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Mi alzo dal letto e la prima cosa che faccio è guardare se ci sono messaggi, riaccendo i dati e mi arrivano dei messaggi di Jessica, silenzio la chat, per non farmi arrivare suoi messaggi, e mi preparo per andare al centro.
Esco e chiudo la porta per poi andare verso l'auto e partire. Stare da solo sia in casa che in macchina mi fa strano dato che sono sempre stato con Jessica e, con lei in macchina e a casa, ci si divertiva sempre. In macchina mi ritornano in mente gli occhi che ho immaginato ieri. Non so perchè ma, guardandoli, mi hanno donato calma e mi hanno fatto provare le stesse cose di quando si è innamorati ma mi sembra strano innamorarsi degli occhi di una persona che non si conosce e che non ho mai visto. Arrivo al centro e vado verso il cofano per prendere il borsone, chiudo il cofano e, successivamente, l'auto.
Entro e noto qualcosa di diverso, una nuova ragazza nello staff medico: ha gli stessi occhi che ho immaginato ieri sera. Forse è lei la ragazza misteriosa, dai lineamenti perfetti, che ho immaginato ieri sera, forse il destino mi vuole premiare con questo per avermi dato già una relazione finita male, anzi malissimo. La guardo e riguardo ripensando a quegli occhi che sono identici a quelli della mia visione: e se Dio mi stesse dando la cosa più importante che avrò nella mia vita? So che non la conosco ancora ma quegli occhi, quei fottutissimi occhi, sono stati nei miei sogni questa notte. Entro nello spogliatoio con gli altri, non sanno che tra me e Jessica è finita.
Mi cambio velocemente per poi rientrare in campo. Cerco il suo sguardo con il mio e noto che ha la macchina fotografica in mano, da ciò intuisco che è la nuova fotografa.
Ci mettiamo a cerchio in campo ed ascoltiamo il mister Gattuso che ci dà le direttive per l'allenamento.
"Ragazzi vi presento Alessandra, la nuova fotografa della società" dice il mister per poi guardarci in cagnesco come per dire"trattatemela bene". Ci lascia del tempo con lei per farla ambientare e subito Lorenzo e Dries scherzano con lei e la fanno ridere. La sua risata mi si impregna nella mente e solo guardarla sorridere il mio cuore sta bene. Come mai sto dicendo questo se la conosco da neanche cinque minuti? Beh, dico questo perchè quegli occhi, questa notte ed ora, mi hanno fottuto il cervello ed anche il cuore. So che è troppo presto per dirlo ma questa ragazza mi ha incuriosito dal primo momento che l'ho vista.
Per essere così, dannatamente bella, dovrà avere tutta una storia dietro di lei che sicuramente, io, vorrei scoprire. Forse sto pretendendo troppo ma vorrei veramente conoscerla affondo e capire come mai mi sta appassionando sempre di più vederla. Infondo, non sono il ragazzo che al primo incontro si porta a letto la ragazza appena incontrata ma sono più il ragazzo da divano, coperta, grattini e Netflix.
Può essere strano sentire una cosa del genere da un'atleta come me ma io amo fare queste cose il sabato sera.
Lascio stare queste cose e mi avvicino alla ragazza nuova.
«ciao» dico sfoggiando uno dei miei sorrisi più belli.
«oh ciao, Arek» dice sorridendo e solo sentire il mio nome pronunciato da lei mi fa eccitare. Come mai ho queste reazioni con lei? Beh lei non è una comune ma è una ragazza, anche se la conosco da poco, speciale.
Ha gli stessi lineamenti di come l'ho immaginata e penso che Dio mi abbia fatto un regalo e so che non la devo trattare male o alzare le mani su di lei senò la perderò ed io non voglio ciò.
«come mai hai la passione per la fotografia?» chiedi per poi guardarla e nota che guarda prima per terra e poi rialza lo sguardo guardandomi negli occhi.
«beh, ho la passione della fotografia fin da piccola,me l'ha trasmessa mio padre che ora però è morto. Mia madre, quando i medici gliel'hanno detto, è crollata in una crisi più totale, io le sono stata vicino, sia nel bene che nel male, l'ho aiutata in casa ed era l'unica persona, in casa, che portava il mangiare e riusciva a mettere un piatto a tavola e sostenere mio fratello maggiore ed io. Quando ero da sola a casa con mia madre la aiutavo sempre e non c'era un momento in cui lei si stancava dato che preferivo spaccarmi io la schiena in due per non farla spaccare a lei... Ora però meglio se non continuo con questo sennò divento una fontana...» dice e sorride asciugandosi le lacrime.
«lo sai che sei una ragazza fortissima dato che riesci a sorridere dopo che ti è morto il padre e nel ricordarlo, hai pianto si, ma poi hai sorriso. Il sorriso è la cosa più bella che esiste dato che salva le persone dalla depressione e le aiuta a superare momenti difficili» dico guardandola e queste parole mi sono uscite dal cuore. Noto che mantiene il sorriso di prima, un sorriso sincero.
«la penso come te...» dice solamente per poi abbassare lo sguardo per poi rialzato guardare il campo vuoto difronte a noi.
«parlami un altro po' di te» le chiedo sedendomi e facendo spazio anche a lei in panchina dato che c'erano i giubbini ed i borsoni dei miei compagni di squadra.
«beh, sono nata a Napoli, tifo napoli, da come ti ho raccontato sono orfana di padre ed ho un fratello maggiore di nome Stefano che, anche se è un ragazzo, odia il calcio..» dice ma la fermo.
«cioè, tu sei una ragazza e segui il calcio e tuo fratello no?» dice e conferma annuendo.
Tutto ciò sembra strano ma, molti uomini e ragazzi, non seguono il calcio dato che lo definiscono uno sport da quattro soldi. Per me il calcio non è uno sport da quattro soldi, per me il calcio è lottare con la squadra nel raggiungere un obbiettivo e superarlo, il calcio è passione, il calcio è amore verso i tifosi e ciò viene effettuato in campo dando il cento per cento e mettendoci anima e corpo. So che potreste pensare che sono un calciatore e per questo dico queste cose, ma le dico anche da uomo dato che, quando ho riscontrato le operazioni ai crociati, sono rimasto a casa e da lì ho guardato le partite, sia della nazionale che della mia squadra.
«continua dai...» la incito a continuare.
«beh, da poco ho finito la scuola e mi sono diplomata con il massimo dei voti in tutte le materie e a casa mio fratello mi chiama "secchiona" mentre mia madre mi chiama "piccolo genio"» conclude sorridendo.
«ora tocca a te» chiede sorridendo per poi arricciare il naso.
«beh, dato che sai la maggior parte delle cose su di me dati i giornali e la mia immensa fama, i giornali non hanno ancora detto che la mia ex, Jessica, mi ha tradito e mi ha detto che "stava con me solo perchè avevo i soldi ed il cazzo"...» dico e sospiro.
«mi dispiace non so perchè una ragazza come lei ha fatto una cosa così ad un ragazzo come te...» dice ed arrossisce lievemente per le cose che ha appena detto. Anche questo mi sta incominciando a piacere di lei; che arossisce dopo che dice una cosa che sente dal cuore. A ciò sorrido e vengo seguita da lei.
«beh, ormai l'ho superato ciò» dico e guardo per terra per poi guardare il campo da calcio. Mi ritornando in mente i ricordi di quando ero bambino e, fin da piccolo, sognavo di entrare in una squadra forte del campionato italiano, giusto per cambiare aria e non rimanere chiuso nella mia terra di origine: Thycy, in Polonia. Sono stato preso dal napoli quando stavo nell'ajax ed anche lì ho dato anima e corpo in campo arrivando anche a molti goal segnati lì.
Appena sono arrivato a Napoli, mi sono innamorato subito della terra, del cibo e del calore di quando ti accolgono le persone.
«arek... Oi, ci sei?» dice e mi sventola le mani d'avanti il volto.
«mh, si ci sono, mi ero un'attimo imbambolato» dico e la guardo negli occhi. Quei maledetti occhi azzurri che mi stanno facendo fantasticare su di lei anche se è il primo giorno che ci siamo incontrati. Le nostre mani stanno ancora l'una sopra l'altra e nessuno dei due vuole spostarla. Continuiamo a guardaci negli occhi, questa per noi sembra una sfida di sguardi e nessuno dei due vuole perdere abbassando lo sguardo oppure distogliendolo. Vengo riportato sulla terra quando sento il fischietto del mister richiamarmi agli allenamenti. La saluto con un sorriso ed un "a dopo" e lei sorride.
Il mister ci spiega il piano di allenamento e solo ora mi accorgo che Alessandra è stata tutto il tempo con me senza che gli altri potessero scambiare qualche parola con lei, meglio direi. Posso sembrare possessivo anche se la conosco da poco ma lo sono con le persone che mi stanno a cuore e lei sta incominciando ad entrare, piano piano, nel mio cuore.
È da molto che ho perso il conto di quanto tempo sto correndo, tirando rigori, punizioni e calci d'angolo. Cerco di dare il cento per cento per fare anche bella figura d'avanti ad Alessandra; non so perchè lo sto dicendo ma è così: per colpirla devo fare di tutto per farla avvicinare a me e poi farla innamorare di me. Ritorno nello spogliatoio e mi lavo per poi vestirmi ed uscire trovando Alessandra dove l'avevo lasciata. Guarda soddisfatta e sorridendo le foto che aveva fatto. Mi avvicino a lei e nota che, guarda e riguarda foto, la maggior parte sono su di me e, modestamente, sono venuto anche bene.
«Sei brava a fotografare» dico e noto che si spaventa dati che non si aspettava che stavo con lei e che ero appena arrivato.
«Arek mi hai fatto morire» dice ed ha il respiro affannato ed una mano sul petto dato lo spavento.
«scusa ma non ce la facevo a non svegliarti dato che eri imbambolata a guardare le foto» dico indicando la macchina fotografica che ha in mano.
«oh beh, le stavo riguardando e sono venute tutte bene» dice e sorride subito dopo spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«beh, ale, domani usciremo noi della squadra, vuoi uscire con noi?» le chiedo per rivederla anche domani dato che dovremmo andare in pizzeria e, come sempre, sulla spiaggia per parlare con calma e non essere disturbati. Appena esco mi fermo a fare autografi, foto e a dare abbracci ai miei fan che stavano aspettando ansiosi il mio arrivo e l'arrivo di alcuni miei compagni che si sono fermati a firmare e fare foto. Finisco con loro e vado verso la mia macchina per poi tornare a casa, entro e, appena metto in moto, nella mia mente ritorno ancora al momento in cui le nostre mani erano l'una sopra l'altra: il mio cuore stava battendo all'impazzata, sentivo il respiro farsi pesante e, nel mio stomaco, erano più che presenti le "farfalle".
Crescono sempre di più i pensieri nella mia mente e mi maledico di non averle chiesto il numero almeno per scriverle o guardare e riguardare la sua foto profilo e pensare a quanto è bella una come lei, so che posso sembrare banale ma si: lei è stupenda. Ripenso ai suoi occhi vispi e azzurri ed incominciò a fantasticare su come saranno le nostre vite intrecciate e a quegli occhi che dovranno solamente guardare me, in futuro.
Arrivo a casa ed entro per poi chiudere la porta e lanciarmi a peso morto sul divano, giro tra i canali ma niente. Spengo la televisione e mi alzo per preparare da mangiare: un panino semplice e via, mangio e mi stendo sul divano guardando i messaggi sulla chat del gruppo e, appena apro la chat, mi accorgo che Lorenzo, il capitano della squadra, ha aggiunto un numero: quello di Alessandra. La segno subito come "sunshine☀️" ed apro al sua immagine profilo: è così dannatamente bella che nella mia mente raffiorano mille pensieri su ciò che le farei ma so che mi devo trattenere: almeno ora che ci conosciamo da poco ed il futuro sa cosa succederà. Rimango dei minuti a guardare la sua foto e mi ritornano in mente i suoi occhi azzurri ed il suo sorriso: quei dannati occhi che ho sognato e che ora posso guardare e che, in futuro, dovranno guardare solo me. Rimango un'infinità a fissare la sua foto e a guardare i suoi occhi azzurri e le sue labbra piene che vorrei tanto fare combaciare con le mie ma mi frena sempre la paura di perdere l'amicizia che sto incominciando a formare con lei. Nella mia mente sorge una domanda: come mai non ha spostato la mano quando la mia è andata a finire sulla sua? Beh, sicuramente, non mi respinge dato che avrebbe alzato la mano e non mi avrebbe parlato dato che potrebbe temere ciò che potrebbe succedere.
Il tempo passa velocemente e mangio velocemente per poi tornare in camera mia mettermi il pigiama e stendermi sul letto.
Prendo il cellulare un'ultima volta, prima di metterlo sotto carica, e guardare una sua foto e dire, a bassa voce, un:"buonanotte piccola, presto sarai mia". Mi potrete prendere anche per pazzo ma, dopo che ho fatto ciò, riesco ad addormentarmi subito e cerco di pensare a ciò che succederà in futuro: la mia conclusione arriva ad un NO da parte sua dato che non mi sento che prova attrazione verso di me e che mi trova solo come un amico. Decido di scacciare questi pensieri dalla mia mente e mi addormento defitivamente.

Ti dedico il silenzio //Arek MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora