Epilogo

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<<Sicura di non aver bisogno di una mano?>> Stiles era in piedi  accanto al letto di Maya e lei lo guardò esasperata <<Stiles ti ho detto che riesco ad alzarmi da sola>> borbottò, per poi mettersi in piedi reggendosi il fianco <<non credo ti debbano dimettere già adesso, insomma stai a mala pena in piedi e poi...>> Stiles iniziò a parlare sempre più velocemente, mentre stringeva le mani di Maya per aiutarla a stare in piedi.
<<Oh no, non voglio passare un altro minuto in questo ospedale>> esclamò lei <<e poi tra liste di morte, berserker e questo...>> si indicò la fasciatura <<...è un miracolo se passerò l'anno>> sospirò.
<<Sei decisamente la persona più intelligente che io conosca, non avrai problemi>> Stiles le sorrise dolcemente <<non dirlo a Lydia>> sussurrò Maya ridendo e contagiando il ragazzo.

<<Maya?>> Melissa entrò nella stanza <<ti senti bene?>> chiese e la ragazza annuì <<ho pensato di dire ad Alan di passare quando vuole a firmare i documenti per la tua dimissione...credo tu abbia già un passaggio a casa>> sorrise, lanciando un'occhiata a Stiles che fece cenno di sì, continuando a sorreggere Maya mettendole un braccio attorno alla vita.
<<Grazie signora McCall>> mormorò la ragazza, avvicinandosi alla donna per uscire dalla porta <<l'importante è che tu stia bene tesoro>> Melissa le accarezzò una spalla <<e vedi di non farti più vedere qua dentro per un bel po'>> le puntò contro un dito con fare fintamente minaccioso e Maya ridacchiò, annuendo, prima che Stiles la accompagnasse fuori.

<<Attenta>> la fece salire sulle jeep, continuando a osservarla come se si potesse rompere da un momento all'altro, per poi mettersi al posto del guidatore.
<<Non mi tratterai come se fossi fatta di carta velina per sempre vero?>> Maya si voltò verso di lui, appoggiandosi meglio al sedile e sospirando; lui la guardò con la coda dell'occhio, continuando a guidare verso casa <<finché non starai bene>> rispose e Maya alzò gli occhi al cielo, trattenendo però un sorrisetto.

<<Posso regalarti una casa tutta su un piano, ti prego>> commentò Stiles sarcastico una volta che ebbe aiutato Maya a salire anche l'ultimo gradino.
Lei rise <<sei tu che mi vuoi sempre accompagnare fin sopra>> gli fece notare, inarcando un sopracciglio e aprendo la porta della sua camera.
Stiles indugiò sulla porta, osservandone i particolari <<camera tua è molto meglio della mia>> disse, facendo infine un passo all'interno e continuando a guardarsi attorno.
<<Hai anche il letto più grande>> constatò, indicando il letto ricoperto da una trapunta blu addossato alla parete.

Maya inarcò un angolo della bocca, avvicinandosi a Stiles e appoggiandogli le mani sulle spalle, facendo vagare lo sguardo sulle labbra del ragazzo.
Lui si sporse in avanti, baciandola e cercando di non farle male nell'avvicinarla a sé; approfondì il bacio, mente Maya gli accarezzava i capelli, e fece qualche passo verso il letto.
Ma la ragazza si staccò con un sorrisetto diabolico in viso <<eh no eh, dobbiamo stare attenti, altrimenti potrei farmi male>> mormorò, guardando l'espressione di Stiles sempre più divertita <<credo di aver afferrato il concetto>> replicò Stiles, alzando gli occhi al cielo e Maya rise.

<<Ah stasera mio padre vuole che tu venga a cena da noi>> disse poi Stiles e Maya aggrottò le sopracciglia <<dovrei essere io a invitare a cena lui, contando che se non fosse arrivato sarei morta>> obbiettò e Stiles scosse la testa, accarezzandole le braccia <<credo semplicemente che tu gli piaccia>> ridacchiò <<sarà divertente spiegargli che non sei un kanima>> la guardò divertito, con una strana dolcezza nello sguardo e Maya lo abbracciò di slancio.
<<Grazie Stiles>> la voce ovattata dalla stoffa della felpa del ragazzo, in cui aveva affondato il viso.
Lui le accarezzò piano i capelli <<per cosa?>> chiese e lei lo strinse di più <<per tutto>> sussurrò, sorridendo tra sé e sé.

Maya || Stiles Stilinski Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora