Spettri e Promesse

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Reginald si risvegliò di soprassalto, si sentiva stranamente indolenzito, come se fosse rimasto sdraiato per troppo tempo. Si guardò intorno e si rese conto di trovarsi all'interno di una tenda, osservò i mobili che li circondavano e, dalla quantità di alambicchi e pozioni, dedusse di trovarsi negli alloggi del guaritore.
Cercò di fare mente locale sul come vi fosse finito, ricordava un attacco a sorpresa e un sicario. Rammentava anche di averlo combattuto e di essere rimasto ferito e da lì cominciava la nebbia dell'incertezza. Era certo di essere stato colpito mortalmente ma al contempo era consapevole di essere vivo e perfettamente lucido. Si alzò dalla branda su cui era disteso e si avviò verso il castello nella speranza di incontrare qualcuno che potesse dissipare i suoi dubbi. Fu in quel momento che Thomas lo vide e si avviò rapidamente nella sua direzione.
"Reginald, noto con piacere che ti sei ripreso, ero molto in pensiero per te e lo stesso vale per i tuoi uomini"
"Sì, sto bene ma non riesco a spiegarmi una cosa. Ricordo di essere stato trapassato da parte a parte da una spada, dovrei essere morto, non è possibile guarire da una ferita del genere… Eppure sono qui e non riesco a capire come sia possibile" Thomas rimase in silenzio a meditare una risposta, gli avrebbe detto la verità ma voleva trovare un modo il più delicato possibile per farlo.
"Ascolta Reginald le cose sono andate esattamente nel modo in cui ricordi. Le tue condizioni erano gravi e ho chiesto al mio guaritore di salvarti, a qualunque costo. So che sei piuttosto confuso e che probabilmente non ti sei accorto della fasciatura che hai sul braccio, appena la toglierai avrai la tua risposta… " si interruppe, incapace di continuare, quel marchio era una condanna e sperò con tutto il cuore che non finisse per odiarlo. Reginald lo osservò per qualche istante per poi spostare lo sguardo sul braccio incriminato, tolse con cautela le bende ed osservò il simbolo nero che vi era comparso
"Magia nera… Sei davvero arrivato a tanto pur di salvarmi? Dannazione Thomas è sbagliato, io sarei dovuto morire e tu avresti dovuto accettare la cosa. Sono solo un ingranaggio all'interno di un meccanismo più grande, una pedina sacrificabile come tante altre. Hai una guerra da combattere, è normale che ci siano delle perdite e io dovrei esserne parte. Quello che hai fatto è stato un gesto scellerato, voglio che tu mi prometta che, se dovesse ripresentarsi un'occasione del genere, mi lascerai andare" Thomas si aspettava una reazione rabbiosa, si era però convinto che sarebbe stata la condanna del marchio a scatenarla
"Non posso prometterlo, non ce la faccio. Mi aspettavo il tuo odio per averti condannato ad una vita al servizio del dio della morte e ad un'eternità da trascorrere vagando nel limbo, non per averti salvato la vita" un sorriso amaro comparve sulle labbra di Reginald
"Sono al servizio del dio della morte da molto prima dell'apposizione di questo marchio e la prospettiva di vagare in eterno non mi spaventa, d'altronde non è molto diverso da ciò che sto facendo in vita. Ciò che mi infastidisce è che tu abbia considerato la mia esistenza più importante di quella degli altri soldati caduti in battaglia, come temevo il nostro legame ti ha indebolito, impedendoti di accettare la realtà. Penso che sia meglio che d'ora in poi il nostro rapporto si limiti al campo di battaglia. " detto questo gli diede le spalle e iniziò ad avviarsi verso il castello
"Aspetta! Tu vuoi che ti consideri un ingranaggio, un pezzo facilmente rimpiazzabile e di poco valore, sai bene che questo mi è impossibile. Hai detto che avrei dovuto accettare di averti perso ma non ho potuto farlo… Non potevo lasciare andare anche te, ho già seppellito mio padre e i miei fratelli, non perderò di nuovo una persona che amo, non finché c'è una possibilità di salvarla! " sentì le lacrime sgorgare dai suoi occhi, non fece alcuno sforzo per trattenerle e si lasciò investire dall'ondata di ricordi che quella confessione aveva scatenato e iniziò, per la prima volta in vita sua, a raccontare la sua storia
"Avevo una famiglia un tempo, un fratello più grande di nome Christopher e uno minore di nome Michael. Mio padre Byron è sempre stato molto severo con noi, esigeva il massimo e pretendeva che portassimo onore al casato degli Arclight. I miei fratelli hanno sempre seguito le sue direttive senza opporsi ma per me era diverso. Ero il figlio di mezzo, quello che non avrebbe ereditato il trono e che era troppo grande per ricevere le sue attenzioni. Mi sono stancato di obbedire, ho iniziato a fare di testa mia e, quando mio padre ha dichiarato guerra al casato degli Shadows, non l'ho seguito in battaglia. Né lui né i miei fratelli hanno più fatto ritorno e, sebbene fossi stato diseredato in seguito al mio gesto di ribellione ero rimasto l'unico in grado di salire al trono. Quel giorno ho promesso a me stesso che sarei stato un sovrano migliore di quanto lo sia stato il mio vecchio, lo devo ai miei fratelli e a tutto il mio popolo che è stato trascinato in guerra. Riporterò la pace e proteggerò le persone che amo, questo è il giuramento che ho fatto a me stesso e non intendo venir meno alla mia parola, nemmeno se sei tu a chiedermelo" Reginald si era voltato nella sua direzione e lo aveva guardato negli occhi per tutto il tempo, senza dire una parola. Dopo un tempo che a Thomas sembrò interminabile cominciò a parlare, il suo tono di voce era esitante, quasi tremante, in netto contrasto con la rabbia che fino a poco prima lo animava
"Anche io avevo una famiglia un tempo, sembra passata un'eternità…" si interruppe e un sorriso amaro si dipinse sulle sue labbra "vivevamo in un villaggio delle terre dell'acqua, Seafall, eravamo io, i miei genitori e mia sorella Rio. La vita scorreva tranquilla e, nonostante le ristrettezze economiche, eravamo felici. Le cose cambiarono quando alcuni gruppi di mercenari ci attaccarono, uccisero i nostri genitori e mi separarono da mia sorella. Finii a Saltlake, mi spedirono in un bordello, avevo tre anni e trascorsi lì i due successivi finché un cliente insoddisfatto abbastanza influente decise di spedirmi a combattere nelle fosse, anzi no, il suo intento era quello di vedermi morire. Sfortunatamente per lui non andò così, riuscii a riguadagnare la libertà, per anni vagai in cerca di mia sorella senza però riuscire a trovarla. Alla fine mi rassegnai all'idea di averla persa per sempre e mi unii ad una compagnia di mercenari, mi feci strada tra i ranghi fino a diventarne il capo.
Sai anche io mi sono fatto una promessa, ho giurato che avrei vendicato la mia famiglia, che non avrei mai fatto affidamento su nessuno e di non avere alcuno scrupolo di coscienza. La vendetta è stata semplice da ottenere, sono riuscito a stanare i responsabili uno per uno ma non è stato sufficiente, mi sono trasformato in una macchina di morte, combattere e uccidere sono le uniche cose che mi hanno tenuto in vita… Almeno fino ad ora, sai Thomas la prima volta che ti ho visto mi sei sembrato il classico nobile viziato che si ritrova a dover scendere in guerra senza essere minimamente preparato. Mi sbagliavo, probabilmente ho visto ciò che eri in passato, è evidente che ora sei una persona diversa, sembra che tu tenga veramente a questa gente e, contro ogni logica, a me. Non so se sarò mai in grado di ricambiare i tuoi sentimenti ma ti aiuterò nella tua battaglia e cercherò di non rischiare più di farti infrangere la tua promessa" Thomas era profondamente scosso, non si aspettava che Reginald si aprisse in quel modo con lui, ora riusciva a comprendere di più la sua diffidenza e soprattutto il poco valore che dava alla sua vita
"Ti ringrazio, il fatto che tu mi abbia raccontato queste cose è molto importante per me. Voglio che tu sappia che sei una persona di gran lunga migliore di quanto tu creda e che, indipendentemente da ciò che provi nei miei confronti, la tua esistenza non smetterà di essere importante per me" gli sorrise sperando di essere riuscito a trasmettere, almeno in parte, la gratitudine e l'amore che nutriva nei suoi confronti.
"Non farti idee sbagliate Thomas, sono ancora convinto che tu abbia fatto un errore salvandomi ma capisco un po' di più cosa ti ha spinto a farlo. Ora ti lascio, ho sentito dire che il sicario che ha tentato di ucciderti è riuscito a fuggire, è probabile che si ripresenti e, in quel caso, voglio essere pronto ad accoglierlo " era tornato il Reginald di sempre, nei suoi occhi si era riaccesa quell'inesauribile fiamma che lo spingeva a combattere e Thomas non sapeva se esserne felice o spaventato.

Il Mercenario e il PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora