Capitolo 2

165 9 1
                                    

*il tuo tempo*
26 aprile
Quando si è in bilico fra due e più cose capire in quale direzione poter andare non è affatto semplice.

Mi guardavo attorno e non c'era niente a cui aggrapparmi, nessuno a dirmi cosa fare, a darmi forza o anche solo un po' di sogni, era tutto nero e spento, non c'erano mezze misure o semplicemente quelle sfumature che potrebbero dare speranza.
Era nera la mia anima ed era nera la stanza all'1.58 del mattino; persino il mio umore era nero ma ancora più nero era il dolore, quello che portavo da sola. Era tutto spento, morto, buio; era buio quando chiudevo gli occhi ma anche quando li aprivo, era buio quando stavo sola ma anche in compagnia e mancavi tu, era buio, ed io avevo paura del buio ma respiravo, riuscivo ancora a ridere anche se pensavo fosse impossibile, soprattutto, riuscivo ancora a vivere, ad amare, a volere, desiderare, bramare, combattere. Riuscivo ad avere la forza solo pensandoti. Perché in fondo per farlo mi servirvi tu, perché quando eri con me in quel nero che mi circondava avrei potuto vedere una luce e quella luce mi avrebbe salvata dai mostri che sentivo fuori e dentro di me.

Avevo preso il cellulare e mi soffermai su quella foto che mi mandasti, la facemmo qualche giorno prima: entrambi avevamo la parrucca colorata, io verde come la speranza, tu blu, come il mare in lontananza, l'infinito che ti immagini, entrambi avevamo il naso rosso, morbido e rotondo ma entrambi, entrambi eravamo felici. Felici per davvero, quella felicità assurda, quella che si può percepire anche da una foto come da km di distanza. Sorrideva tutto, dagli occhi al cuore, dall'anima alle vene e chissà, forse anche la morte si stava arrendendo a noi. A quel NOI che tanto desideravo pur sapendo di non doverci credere e proprio per questo combattevo di più.

Me: Ciao Johnny, sai cosa fa un'ape sulla luna?
consegnato e lanciato via, quasi come se quel gesto potesse cancellare quel messaggio inviato alle due di mattina e se sapevo che mi avrebbe fatto tutto quell'effetto, giuro, lo avrei inviato prima, magari quando il sole splendeva ancora nel cielo e il tempo per parlarci sarebbe stato maggiore. Il cuore mi batteva forte e non sapevo cosa avresti pensato mentre io stavo già pensando alla scusa da dirti, però, dopo pochissimo, il cellulare squillò e la luce mi illuminò gli occhi come una piccola parte della stanza, in realtà non mi aspettavo che mi rispondessi ma in fondo ci speravo fino alla fine.

Johnny: Sai che mandare questi indovinelli alle due del mattino è illegale?
mi strappasti un sorriso senza saperlo e non mi interessava neanche che sembravo stupida per tutti i fantasmi che erano con me, forse non avrebbero mai potuto capire come delle piccole lettere nere che rimbalzavano da una parte all'altra per via della stanchezza mi facevano bene.

Me: Mi piace infrangere il sistema

Johnny: Se lo faremo insieme ci aspettano le sbarre

Me: Ma saremo insieme

Johnny: E allora facciamolo

Johnny:Ti sei addormentata?

Johnny: Ehi!

Johnny: Ehiii

Me: No, sono ancora qua

Johnny: Stavo per chiamare "chi l'ha visto"

Me: Scemo! XD

Johnny: Sbaglio o è una dichiarazione d'amore questa?

Me: Assolutamente ti sbagli

Johnny: Allora avanti, perché sei ancora sveglia?
"bella domanda" pensai, forse perché avevo preso il caffè il giorno prima, forse perché dormire significava perdere delle ore, probabilmente proprio perché pensarti senza sentirti non mi piaceva affatto, sapevo della tua seratina fra amici, avevo visto anche le storie e, mandando a quel paese il mio orgoglio, continuai:

Me: Avevo voglia di parlare con te e...volevo sapere se ti sei divertito davvero stando lontano da me :)

Johnny: Sono ancora qui e se ti dico che prendere il cellulare è vedere finalmente il tuo messaggio mi ha fatto sorridere probabilmente non ci crederai

Ricordi? Continuammo tutta la notte e chi se ne frega che gli occhi chiedono pietà? Chi se ne frega che la notte è fatta per dormire? Chi se ne frega che domani avrò le occhiaie?
In quel momento volevo solo parlare con te senza tregua, volevo solo averti al mio fianco e mi facevo bastare le tue parole che magari erano scritte con fretta o forse senza neanche pensarci come "i tuoi occhi grandi mi uccidono ogni volta" una frase stupida, banale, una di quelle che si dicono a chiunque, eppure, scritta da te, mi piaceva tanto.

Staccare la spina, spegnere lo schermo o semplicemente lasciarlo sul comodino significava dirti "buonanotte" ed io non volevo, ricorderò come quella sera, però, fra foto idiote e video piuttosto imbarazzanti che inquadravano te e la luna o anche il wc con in sottofondo frasi sdolcinate dette con ironia e discorsi altrettanto stupidi, mi avevi dato il tuo tempo.

Fermare tutto, allontanare i problemi e scegliere come cura lei, lui, non significa altro che togliere tempo per metterne altro, c'è solo una cosa da sapere, quello stesso tempo, che siano minuti, ore o anche secondi non ti verranno mai più restituiti e ti basterà poco per capire che sarà quello sprecato nel modo più giusto, anche se finirà, anche se odierai averlo fatto, anche se diventerà il pensiero più brutto del mondo.

È facile dedicarsi ad una persona quando non si ha nulla da fare, quando le giornate sono vuote e lunghe quanto noiose ma prova a farlo quando hai miriadi di cose da fare, prova a farlo quando sei in mezzo alla gente o addirittura quando sei con amici, risulterà tutto difficile, persino prendere un attimo il cellulare che comunque hai sempre in mano perché vivere al momento con persone vere è più bello
ma
pensare a lei,
pensare a lui
che è lontano...
Distante...
non ti renderà mai triste
come ignorarla
e capire di stare ignorando.

Dedica del tempo
Quando di tempo
Ne hai zero
E vedi come si
Illuminano
Gli occhi di entrambi i cuori.

I'll stay among the stars... foreverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora