sette

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"tieni Marti, metti questo  nel borsone davanti alla porta" disse la madre porgendole una maglietta che non entrava all'interno della valigia "ma poi torniamo?" domandò Matteo una volta che la sorellina uscì fuori "non credo torneremo qua tesoro" rispose la madre senza guardare il figlio, le si distruggeva il cuore al pensiero che i suoi bambini debbano cambiare le loro abitudini, le loro amicizie, la loro casa, tutto. Stavano perdendo una parte importante della loro vita. "ma come, tu avevi detto di sì!" iniziò a protestare il moro "ma andiamo da zio Fabio, che ti frega" rispose la bambina alzando le spalle "a te non interessa mai niente" sbuffò il maggiore annoiato dalla positività della bambina "sei tu che ti fai troppi problemi Matte'" disse la mora facendo sorridere la madre, era terribile, e lei sapeva bene da chi avesse preso.

"dai su, Fabio e Mirko stanno arrivando, vi conviene scendere" disse la madre indicando la porta "va bene..." rispose Matteo fiondandosi verso quest'ultima e aprendola, Martina rimase affianco alla madre "tu non vai?" chiese la madre alla figlia, la bambina scosse la testa, qualcosa le impediva di andare, sentiva il pericolo ovunque in quel momento. "vai, raggiungi tuo fratello prima che fa qualche danno" la incitò la madre, nella speranza che si convincesse, la bambina scosse la testa "voglio stare qua, con te" rispose, la madre chiuse gli occhi e prese un grosso respiro " va bene, aiutami a sistemare allora" disse indicandole le ultime borse ancora da riempire con i giocattoli, la bambina sorrise e si avvicinò alle borse, iniziando a riempirle.

Fu tutto veloce, tanto che nessuno per qualche istante comprese cosa stesse succedendo, la porta si spalancò sbattendo rumorosamente contro il muro alla sua sinistra "toc toc" disse entrando l'uomo con un sorriso sinistro. Si chiuse la porta alle spalle, la donna iniziò a indietreggiare preoccupata per una piccola scintilla nei suoi occhi che non prometteva niente di buono, nascose la figlia dietro il suo corpo, prese un grosso respiro e capì che quella era la sua ultima possibilità "così hai deciso di andartene eh?" disse portando le mani dietro alla schiena, la donna non rispose, Martina si coprì gli occhi e portò le ginocchia al petto quando, la solita vocina, incominciò a rimbombare nella sua testa. Era troppa la confusione che faceva, tanto che non riusciva a comprendere quello che le stesse dicendo o chiedendo, non capiva se fossero consigli o se semplicemente fossero ordini. Oppure era solamente la sua testa, prematuramente, impazzita. "non rispondi?" disse avvicinandosi alle due e prendendo per il polso la donna "sei di mia proprietà!-urlò- non vai da nessuna cazzo di parte!" continuò per poi sferrare un colpo in pieno volto alla donna, Martina sentì il rumore forte dello schiaffò si alzò, prese il giocattolo più pesante che potesse trovare e lo lanciò verso lo stomaco del padre, colpendolo "piccola puttana" disse il padre stringendo i denti e portando la mano sul ventre "fammi quello che vuoi, ma non toccare mia figlia" chiarì la madre continuando a mettersi tra i due.

"che madre amorevole, ma ti ricordo che è anche mia figlia" rispose spostando di peso la donna e avvicinandosi alla bambina "piccola mocciosa insignificante, l'educazione non ti è stata data come si deve" disse e alzò la mano, Martina continuò a fissarlo negli occhi, senza un minimo di paura, roba che sembrava spiazzare l'uomo, si alzò e abbassò la mano "sei piccola, e ingenua vedo" disse e scosse la testa "lascia stare mia madre!" urlò la bambina avventandosi verso l'uomo, lui rise "che pensi di fare? Di tirarmi altri giocattoli?" disse ridendo e mandando via la bambina infuriata "sono cose da grandi, stai nel tuo" disse cacciando la bambina dalla sua stanza. Martina andò su tutte le furie, la rabbia iniziò a prendere possesso del suo corpo, una sensazione del tutto nuova per lei, che fino a quel momento non ne aveva mai provata così tanta, non si era mai arrabbiata quando Matteo finiva le sue caramelle o mangiava il suo dolce preferito, non riusciva più a muoversi senza tremare, sentiva il respiro affannato e la voce in testa che le ripeteva di fare qualcosa prima che fosse troppo tardi, la bambina iniziò a guardarsi intorno, mentre le urla della madre non fecero altro che allarmare la creatura di pochi anni.

Corse per casa alla ricerca di qualcosa che potesse fare del male al padre, che potesse far finire di urlare la madre, ma non riusciva a ragionare. Non riusciva a vedere niente che potesse fermare l'uomo. Corse in camera di sua madre, trovò un vaso, le urla strazianti della donna che chiedeva pietà martellavano la testa della bambina, prese il vaso non curandosi di poter farsi del male, corse nella sua stanza, la madre cercava disperatamente di togliersi il padre da dosso, le urla erano diventate ormai soffocate e il sangue lentamente si stava espandendo per il pavimento di marmo "basta!" urlò la bambina come se servisse, sentì le lacrime agli occhi e l'impotenza renderla debole. La donna smise di muoversi, l'uomo aveva il respiro affannato, Martina decise di rispondere all'aggressione, tirò il vaso, colpì l'uomo sulla nuca per poi frantumarsi a terra. Sul volto apparve un grosso taglio che iniziò a sanguinare, il padre si alzò portò due dita sulla ferita e vide sangue, fissò la sua bambina, o meglio quella che pensava fosse sua. Non la riconobbe, la bambina che fino a poco prima era indifesa e piccola aveva sprigionato una forza dettata da qualcosa che lui non sapeva. Lo spaventava, spinse via il piccolo corpicino divenuto immobile dalla rabbia e corse via cercando di evitare che il sangue gli andasse nell'occhio e gli appannasse la vista. 

Martina sentiva l'aria entrare a fatica nei polmoni, si sentiva morire. -potevi salvarla!- urlò qualcuno -devi vendicarla!- disse qualcun altro che fino a poco prima non esisteva, la bambina si avvicinò al corpo inerme e tumefatto della madre, iniziando a singhiozzare "mamma!" urlò la bambina scuotendo il corpo ormai morto "mamma alzati!" continuò ad urlare e a singhiozzare. 

Senza Un Posto Nel Mondo|| Marracash Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora