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DRACO

<<... e poi sono andato via>>

Raccontai tutta la storia a Blaise mentre andavamo a fare colazione, lui rimase bloccato, con la bocca aperta e gli occhi sgranati

<<Draco cazzo!>>

Fu tutto ciò che disse Blaise

<<cosa pensi di fare?>>
<<ho paura di fare un passo falso Blaise>>
<<l'unico passo falso è quello che non ti porta da nessuna parte amico>>
<<ci sono anche i passi che ti fanno inciampare>>
<<e quelli sono i passi più veri>>
<<però poi ci si fa male>>
<<o magari si scopre il proprio equilibrio, chi lo sa>>

Ci sedemmo al nostro tavolo e la prima cosa che feci fu cercarla, vidi arrivare la rossa.
<<non c'è oggi, ma verrà a vedere la prova>>
Annuii alle sue parole, tutto ciò che potevo fare era aspettare e preparare la sua festa

<<io opto per farla nella stanza delle necessità>>
Disse Ginevra
<<va bene, mentre Draco affronterà il Draco, Hermione sarà preoccupata e rimarrà a guardare, allora io e Ginny prepareremo, ma finita la festa sta a te Draco portarcela>>
Io annuii, il resto della giornata passò normalmente, ma lei non c'era nemmeno alle lezioni, ed arrivò la prima prova

<<allora, ognuno di voi pescherà un drago. Dovete prendere l'uovo che custodisce. Iniziamo. Draco.>>
Misi la mano in un sacchetto di pelle marrone, pescai il primo drago e mi maledissi.
Ungaro spianto.
Prende il nome dalle spine che coprono ogni centimetro del suo corteo, è uno sputa fuoco.

Avendo pescato per primo fui anche il primo ad uscire, l'arena era enorme, e aveva degli spalti simili a quelli del campo di quidditch, alzai lo sguardo e vidi subito Hermione, era avvolta da una sciarpa e i guanti, il suo respiro caldo formava delle piccole nuvolette di vapore in aria, il naso e le guance più rosse che mai.

Mi avvicinai al drago di soppiatto
10 passi dall'uovo
9
8
7
6
5
4
Merda.
Pestai un ramoscello ed il drago si girò verso mi me minaccioso
<<ACCIO NIMBUS!>>
Vidi il drago avvicinarsi, ma della scopa non c'era traccia.
Mi buttai velocemente sull'uovo e lo afferrai,
Lo spinato ruggì fuoco e io mi scansai dietro una pietra.
Vidi arrivare la scopa e ci salii subito.
Volai in alto pensando di essere salvo, stupido ingenuo.
Il drago si liberò e mi volò appresso.
Arrivai fino alla scuola dove mi posso sul tetto
Il drago sputò fuoco sulla torre di astronomia
<<AGUAMENTI>>
sparai un getto d'acqua nelle fauci del Draco, vidi uscire una valanga di fumo e corsi sul ponte.
Il drago mi segui e finí addosso al ponte.
Corsi, o meglio, volai fino all'arena ed appena arrivai portai l'uovo a silente.
Un coro di applausi si levò dall'arena, che calò quando con la scopa raggiunsi la riccia

<<per l'amor del cielo stai bene! cioè non ti azzardare mai più a farmi uno scherzo del genere, prendi l'uovo sparisci inseguito da un drago e torni senza nemmeno un graffio!>>
Gli occhi le si riempirono di lacrime ed io, ancora in bilico sulla scopa, le posai una mano sulla guancia
<<scusami Hermione, scusa per ieri, scusa per averti fatta preoccupare,scusa, non ti libererai di me facilmente>>
Non ragionai e la baciai, sotto gli occhi e gli applausi di tutta la scuola.
Non potei sporgermi più di tanto a causa della scopa.
Sentii le sue labbra per la prima volta.
Quell'odore di lampone mi percorse le narici.

Ci staccammo dopo poco e lei sorrise
<<vieni ti porto in un posto>>

Qui il suo sguardo cambiò
<<io su quella cosa non ci sa...>>
Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovava già dietro di me
Sentii la sua presa stringere sul mio petto,
Dovevo portarla alla stanza.

<<Mi vuoi cortesemente dire dove stiamo andando?>>
<<dai siamo quasi arrivati>>

mi bloccai a pochi passi dall'entrata della stanza delle necessità, mi girai e presi la mano di Hermione

<<senti hermione, so che tra noi non c'è mai stato nulla oltre all'odio in questi anni, so bene anche di averti fatto passare momenti orribili tra prese in giro, scherzi di pessimo gusto e tutto il resto, so anche di essere conosciuto in questa scuola come il puttaniere, quello che si fa una diversa ogni sera e chi più ne ha più ne metta, ma con te è diverso, tutto è diverso quando sto con te, sento sensazioni nuove e bellissime, tu non cadi ai miei piedi e questa cosa mi fa impazzire. tu mi fai impazzire Hermione Jean Granger.>>

la presi dolcemente per i fianchi e la avvicinai a me, misi una mano sulla sua guancia e le spostai delicatamente i capelli dietro l'orecchio, la baciai.
uno di quei baci corti ma interminabili, silenziosi ma rumorosissimi, dolci ma bramosi l'uno dell'altro, le chiesi l'accesso con la lingua e lei me lo consentì, ci staccammo dopo 2 minuti facendo scontrare le punte dei nostri nasi

<<Draco lo sai che ci hanno visti tutti al torneo?>>
<<Bene, allora sarà meglio ufficializzare la cosa no? Hermione vuoi essere la ragazza del ragazzo più sexy di Hogwarts?>>

lei annuì diventando un pò rossa in viso, e poi mi baciò

<<comunque non sono venuto qui solo per dirti questo... non ci siamo dimenticati che giorno è oggi.>>

la porta della stanza delle necessità si aprì, facendo volare in aria coriandoli di ogni colore, io avrei optato per i palloncini, ma la rossa mi confessò dell'enorme paura di hermione per tutto ciò che esplodeva: palloncini, fuochi d'artificio, ecc...

<<voi siete completamente pazzi!>>

la riccia corse incontro a Ginevra abbracciandola, poi abbracciò Blaise, Lo Sfregiato, la Lovegood, Chang, Le sorelle Kali, Fred e George, Paciock. Lenticchia, che beh ci provò ad abbracciarla, venne salutato con una stretta di mano

<<Davvero ragazzi è stupendo grazie!>>

in effetti la festa era venuta davvero bene, vicino all'entrata c'era il buffet: patatine al formaggio,alla pizza,al limone(le preferite di Hermiine), cioccorane, caramelle tutti i gusti più uno, coca cola, aranciata, the alla pesca e the al limone(il suo preferito).

c'erano striscioni attaccati da una parte all'altra della sala con scritte tutte le cosse che ci piacevano di lei, mentre un'arazzo con le nostre firme pendeva da sopra il caminetto

le luci si spensero di botto

<<tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri vara hermione, tanti auguri a te>>

il canto un pò stonato si alzò nella sala, Potter nel mentre portava la torta preferita di hermione in mano, torta pan di spagna al lampone e crema al pistacchio.

Lei soffiò le candeline ed io non potei evitare di bloccarmi a guardarla, così dannatamente bella mentre sorride, con i capelli mai del tutto apposto e una ciocca che puntualmente le si posava sulla guancia, il sorriso sgargiante che mi attirava ancora più in quel sogno, quel sogno che io da oggi, avrei iniziato a chiamare ragazza.

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