1. "È Giunta L'ora Che Tu Sappia La Verità... "

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Co-scritto con strawberryila

"Su Sophia è ora di andare!" sento la mamma chiamarmi dal salotto. Ero su in camera ad ascoltare un po' della mia musica preferita mentre finivo di riempire lo zaino con le cose essenziali da portare: un buon libro, auricolari (senza di loro non posso vivere), caricatore del telefono e un paio di occhiali da sole. Stavo per partire con la mia famiglia per godermi l'ultimo weekend estivo prima di iniziare la nuova avventura che mi aspetta a fine settembre: l'università. Io e lo studio non siamo mai andati d'accordo, quando ero piccola provavo a corrompere la mamma con delle caramelle per non farmi andare a scuola.

Ho sempre avuto un debole per il mondo della musica, dell'arte e dello spettacolo quindi sapere che l'area del trapezio è uguale a bxh:2 non mi è mai particolarmente interessato. Me la cavo abbastanza bene anche con le lingue, specialmente con l'inglese, appunto per questo l'unico motivo per cui voglio andare all'università è quello di poter studiare all'estero, a Manchester per l'esattezza.
La sola idea di poter finalmente mettermi in gioco grazie alle mie conoscenze linguistiche mi fa venire una carica di adrenalina indescrivibile.

Ho anche un fratello, Edoardo (per gli amici Edo), che deve invece iniziare la scuola media e devo dire che è molto più emozionato di me... se solo sapesse che lo aspettano i tre anni più brutti della sua vita...

Stacco il telefono dalla carica e metto tutto nel mio Eastpak di lunga data mentre scendo le scale. Aiuto i miei a portare i pochi bagagli in auto e salgo nel mio solito posto: laterale dietro lato guidatore. Appoggio il gomito al finestrino e rivolgo lo sguardo verso l'esterno "devo godermi questi ultimi giorni d'estate" penso.

Appena mio papà mette in moto la macchina entro in uno stato di relax che mi capita solo durante i viaggi "on the road".

Decido quindi, come al solito, di tirar fuori gli auricolari, collegarli al telefono, e di far partire il mio album preferito della band che amo: FOUR dei One Direction.

Sulle note di "illusion" comincio a pensare a come quei cinque ragazzi abbiano fatto così tanto per me senza neanche sapere della mia esistenza. È assurdo pensare a come li abbia conosciuti nel lontano 2012 e di come oggi, dopo 8 anni, abbia ancora un debole per loro.

Quello che provo per quei ragazzi è indescrivibile. Non è un'attrazione fisica come per molte altre "fan". I miei sentimenti verso di loro sono solo rispetto e molta ammirazione per come, nonostante il grande successo, siano riusciti a rimanere così umili. Penso sia proprio grazie ai loro caratteri, così diversi ma compatibili tra loro, che siano riusciti a costruirsi l'immenso fandom che ancora oggi, dopo dieci anni dall'inizio di tutto, ancora si ritrovano.

Dopo circa cinque canzoni cado in un sonno profondo, nulla di diverso dal normale insomma, e vengo poi svegliata dalla voce di mio fratello che mi comunica del nostro arrivo a destinazione.

I miei genitori avevano prenotato una camera in un villaggio turistico in una bellissima località marittima. Questo tipo di vacanza sarebbe stata perfetta per un corto ma sano riposo cioè, come dice il nostro caro Harold, un riposo "simple but effective".

Dopo aver fatto il check in ci indirizziamo verso la camera indicata dallo staff del posto. Il villaggio è costituito da tante piccole casette in pietra con l'interno in stile moderno. C'è tutto lo stretto necessario per vivere la nostra piccola vacanza con tutti i comfort a nostra disposizione.

Senza indugiare neanche un attimo scelgo il letto, vado in bagno per mettere il costume, prendo il primo telo che capita riponendolo nel mio zaino e corro verso la spiaggia trascinando Edo con me. Io e mio fratello abbiamo alti e bassi ma una cosa è certa: ci vogliamo davvero bene, anche se non sappiamo sempre dimostrarlo.

La spiaggia del posto è davvero molto bella, ma la cosa che a me interessa di più è il mare, sin da piccola mi è sempre piaciuto il mare... E' proprio per questo che sono impaziente di vedere com'è l'acqua di questa località a noi fino a quel giorno sconosciuta.

Inizio a punzecchiare Edo dandogli del "molliccio" perchè non si è voluto tuffare subito a causa dell'acqua che oggettivamente è leggermente fredda.

È incredibile come nonostante la nostra notevole differenza di età riusciamo a giocare e scherzare proprio come due bambini. Sarà forse perché non importa quanti anni avrò, il mio lato infantile scherzoso e giocherellone non mi abbandonerà mai.

Poco dopo veniamo raggiunti dai nostri genitori, loro non amano fare il bagno, preferiscono stare sotto l'ombrellone a completare la settimana enigmistica o a leggere qualche noioso libro, ma io ed Edo da bravi rompiscatole quali siamo, siamo andati a schizzarli così che la scelta di fare il bagno non era più possibile.

Mi ritengo molto fortunata ad avere questa famiglia. Anche se ho una scimmietta come fratello, con loro sto veramente bene. Con la mamma mi confido spesso, è sempre stata la sorella che non ho mai avuto mentre il papà beh penso sia più il mio migliore amico che mio padre.

Dopo un lungo bagno e una partita a schiaccia sette in spiaggia, la mamma ed Edo decidono di tornare in camera per farsi la doccia e sistemarsi per la cena mentre io rimango con papà a guardare il tramonto. Amo guardare il tramonto, specialmente quando mi trovo al mare e se c'è una bellissima "little things" di sottofondo, beh mi sento come in paradiso.

Solitamente nessuno della mia famiglia vuole fermarsi a vedere il tramonto con me perchè secondo loro la sera fa freddo e avere una broncopolmonite in estate non è affatto bello, quello che non capiscono però è che è proprio la fresca brezza marina serale che rende i tramonti così piacevolmente ammirabili.

Stasera stranamente mio papà ha insistito per restare con me, anche se la mamma gli aveva ripetuto più volte che l'indomani avrebbe avuto un forte mal di testa a causa del vento lui non ne volle sapere di andarsene, e questo mi insospettii dato che mio papà odia avere il mal di testa, lo soffre moltissimo. Nonostante ciò decido di non dare molto peso alla cosa, penso che questo sia un modo per passare un po' più di tempo insieme visto che da lì a qualche giorno sarei partita per quell'inferno che chiamano università.

Una volta rimasti soli papà abbandona il suo solito tono scherzoso e si rivolge a me in modo molto serio, ho subito pensato che stesse per farmi uno di quei discorsi che fanno tutti i genitori una volta che i figli crescono, ma mi sbagliavo.

Le parole che escono dalla sua bocca non sono state: "ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni ecc ecc.." ma, guardandomi dritta negli occhi sussurra: "è giunta l'ora che tu sappia la verità Phi Phi..."

ANGOLO AUTRICI

Ciao! Questo e il prossimo capitolo sono un po' corti ma sono fondamentali per dare uno slancio a questa storia che stiamo scrivendo.

Speriamo vi piaccia... Commentate se avete qualche consiglio da darci.

P. S. Tutto questo è ispirato da un sogno che ho fatto qualche settimana fa... A volte mi meraviglio del mio stesso cervello AHAHAHAHAHAH

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