> disse balbettando perché in fondo sapeva che stava blaterando sciocchezze in preda alla gelosia. Sun lo guardò scioccata, avrebbe quasi riso se solo non si sentisse ferita dall'atteggiamento del corvino.

<<Eh? Ma Jungkook che stai dicendo?>> domandò incredula. Jungkook contrasse la mascella e puntò il suo sguardo in quello della giovane.

<<Dico che più che ad una cena di lavoro sembra che tu stia andando ad un appuntamento.>> fece acidamente, al che Jimin lo fulminò con lo sguardo, deluso dal comportamento che il maknae stava avendo in quel momento, mosso dalla gelosia.

<<Jungkook...>> lo ammonì mettendosi tra i due per cercare di pacificare la situazione prima che il corvino potesse dire qualcosa di cui si sarebbe pentito. Sun Hee rimase in silenzio per qualche secondo.

<<Sei ridicolo.>> disse scuotendo il capo e mandando giù un groppo che le si era formato in gola. Jungkook alzò le sopracciglia.

<<Sono ridicolo?>> domandò sarcastico il più alto. Sun, col fiato corto e le lacrime agli occhi, fece qualche passo indietro.

<<Si sei ridicolo se pensi che mettere una gonna ed un po' di profumo equivalga ad avere un appuntamento.>> disse alzando il tono di voce a causa della frustrazione. Jungkook si passò una mano sul volto agitandosi sul posto.

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