ventiquattro

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"hai fatto tanto casino per Diego e ora nemmeno lo cerchi?" disse Margherita confusa dopo che la figlia le aveva appena confidato che non era molto sicura di provare interesse per il riccio. Lei non sapeva bene cosa provasse, non ha mai capito i suoi sentimenti c'era sempre qualcosa che li frenava, quasi come se le sensazioni positive non riuscisse a vivere totalmente, come se ci fosse sempre qualcosa che le ricordava che niente durava per sempre e soprattutto che lei non fosse destinata a viverlo per un periodo lungo.

Martina alzò le spalle, non sapeva che risposta dare alla madre "ma ti ha appena scritto di vedervi, perché mandare tutto all'aria" continuò insistendo, e non capiva per quale motivo lo facesse, forse per vedere la figlia felice dopo tutto quel tempo di difficoltà le avrebbe fatto soltanto bene, ma Martina sembrava del pensiero opposto "non posso..." sussurrò la mora "perché non puoi?" domandò Margherita ancora più confusa, perché adesso parlava in questa maniera? Fino a qualche tempo fa sembrava tutto normale, anzi le cose si stavano sistemando anche tra lei e suo padre, perché doveva andare male qualcosa in questo momento?

"non posso e basta mamma" rispose la mora convinta, Margherita la guardò negli occhi, sentiva che ciò che stava dicendo era l'ennesima scusa per evitare qualcosa. Ma cosa? "andiamo, rispondi che vi vedete e basta. Ogni tanto è giusto che anche tu prenda in considerazione sto ragazzo" rise alzandosi "cosa?" intervenne Fabio aprendo la porta della stanza della figlia nella quale le due stavano chiacchierando "ma che vuoi tu" rispose Margherita avvicinandosi al fidanzato "sono il padre vorrei capire" intervenne con tono autoritario "non sono affari che ti riguardano, aria, vai " disse per poi spingerlo all'esterno della sua stanza. " e prendi in considerazione la mia idea!" urlò la madre dall'esterno.

Martina guardo il messaggio sul suo cellulare, non aveva ancora risposto, ne tanto meno visualizzato quest'ultimo indecisa ancora sul da farsi. Le parole della madre le rimbombavano in testa, forse aveva ragione anche lei. Avrebbe dovuto lasciare più spazio a Diego, avrebbe dovuto davvero darsi una possibilità, e darla anche al riccio che pazientemente la stava aspettando. Forse era anche arrivato il momento. Una strana sensazione iniziò a persuadere il corpo della mora, iniziò a sentire la mancanza di aria, c'era qualcosa che non andava. Che succedeva? Cercò di non darci peso, non doveva cedere questa volta, non doveva vincere. Sbloccò il cellulare e accettò l'invito di Diego per rivedersi e questa volta, almeno, parlare senza dover scappare a causa della sua famiglia. Spense il telefono e alzò lo sguardo. Quei occhi che non vedeva da tanto tempo erano lì, nuovamente a fissarla. 

Al loro interno c'era qualcosa in più, non riusciva a decifrare esattamente cosa fosse, non ne aveva idea, ma erano più oscuri di quanto ricordasse. Lentamente il suo respiro ritornò ad essere pesante, come se le mancasse davvero l'ossigeno. -che succede bambina? Non ridi più? Non ti sono mancato?- disse ridendo, Martina teneva la guardia alta, non le avrebbe dato l'occasione di farle nuovamente male -pensi davvero di essere felice? Ti sbagli, non te lo meriti, sei solo frutto di un errore e penso che tu l'abbia capito ormai.- continuò e il suo sguardo si fece malizioso, come se sapesse che quei argomenti le erano cari, come se sapesse che le faceva male -non sarai mai felice con il tuo sciocco principe azzurro, arrenditi Martina, sei pazza.- disse per poi scoppiare in una fragorosa risata. Martina iniziò a sentire delle fitte nella testa, le voci si erano intensificate improvvisamente, e quel dolore le fece cacciare un urlo quasi anomalo che allarmò Fabio.

Aprì la porta, trovando la figlia stesa a terra che si copriva il capo come per proteggersi da qualcosa "Marti!" disse piegandosi all'altezza della ragazza, la smosse, ma il corpo della mora era quasi pietrificato "cazzo" sussurrò a denti stretti "non di nuovo...non di nuovo" continuò girandola e prendendola in braccio per posarla sul suo letto "ehi, Marti, rispondi sono io..." continuò Fabio cercando di svegliare la figlia, accarezzandole dolcemente il viso che presentava una smorfia di dolore, il mal di testa continuava ad insistere e lei non riusciva a capire nulla in quel chiasso di voci, risate e parole sussurrate. "Fabio, che succede?" domandò Margherita allarmata "non lo so, aiutami" disse il moro guardando la fidanzata con pietà, Margherita si avvicinò e cercando di trattenere il tono allarmato iniziò a parlare "vai a prendere qualcosa per te e lei, stai per morire" sorrise Margherita in direzione di Fabio che annuì ed uscì dalla stanza. Poco dopo Martina aprì lentamente gli occhi, la luce la infastidiva ma cercava di non darlo a vedere "ehi...tutto bene?" domandò preoccupata, lei scosse la testa "cos'è successo?" domandò "non lo so...è tornato..." sussurrò "chi?" domandò la mora confusa, Martina alzò le spalle l'unica cosa che sapeva che è che se la portava dietro dall'infanzia "va bene d'accordo, non importa, è passato?" domandò "il mal di testa è allucinante..." sussurrò "riposati, vedremo se possiamo fare qualcosa, va bene?" disse la mora annuì e si sdraiò sul letto girandosi da un lato e dando le spalle alla madre, che si alzò e la lasciò sola. Anche se in quel momento avrebbe preferito rimanere là con lei.

Martina nel frattempo cercava di rimettere in ordine i suoi pensieri, di chi erano quei occhi, e cosa volevano da lei?

Senza Un Posto Nel Mondo|| Marracash Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora