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"Ho mille immagini nel cervello, ero più magico da pischello..."

Intro (Can't Breathe)- Izi feat DAX

Delle volte si sottovalutano i bambini. Sono la forma più pura dell'uomo e proprio per questo che si intende ad evitarli, si ha paura di loro. Non li si prende in considerazione quando ammettono di avere paura del buio perché al loro interno ci vedono qualche mostro, si cerca di tranquillizzarli, di fargli capire che quel "mostro" che loro vedono non esiste, non gli avrebbe fatto del male e che era tutto frutto della sua fantasia che continuava a formare immagini distorte della realtà. Ma chi può davvero confermare questa teoria degli adulti? I fantasmi ci sono sempre, e ci perseguitano fin dalle prime ore di vita, si tende sempre a evitarli, ma perché poi quando si è così sensibili si ha paura di loro? Perché è quello che in realtà proviamo tutti noi, un immenso terrore per tutto ciò che non è in nostro potere. Perché alla fine è questo l'uomo, un ammasso di terrore e fantasie che continua a cercare il suo scopo su una terra che ha ormai desolato e rovinato, creando cosa abominevoli e assurde.

Martina era una di quei bambini, aveva tre anni appena e sembrava essere una di quelle bambine raggianti pronte a prendere a morsi la vita, era molto piccola ma già sapeva come conquistare ciò che era suo, sapeva già combattere senza arrendersi, e forse in parte questo è ciò che la salverà in futuro. "Martina, tesoro-la richiamò la madre- vai a giocare in camera tua?" le chiese dolcemente "mamma, posso stare qua?" chiese la bambina guardandola dolcemente "voglio farti vedere un mio disegno che sto per fare" disse speranzosa la bambina dalle treccine colorate, la donna sorrise a quel raggio di sole che le aveva completamente stravolto la vita. Sentiva che quella bambina era speciale, non solo perché era la sua, ma semplicemente intuiva che in lei c'era qualcosa che nessun altro bambino piccolo come lei trovava, non aveva quei stessi occhi brillanti e allo stesso tempo scuri "no tesoro, la mamma ha da fare, vai di là, c'è anche Matteo." le disse spingendola dolcemente verso l'uscita della stanza. La bambina prese i suoi colori e si diresse verso la piccola stanzetta che divideva con suo fratello. "che vuoi?" le chiese appena la vide entrare nella stanza, convinto che avrebbe rovinato il momento di relax che il ragazzino si era creato "la mamma ha detto che devo stare qua, così disegno, poi glielo faccio vedere" sorrise sedendosi a terra, sistemò il foglio ancora bianco e prese i suoi fidati pastelli.

Iniziò a disegnare, a mano a mano che disegnava perdeva conoscenza di ciò che stava facendo, seguiva il suo istinto come se in realtà quel disegno le fosse stato dettato da qualcun altro. Ma Martina era troppo piccola per comprendere, non riusciva a capire che nella sua testa c'era qualcosa di ancora più grande, qualcosa sulla quale lei non avrà mai controllo, ma che allo stesso tempo, in qualche situazione le sarà utile. "ma che disegni?" disse Matteo sottraendole il foglio della faccia e guardandolo, questo gesto fece infuriare la bambina, si alzò rapidamente e con uno scattò veloce e deciso strappò il disegno delle mani del fratello che nel frattempo la guardava confuso "lasciami stare!" urlò la bambina spingendo il fratello, che non aspettandosi il gesto cadde a terra sbattendo. 

La madre allarmata entrò nella stanzetta, e vide che nessuno dei due si era fatto male "ma insomma, che succede!" disse la donna che nel frattempo ringraziava Dio che nessuno dei suoi bambini si fosse fatto male "è Martina mamma! Mi ha spinto!" urlò in sua difesa Matteo "lui non mi lascia stare!" replicò la bambina infuriata forse anche più di prima "fate i bravi!-disse la donna- per quale motivo state urlando?" chiese abbassando il tono della voce "non vuole farmi vedere il disegno" disse Matteo indicando il foglio quasi stropicciato che la bambina dai capelli ricci teneva stretto "fammi vedere dai" disse la donna con tono dolce, Martina si avvicinò lentamente preoccupata di un qualsiasi rimprovero da parte della madre. La donna guardò attentamente il foglio, la sua bambina era tranquilla e difficilmente si arrabbiava, ma ultimamente stava diventando ingestibile. Questa cosa la preoccupava, ma pensava fosse l'inizio dell'asilo, la situazione difficoltosa in famiglia, o semplicemente un periodo che stava passando lentamente. Qualcosa però non quadrava all'interno del foglio. C'erano due persone, che a occhio sembravano rappresentare la madre e il fratello, successivamente una terza che rappresentava sé stessa, e una quarta...insolitamente era una figura nera, nascosta infondo al foglio, fissa immobile. Martina era al centro del foglio, come se fosse divisa tra la sua famiglia e quell'ombra nera "amore, chi è quest'ombra nera?" domandò, la bambina alzò le spalle "lo vedo tutte le notti...-affermò-mi parla, mi dice tante cose" disse "che cosa?" chiese confusa la donna "ecco...mi ha detto di non dirtelo..." disse alzando le spalle, riprendendo il suo foglio e tornando a disegnare.


Questa volta ho ben poco da dire, se non ringraziare _xAletheiAx_ per avermi dato la possibilità di scrivere questa storia, e per avermi dato diversi spunti con la sua. Questa storia, è dedicata proprio alla tua, e in particolar modo è dedicata a te. E PER TUTTE LE BESTEMMIE E I PIANTI CHE MI HAI FATTO TIRARE MANNAGGIA A TE. Spero che ti piaccia e che piaccia a tutti voi che la state leggendo. :)

Senza Un Posto Nel Mondo|| Marracash Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora