TrueMeredith

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Lo aspettai ma lui non arrivò.
Suonò la sveglia e io stavo ancora dipingendo.
Andai a sciacquarmi le mani piene di pittura.
Ero stanca ma non avevo sonno.
Arrivai alla sala di aspetto delle simulazioni.
Vidi un branco di persone con lacrime e occhiaie.
Erano tutti stravolti da ieri, tutti tranne me e Tris, che anche se un pò "rigida" mi sembrava abbastanza riposata.
Una porta si aprì ed era Quattro che la chiamava per invitarla ad entrare.
'Quattro hai visto Eric?'
Lui si fermò a guardarmi e sorrise.
'Quindi semplice operatore, sai dirmi dov'è il capofazione?'
'No, oggi non abbiamo avuto il piacere di incontrarlo purtroppo'
Andai per negozi e poi tornai a casa e Eric era giá li ad aspettarmi.
'Immagino che tu voglia sapere cosa è successo ieri'
Mi feci seria.
'Si, voglio saperlo'
'Non dovrai dirlo mai a nessuno, devi fare finta che tu non sappia niente, al resto ci penserò io ok? Ti prego, me lo devi giurare'
'Te lo giuro'
'Secondo il tuo test tu sei risultata una candida'
rimasi traumatizzata da quella notizia.
'E una pacifica'
'E un'intrepida, e un' erudita e un'abnegante'
Non è possibile.
'Eh?'
'Eric è impossibile, si sará rotto il test'
'Non si può rompere il test, tu sei così'
'Che significa? Sono malata?'
'No, tu sei speciale, hai un dono che gli atri non capiscono, e vogliono che nessuno lo abbia.'
Feci una pausa.
'Vogliono uccidermi'
Anche lui rimase in silenzio.
'Che c'entra con ieri Eric?'
'I divergenti sono pericolosi perché non possono essere controllati, tu rompi il loro perfetto sistema, su di te non funzionano i sieri.
Non mi sento soddisfatta della verità.
Ad ogni risposta, sorgono il doppio delle domande.

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