diciotto

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(AVVISO: per questioni di tempistiche e anche di lunghezza del capitolo ho preferito evitare di scrivere l'arrivo in Messico, siccome avrebbe soltanto stonato con questo capitolo. Quindi la parte che vedrete sarà direttamente il giorno successivo, pace)








[qualche mese dopo...]

FABIO

"Mi raccomando Fabio, non iniziare a fare come sempre" rise Cosimo dando una pacca sulla spalla al suo amico "ti fidi così poco di me?" rise il moro consapevole a cosa si riferisse il suo amico, sapeva anche lui che i suoi modi poco consoni delle volte e anche molto istintivi. "sei fortunato che viene con te, se no col cazzo che ti facevano entrare con quella faccia da schiaffi" continuò provocandolo Cosimo "oggi ti sei svegliato simpatico sto notando" continuò sorridendogli Fabio "a volte sì, a volte no" continuò alzando le spalle il moro "Fabio, dobbiamo andare" intervenne Margherita preoccupata di un qualsiasi ritardo da parte del fidanzato "arrivo!" rispose lui guardandola.

Cosimo e Fabio si avvicinarono al taxi "ci vediamo, mi raccomando" disse Cosimo abbracciando l'amico fraterno "non ti preoccupare bro, non ci torno in Barona senza di lei" rispose serio Fabio "lo spero" continuò l'altro sciogliendo l'abbraccio " e tu, mi raccomando, trattieni questa testa di cazzo, prima che mandi all'aria tutto" disse riferendosi alla mora "farò quel che posso" rispose sorridendo per poi abbracciare colui che ormai considerava come un fratello maggiore, quasi quanto lo era con Emiliano "andiamo" disse Fabio aprendo la portiera posteriore dell'auto, Margherita sciolse l'abbraccio e regalò un ultimo sorriso al guercio che ricambiò dolcemente, salì nel taxi e seguita da Fabio. 

[...]

"tutto bene?" domandò Margherita allacciando la cintura "non proprio" confessò Fabio "cosa succede?" domandò la ragazza preoccupata "non lo so, ho paura che possa succedere qualcosa e che non mi facciano portare mia nipote con me" confessò senza incrociare lo sguardo della fidanzata "Fabio...-lo richiamò- andrà tutto bene, hai lottato tanto per questo momento e non puoi farti fregare da delle paranoie...Martina tornerà a casa, costi quel che costi" disse la mora posando una mano sulla sua, Fabio si girò e incrociò il suo sguardo "sembra che sia più nipote a te che a me" rise, lei alzò le spalle "infondo ha ragione Cosimo-disse stringendo la mano di Margherita- sono fortunato ad avere te, se non ci fossi stata non avrei mai avuto il sostegno necessario per continuare la lotta" disse "lo avresti trovato eccome" continuò 

[...]

"dobbiamo andare" disse Fabio "non dovresti andare solo tu?" rispose Margherita "non c'è scritto da nessuna parte che debba andare solo io" alzò le spalle "sei abbastanza grande per andare da solo" lo prese in giro "Marghe, ti prego" la supplicò "andiamo, prima che fai tardi per supplicarmi" scosse la testa la ragazza alzandosi in piedi e avvicinandosi all'uscita della stanza d'hotel.

Fabio era teso, non vedeva l'ora di rivedere la bambina dagli occhi così innocenti ma così vecchi allo stesso tempo, le mancava come l'aria, ed era felice finalmente di poterla portare indietro, alla sua vita, ad una vita normale, o almeno quella che sperava di darle. Afferrò la mano alla ragazza e la strinse quasi come se il contatto con la sua pelle potesse confortarlo e potesse scacciare via tutti i pensieri negativi che continuavano a tormentarlo. "dovremmo chiamare un taxi" disse una volta fuori dall'albergo, la brezza calda scaldava la pelle di entrambi e quasi sembrava un sogno ciò che stessero vivendo "guarda è lì, l'ho chiamato prima, sbrighiamoci" disse il moro tirandola verso l'auto. Entrarono al suo interno e diedero l'indirizzo all'autista.

Senza Un Posto Nel Mondo|| Marracash Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora