Capitolo 2: Turbolenze

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Una volta fatto il check-in, le due ragazze si abbandonarono sui sedili davanti al gate aspettandone l'apertura.

<<Cosa vorresti fare una volta a casa?>> chiese Yoona mettendosi a gambe incrociate. Sun ci pensò un po' su mentre giocherellava con una ciocca castana dei suoi capelli lunghi.

<<Mangiare ramen caldo e fare una bella dormita.>> disse leccandosi le labbra e pregustando, con gli occhi a cuoricino, il sapore agrodolce della zuppa di pollo, delle verdure e dell'uovo, ingredienti principali del ramen. Aveva provato diversi ristoranti Coreani ad Edimburgo, ma nessuno di loro era stato all'altezza delle sue aspettative purtroppo. <<Tu invece?>> domandò Sun a sua volta.

<<Oh io non vedo l'ora di riabbracciare i miei fratelli e fare una maratona Disney tutti insieme!>> esclamò trepidante. Yoona era l'unica femmina di cinque figli dei Kim ed era la terza. La sua era una famiglia piuttosto numerosa e con loro viveva anche la nonna paterna. La famiglia di Sun invece era più ristretta: abitava con sua madre e sua zia, perciò a differenza di casa Kim, si respirava un'atmosfera più tranquilla e pacifica. Spesso infatti Yoona le raccontava di quanto fossero chiassosi i suoi fratelli, ma lei ci era abituata, anzi, era forse la più chiassosa dei cinque.
Improvvisamente il suo cellulare cominciò a vibrare nella tasca della felpa. Sun lesse il nome sullo schermo e un sorriso si dipinse sul suo volto.

<<Eomma!>> esclamò felice di sentire la sua voce.

<<Saeng-il chukha hamnida...>> cominciarono a cantare in coro sua mamma e sua zia. La castana sorrise e scosse la testa. Una volta terminata la canzoncina le due donne ridacchiarono. <<Tesoro tutto bene? Sei in aeroporto?>> chiese sua madre.

<<Tutto bene, io e la mia amica Yoona stiamo aspettando che apra il gate per imbarcarci.>> spiegò Sun.

<<Non vediamo l'ora che tu sia qui piccola!>> esclamò sua zia da lontano.

<<Anche io, mi mancate tanto ragazze.>> disse Sun impaziente di riabbracciare la sua famiglia.

<<Io e la zia veniamo a prenderti con la macchina nuova!>> esclamò sua madre. <<Oh scusa tesoro adesso
devo andare, sono arrivati dei clienti! A presto, ti voglio bene.>> la salutò la donna. Sun se la immaginò con il grembiule a servire i biscotti nella piccola pasticceria che lei e la zia gestivano insieme da prima che lei nascesse. Sorrise al pensiero di poterci tornare e poter sentire nuovamente l'odore di quei biscotti e quei dolcetti squisiti.
Sun salutò sua madre e riattaccò.
Non fece nemmeno in tempo a riporre il cellulare nella tasca della felpa che esso squillò nuovamente.
Yoona fece una risatina mentre Sun sbuffava.

<<Oggi sei peggio di un centralino.>> le disse, ma Sun era distratta e continuava a fissare lo schermo del telefono come incerta se rispondere o meno.

Chiamata in arrivo da Jimin.

In passato aveva legato molto con tutti i Bangtan, ma con Jimin aveva creato un legame particolare. Quando era partita aveva provato a rintracciarla più volte, soprattutto per cercare di far riavvicinare lei e Jungkook. Dapprima Sun fu restia a riprendere i contatti con lui perché sentiva come di stare tradendo in un certo senso Jungkook e le sue stesse intenzioni di chiudere con il passato per non soffrire. Tuttavia non ci era riuscita, Jimin sapeva essere parecchio insistente quando voleva. E poi, Sun non riusciva a stare tranquilla senza sapere se Jungkook stesse bene o meno, se mangiasse o riposasse a sufficienza, e dato che aveva deciso di chiudere con lui, Jimin era l'unico che poteva tenerla informata. A volte si sentiva in colpa, ma il motivo per cui aveva troncato con Jungkook era che lei era innamorata di lui e lui invece non poteva permettersi di esserlo di lei. Non era riuscita a tenersi tutto dentro e un giorno si era sfogata con Jimin al telefono e gli aveva confessato tutto. Jimin la ascoltò e le diede parole di conforto, ma le disse anche che era stato da stupidi scappare e che avrebbe dovuto chiamarlo e spiegargli tutto. "Jungkook non si dà pace, sai? Non si capacita di averti persa e gli manchi. Dovresti chiamarlo e dirgli quello che provi.", le diceva sempre, ma la ragazza non aveva il coraggio di farlo.

<<Non rispondi?>> le chiese Yoona vedendola titubante. Sun la guardò con un piccolo sorriso.

<<Si, vado... vado un po' più in là, qui c'è troppo brusio.>> rispose in modo sbrigativo per poi allontanarsi di qualche metro e premere il tasto verde.

<<Pronto?>>

<<Ehi Sun, buon compleanno!>> esclamò Jimin con il suo solito tono allegro. La ragazza sorrise felice di sentire la sua voce.

<<Grazie Jimin, come stai?>> chiese Sun al suo amico.

<<Sto bene ma sono distrutto, fortunatamente il tour sta per finire e potremmo riposare un po'.>> spiegò. <<Tu invece? Sempre con la testa sui libri?>> le domandò ridacchiando. Sun si mordicchiò nervosamente un labbro. Non aveva detto a nessuno, fatta eccezione per la sua famiglia naturalmente, che stava ritornando in Corea, Jimin era convinto che dovesse ancora finire gli studi.

<<Già, qui c'è tanto da fare.>> mentì lei. Era così stanca di dire bugie, lo odiava, per questo non era mai stata brava nel farlo, ma era costretta.

<<Almeno per il tuo compleanno dovresti prenderti una pausa.>> consigliò l'amico. Poi fece un pesante sospiro seguito da un lungo "mhhh", come se fosse indeciso se parlare o meno. Sun attese inarcando un sopracciglio.

<<Jimin?>> lo chiamò.

<<Ho visto Jungkookie molto frustrato oggi...>> cominciò lui con cautela. Il cuore di Sun cominciò a battere più velocemente.

<<P-perché? Non sta bene?>> chiese un po' allarmata. Solitamente Jungkook si buttava giù quando era ammalato e non poteva muoversi dal letto o quando una cosa non gli riusciva bene al primo colpo.

<<Avrebbe voluto telefonarti per farti gli auguri.>> le rispose Jimin.

<<Jimin...>>

<<Dovresti chiamarlo Sun. Tu gli manchi molto.>> disse quasi con tono di rimprovero. A quelle parole Sun rimase colpita, credeva che dopo cinque anni lui si sarebbe pian piano dimenticato di lei.
Sun stava per rispondere, ma la voce della hostess che annunciava l'apertura del gate risuonò dagli altoparlanti. Cazzo, pensò la ragazza portandosi una mano tra i capelli.

<<Cosa è questa voce?>>domandò Jimin.

<<Niente, è solo la televisione.>> provò Sun sperando con tutto il cuore che ci credesse.

<<Sun, prendo l'aereo più volte di quante tu riesca ad immaginare. Non mi mentire, sei in aeroporto?>> la ragazza non seppe cosa dire, non poteva mentire un'altra volta, tanto ormai il danno era fatto. <<Stai... tornando in Corea, vero?>>

<<Io... adesso devo andare Jimin, scusa.>> lo liquidò chiudendo la telefonata senza aspettare la sua risposta. Si sentiva uno schifo totale. Corse a prendere la valigia e insieme a Yoona e a tutti i pensieri che le frullavano per la testa si mise in fila per il gate.
Voleva farsi una bella dormita così da scrollarsi di dosso tutta quella tensione.

Spero solo non ci siano altre turbolenze.

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Salve a tutti! Ecco il secondo capitolo! Ha fatto la sua comparsa Jimin 😍 avrà un ruolo molto importante nei prossimi capitoli!
Spero che fin qui la storia vi stia piacendo, un bacio e a prestissimo stelline ⭐️

//Euphoria// J.JkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora