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< TU COSA EH?! > < Jimin cristo calmati.. lascialo spiegare.. non vedi che sta per piangere > lo interrompe il modello, notando come il più grande avesse abbassato la testa con gli occhi lucidi < lascia perdere.> si alzò per poi uscire dalla stanza e chiudersi nella propria.

Lui aveva promesso al suo ragazzo di non abbandonarlo mai, e non lo avrebbe mai fatto. Voleva solo abbandonare il lavoro e cercare un altro, ma non avrebbe mai lasciato il suo unico amore per uno scandalo simile,  non voleva che Jimin perdesse ciò per cui aveva lottato tutta la vita.

Ma non lo lasciava spiegare, dopo tutto quello che aveva fatto preferiva urlargli contro, senza un se e senza un ma, Yoongi odiava quando la gente gli urlava contro quando lui cercava di proteggerle e inconsciamente lo aveva fatto per l'ennesima volta. Anche dopo averlo difeso silenziosamente postando quel dannato video, salvandolo dalle grinfie del padre.

Si chiuse in camera mettendo le cuffie al massimo, stendendosi e lasciando le lacrime cadere e rigare le guance, odiava essere sgridato e gli aveva urlato contro accusandolo di volerlo lasciare senza neanche lasciare spiegarsi.

Lo aveva ferito, perché dopo tutto quello che faceva non gli sembrava abbastanza, e l'uniche cose che non lo rendevano triste erano Jimin e la musica, quindi cercò di rilassarsi con le cuffie al massimo, mettendo qualche base preferita che amava.

Risentendo i lavori per cui aveva registrato a lungo e migliorato per poterle postare, e finalmente i pensieri si affluivano nella sua mente. Aveva bisogno di comporre per distrarsi da tutto, tutto che era un casino, Jimin, il padre, era tutto troppo confuso e aveva bisogno di rilassarsi e staccare la mente.

Intanto il rosa continuava a bussare alla sua porta, con Jungkook dietro < non ti voleva lasciare Jimin.> < c-che? > < aveva pensato di lasciare il lavoro per non farlo perdere a te.> lo guardò, aveva veramente dubitato della parola del suo ragazzo? Doveva lasciarlo parlare invece si è comportato come un bambino < la stessa di due mesi fa..> < esatto, la differenza sta che lui ti ama più della sua stessa vita, glielo leggo in faccia >

< Lasciali del tempo chim...deve sbollire > il ragazzo abbassò il pugno dalla porta e anche la testa per poi dirigersi in cucina, aveva bisogno del gelato come sempre.

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La giornata passava, Yoongi non era uscito di camera neanche per mangiare il pranzo, si era rintanato nel suo studio con le cuffie a creare molti bravi e a scrivere e scrivere liberando ogni suo sentimento che lo tormentava.

Non gli interessava se fosse solo troppo permaloso, non era molto arrabbiato con Jimin ma sembrava che tutti gli si fosse ritorto contro e non riusciva a proteggere tutti senza ferire sé stesso in prima persona. Gli faceva male incassare colpi solo per i suoi amici e per il suo ragazzo che dopo tutto quello aveva anche solo osato insinuare che potesse lasciarlo.

Il cuore di Yoongi era talmente puro da amare solo una persona in tutta la sua vita, non si immaginava neanche di riuscire ad avere un'altra persona. Lo avrebbe fatto solo in casi estremi, se il ragazzo mai smettesse di amarlo, ma si fidava del ragazzo e sapeva che i suoi sentimenti fossero puri proprio come i suoi.

Ma da solo non riusciva a proteggerlo, non si sentiva abbastanza, come quando ti regalano una cosa che desideravi da anni e un ladro te la ruba senza che tu possa fare niente, come nei sogni in cui non riesci a muoverti come se avessi le mani legate che ti mostrano il tuo peggior incubo, non permettendoti di scappare da quella realtà.

Si sentiva in trappola, e l'unica sua vita di uscita era proprio la musica, ella lo aveva sempre accompagnato come da madre da quando era piccolo, conservando l'animo di Yoongi puro e docile all'interno creando una leggera barriera all'esterno che solo un'altra anima pura avrebbe scalfito.

E quell'anima l'aveva trovata, era proprio Jimin. Il ragazzo all'apparenza egoista e maleducato che aveva imparato a conoscere e ad amare per quello che era rivelandosi l'esatto opposto di quello per cui voleva apparire.

Quel ragazzo era entrato nel cuore dello hyung in punta di piedi come se volesse chiedere il permesso che mai gli era stato negato, permettendo di farsi amare e di farsi aiutare per superare le proprie paure e le proprie insicurezze.

E stava lì su quel computer a guardare qualche programma nuovo per migliorare le prestazioni della sua musica e magari contattare qualche casa discografica, per iniziare a farci qualcosa. Tolse le cuffie nell'esatto momento in cui sentì qualcuno bussare alla sua porta e la voce del maknae della casa che lo chiamava.

< Yoongi hyung non voglio disturbarti, ti ho solo portato qualcosa da mangiare> annuì per poi aprire la porta e vedere Jungkook con un pacchetto del McDonalds in mano appena preso visto che era ancora fumante < Jimin hyung è andato a prenderlo due minuti fa >  si guardò attorno per poi ringraziarlo e tornare in camera.

Cominciò a mangiare fissando il vuoto, è un po' che non passava il tempo completamente da solo e ora era la sua occasione per riordinare i pensieri e sistemare la camera.

Sistemò gli impegni che aveva programmato tra cui uno dal tatuatore, aveva in mente di farsi una frase legata alla sua infanzia e al suo futuro. Ma ancora non sapeva quando sarebbe riuscito ad andare, poi doveva finalmente usare la palestra della Big Hit insieme a Jungkook.

E postare il debutto insieme ai due migliori amici e vedere se riuscivano a fare qualche visualizzazione, le cose da fare infine erano tante e come prima decise di chiamare il tatuatore.

Prese il telefono e sorrise quando trovò un posto proprio il giorno stesso visto che un ragazzo aveva disdetto proprio la mattina. Decise di preparare una foto intanto e chiamare il rosso per riferire della palestra.

Il più piccolo aveva concordato tutta la faccenda per poi uscire dalla stanza. Decise di mettersi qualcosa di bello per i migliori di paparazzi che si sarebbero presentati dopo il doppio scandalo avvenuto poco prima.

Uscì prendendo l'ombrello, pioveva e si sentiva particolarmente giù di morale come se gli mancasse qualcosa al cuore, un peso. Era talmente immerso nei suoi pensieri che non si era neanche accorto della miriade di fotografi che lo circondavano.

Continuava a camminare con la sua solita faccia da poker, stringendo l'ombrello e muovendosi a passi veloci per arrivare dal tatuatore velocemente, sperando di togliersi il peso al cuore che sentiva.

Sapeva già che cosa mancava al suo cuore, era come una droga per lui, si sentiva come prosciugato e come se quella cosa lo riempisse di amore e felicità dalla testa ai piedi, non come faceva la musica. Quella ti trasportava in un'altra dimensione per poco tempo, ma Jimin... lui lo completava al cento per cento e non riusciva a stargli lontano per molto tempo. Aveva bisogno di lui, sempre.

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-MinjieCake

Sweet Liar • YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora