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«Arek svegliati!» la voce del mio amico Piotr rimbomba nella mia stanza e sento delle mani scuotermi forse per segno che oggi farò tardi agli allenamenti.
«Arkdiusz Milik, alzati o faremo tardi!» questo mi dà la conferma di ciò che ho pensato prima.
Apro di scatto gli occhi e mi alzo.
«Buongiorno bell'addormentato» dice prendendomi in giro e sa molto bene che questo nomignolo mi dà fastidio. L'ha sempre utilizzato ogni volta che facevo tardi oppure mi imbambolavi a fissare qualcosa mentre ero immerso tra i miei pensieri ed ogni volta impreco.
«Buongiorno» rispondo mugugnando al numero venti che mi guarda con le braccia conserte.
Prendo un pantalone ed una maglia e vado in bagno, faccio una doccia veloce e mi vesto.
Vi starete chiedendo come mai Piotr ha le chiavi di casa mia, beh gliele ho date tanti anni fa quando vivevamo insieme e quando lui non stava con Laura.
Esco dal bagno dopo che mi sono lavato i denti e vestito e poi faccio una spruzzata del mio profumo migliore così se Alessandra mi viene vicino si innamora ancora di più di me.
«Come mai hai fatto la spruzzata del tuo profumo migliore?» dice e so che forse avrà capito per chi l'ho fatto. Dovrei confessare o no? Penso di no anche se lui capirà subito che mi piace Alessandra e che ho fatto una spruzzata del mio profumo migliore per farla innamorare ancora di più di me come ne sono io di lei.
Usciamo da casa mia ed andiamo di corsa verso il centro.
Tra dei giorni dovrebbe riniziare il campionato ed in campo non mi posso distrarre anche se ci sarà lei a farmi le foto... Lascio stare questi pensieri ed arriviamo al centro per poi lasciare le borse negli spogliatoi e ci cambiamo per poi andare in campo, e lei era lì, nel suo solito posto, mentre scattava le foto ai nuovi acquisti ed anche per questo vorrei spaccare la faccia ai due nuovi della squadra e dai nuovo calciatori lo rendo i defunti calciatori del napoli che non hanno giocato una partita da quando sono stati comprati.
«Arek, finalmente!» dice Alessandra sorridendo e venendo verso di me.
«beh sta mattina ho fatto un po' tardi» dico grattandomi la nuca e guardandola ancora con le braccia legate al mio corpo e la testa appoggiato al mio petto.
«ma giusto poco dai» dice ridendo. Forse mi sta prendendo in giro? Non penso proprio.
Sorrido guardandola e mi perdo tra le sue braccia che per me sono come una seconda casa, oltre a quella materiale che ho, e solo il fischietto assordante del mister mi porta alla realtà.
«ci vediamo dopo nana» dico lasciandole un bacio sulla guancia.
«eddai, non sono così bassa!» dice sbuffando con la macchina fotografica in mano.
«okay, come vuoi tu, gigante» dico tentandola.
«a dopo uomo di cartapesta» dice forse perchè sono stato sottoposto a due operazioni ai crociati e, come la cartapesta, mi potrei rompere.
«a dopo» dice un ultima volta e mi manda un bacio volante.
Vado in campo e noto che la sua fotocamera è sempre puntata su di me e sorride mentre mi scatta le foto. Forse questo è un segno del destino? Forse piaccio anche a lei? Forse dio mi sta dando una grazia dopo ciò che mi ha fatto passare? Non ho risposta a queste domande che mi frullano nella testa e guardo la ragazza dietro la linea che scatta delle foto a tutti gli altri miei compagni di squadra compresi alcuni della giovanile che il mister farà giocare con noi nelle prossime partite.
Gli allenamenti sono ormai finiti da circa mezz'ora ed il mister ci ha avvisati che tra un quarto d'ora dovremmo andare in campo dato che ci deve annunciare l'arrivo di una nuova fotografa ma di ciò non ne sono sicuro, questo lo sa solo il destino. Nella mia testa girano domande come: e se Ale se ne va? E se è arrivato un maschio come fotografo? E se questo ipotetico fotografo ci proverà con Alessandra, con la mia Alessandra? Non credo proprio che lo farà perche di sicuro ogni volta che le si avvicinerà mi basterà solo guardarlo male e lui non le chiederà niente ma di sicuro Alessandra dovrà lavorare come tutore per delle settimane.
Esco dallo spogliatoio seguito da Amin, Dries e Lorenzo e quando arriviamo ci mettiamo vicino il mister per aspettare gli altri. Con noi c'era anche Alessandra che, stranamente, aveva intrecciato le nostre mani e penso sempre di più che le nostre mani si incastrano perfettamente e che i nostri cuori si potrebbero completare a vicenda. A distruggere i miei dubbi è l'arrivo di una ragazza che affianca il mister e ci guarda con un sorriso smagliante.
«ragazzi, lei è Anna, trattatamell bbuon eh!?» dice il mister ed annuiamo. Il mister ci lascia con lei e noto che Amin le appoggia un braccio sulle spalle e si siedono sugli spalti a parlare. Io con Alessandra vado in panchina e, quando ci sediamo, appoggia la testa alla mia spalla ed incominciamo a parlare delle prime cose che ci vengono in mente. Da tanti giorni mi sta crescendo la voglia di baciarla anche se so che è ancora troppo presto per farlo. Ma la mia voce interiore mi disse di farlo e la mia bocca non andò sulle sue labbra ma tra le sue labbra e la guancia e noto che aprì subito dopo gli occhi. Forse voleva che la baciassi? E come mai ho deviato il bacio che le avrei dato? Forse ho deviato di darle il bacio perchè ci ho riflettuto mentre lo facevo ma non riesco veramente a darmi una risposta sul perchè aveva chiuso e subito dopo aperto gli occhi. Ci guardiamo negli occhi ma poi viene richiamata da Lorenzo e va da lui. A me si avvicina Piotr e so che mi farà una delle sue ramanzine per farmi riflettere ancora di più su cosa ho appena fatto.
«come mia stavi per baciare Alessandra?» ecco la domanda che mi conferma che cosa stavo appena pensando e so che il cui cazziatone arriverà fra poco.
«non so cosa mi ha detto il cervello, piotr...» abbasso lo sguardo e subito dopo fisso le mie iridi verdi nelle sue azzurre.
«senti Arek se vuoi conquistarla ci devi andare con calma.. almeno il ho fatto così con Laura e ci siamo sposati l'anno scorso»
«cercherò di seguire il tuo consiglio» dico alzandomi e battendogli il cinque per poi prendere il borsone e salutare tutti con un saluto veloce generale e vado in macchina. Alla radio scorrono le canzoni di Ultimo, cantante preferito di Alessandra, e ricordo perfettamente che cosa successe dei giorni fa: stavo per tornare alla mia macchina dopo gli allenamenti quando Alessandra mi corse incontro chiedendomi un passaggio. Quando accesi la radio passò la canzone "tutto questo sei tu" di ultimo e notai che la cantava guardandomi e specialmente il ritornello che diceva:'ho bisogno di amarti ma non come vuoi tu, completare i tuoi gesti, spegnerti la tivvù. Questo senso di niente passa se ci sei tu, quanto costa averti dentro, è come l'immenso, è lo stesso e il diverso...tutto questo sei tu' ed il resto lo cantava guardando la strada difronte a lei avendo una mano sopra la mia che si trovava sulla marcia.
Tutto ciò lo ricordo con un sorriso stampato sulle labbra ed appena arrivato a casa lascio il borsone vicino l'entrata. Sento bussare alla porta e mi alzo dal divano, dove mi ero comodamente spalmato, e quando apro noto che è il mio amico Piotr e dietro di lui ci sono Alex, il portiere della nostra squadra, Allan, Kalidou, Laura, Anna e Ale. Ah mi sono dimenticato che questa sera hanno ordinato la pizza e verranno a mangiarla a casa mia d'avanti un film su Netflix. Entrano ed incominciamo ad aprire gli scatoloni delle pizze per poi sederci sul divano. Ovviamente i ragazzi mettono un film horror e guardo vicino a me Piotr e Laura che stanno stretti stretti e si abbracciano e Laura chiude gli occhi nelle scende più spaventose e lui le lascia dei baci sui capelli per tranquillizzarla.
A me sta stretta Alessandra e sta stringendo la mia mano più forte che può per dimenticarsi della paura del film oppure si stringe a me nelle parti più paurose.
Il film finisce e a casa mia si trattengono a dormire Piotr, Laura, Anna, Amin e ale. Ci dividiamo in coppie ed ovviamente finisco con Alessandra. Forse questo sarà un segno del destino?
Beh penso proprio di si...
Saliamo in camera e rimane a bocca aperta mentre si gira e guarda la mia camera.
«beh Arek è bellissima» dice ed ha ancora gli occhi che le brillano.
«non sarà mai bella quanto te» le sussurro ad un orecchio tenendola tra le mie braccia e facendole aderire la schiena al mio petto.
Noto che sorride e mi schiocca un bacio sulla guancia. Prende una maglia ed un mio pantaloncino di allenamento e se li porta con sé in bagno mentre io mi cambio in camera e mi stendo sul letto.
«sai sto comodissima così» dice per poi sciogliersi i capelli che prima aveva legato in una coda scombinata e sedersi sul letto.
«e ti stanno pure benissimo eh!» dico sostenendo la testa con il braccio destro ed appoggiandole una mano sulla gamba. Noto che unisce le nostre dita e spegne la lampada per poi stendersi. La abbraccio da dietro e le lascio un bacio sul collo.
«buonanotte piccolina» dico e sento che sorride dato che mi si scalda il cuore.
«buonanotte Arek» dice per poi incominciare a dormire.
Chiudo gli occhi e mi abbandono con lei tra le braccia di Morfeo.

Ti dedico il silenzio //Arek MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora