▪️Capitolo 13▪️

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"Ahh! Finalmente." Nell'esatto istante in cui i due attori varcano la soglia dell'appartamento di Mew, il maggiore si lascia ricadere sul morbido divano, sospirando di piacere.

Il condominio è situato appena fuori dalla periferia di Bangkok, ľambiente perfettamente pulito e ordinato suscita in Gulf una sensazione di familiarità.

Solitamente Mew passa la notte alla grande villa dei suoi genitori, è in pieno centro e dunque più agibile dal punto di vista lavorativo. Tuttavia ha anche voluto spendere parte dei propri guadagni per comperare una casa piú modesta, soltanto per lui.

È comodo quando vuole un po' di privacy o per riposarsi nei periodi in cui il lavoro è minore. Inoltre l'appartamento semplice ma accogliente è diventato nei mesi il rifugio dei due attori, dove possono passare del tempo insieme e rilassarsi lontano da tutte le responsabilità.

Mew si volta e guarda il ragazzino accertarsi che la porta sia serrata, prima di sistemarsi silenziosamente accanto a lui e appoggiare la testa sulla spalliera del divano.

L'orologio appeso sul muro indica le 18 passate.
Ľevento-live è durato molto piú del previsto, sembrava che le domande non finissero mai. Poi sono stati trattenuti entrambi nei loro camerini per rimuovere il makeup e tutti gli accessori.
Partecipare come ospiti ad un servizio in diretta è molto piú difficile di quanto possa sembrare: dal mantenere costantemente una posizione eretta e un sorriso sul volto al dover rispondere a tutte quelle domande, sempre prestando attenzione ad accontentare i fan ma anche a non esporsi troppo.

Gulf non ha ancora detto una parola, resta semplicemente lí in silenzio, con gli occhi chiusi, emettendo ogni tanto dei mugolii appena udibili.

Mew capisce che anche lui stia subendo gli effetti della giornata impegnativa, dal modo in cui sembri cosí rilassato adesso che finalmente sono a casa e non più sotto gli occhi invisibili di migliaia di persone.

Il maggiore lo osserva per un po', le sue lunghe gambe ancora fasciate dai jeans si distendono sul tappeto ai piedi del divano, il petto si alza e si abbassa sistematicamente, scandendo i suoi respiri.
Ha un'espressione tranquilla, le labbra schiuse e le ciglia sfarfallano sulle guance quasi impercettibilmente.

Mew solleva un braccio per posarlo sulle sue spalle. Gulf apre gli occhi quando ľaltro lo attira a sè, permettendogli di sistemarsi in una posizione molto piú comoda, con le gambe distese sul divano e la testa sul suo petto.

"P'Mew..." Pronuncia il suo nome con voce stanca, alzando lo sguardo verso il suo viso.
Ció che incontra è un sorriso rassicurante, le sue dita gentili adesso gli accarezzano i capelli, massaggiandogli piacevolmente la cute.

"Sei stanco?"

"Sto bene, ho solo bisogno di stendermi un attimo." Il giovane attore cerca di apparire sereno e in forze, sebbene le occhiaie sotto i suoi occhi, adesso non piú coperte, lo tradiscano.
Mew non è sorpreso da questo atteggiamento, al contrario lo conosce fin troppo bene. Gulf è quel tipo di persona che potrebbe arrivare a perdere completamente le forze e crollare esausto, ma non si lamenterà mai.

Il castano ride piano, scostando delicatamente delle ciocche che erano ricadute sulla fronte.

"Chiudi gli occhi e riposa, Gulfie." La voce è vellutata e il suo tocco leggero come una piuma. Le palpebre di Gulf iniziano a diventare sempre più pesanti, il contatto con il corpo caldo del suo partner lo calma e allevia lo stress accumulato dopo tanti giorni di lavoro.

"Ma la cena-"

"Ci penseremo piú tardi, dormiamo un po' adesso." Si abbassa per lasciargli un tenero bacio fra i ciuffi scuri, iniziando anche lui a cedere alla stanchezza.

The Moon in your Eyes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora