L'altra faccia della medaglia

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La figura incappucciata si ritirò nell'ombra e si allontanò dal castello. Aveva fallito, lui, Kite Tenjo, il più grande sicario delle terre del fuoco, non era riuscito ad eliminare il suo bersaglio. Era una sensazione nuova per lui, generalmente riusciva a concludere qualsiasi incarico al primo tentativo ma questa volta le cose erano andate diversamente. Provava un misto di rabbia ed eccitazione, era tanto che non provava più il brivido della caccia, nessuno dei suoi bersagli si era rivelato alla sua altezza, anche questa volta era stato così ma quel soldato lo aveva stupito. Era evidente che provenisse dalle terre dell'acqua, probabilmente si trattava di un mercenario, la cosa che non riusciva a spiegarsi era come avesse fatto ad accorgersi della sua presenza. Aveva agito con la sua consueta discrezione ed era certo di non aver allertato nessuno, quel ragazzo era stato una sorpresa e l'unica giustificazione che riusciva a trovare era che probabilmente fosse cresciuto nei bassifondi di qualche città e fosse abituato a doversi guardare le spalle. Sentiva dentro di sé desideri contrastanti, da una parte era certo di averlo ucciso, dall'altra sperava che si fosse miracolosamente salvato per avere l'occasione di affrontarlo di nuovo.
Raggiunse il palazzo di lord Vector Shadows qualche ora più tardi, era pronto ad affrontare le conseguenze del suo fallimento, raggiunse la sala del trono e si inginocchiò.
"Allora Kite presumo che tu abbia eliminato il bersaglio senza problemi"
"Sfortunatamente no, un soldato si è intromesso, salvandogli la vita"
"Mi stai forse dicendo che un semplice soldato è riuscito a fermare un assassino del tuo calibro? Devo forse credere che la tua fama e reputazione siano il frutto di futili pettegolezzi?"
"Non è così, credo di avervi già dimostrato di essere all'altezza delle vostre aspettative. Inoltre non si trattava di un comune soldato, era un mercenario delle terre dell'acqua, molto ben addestrato da ciò che ho potuto vedere. Tuttavia non ha importanza, sono convinto di averlo ferito mortalmente, non ci sarà più di ostacolo "
" Sì, il generale Balthius mi ha detto dei nuovi alleati del principe Arclight, a quanto pare il loro comandante ha fatto una strage sul campo di battaglia, mettendo a repentaglio anche la vita del generale. È molto confortante sapere che non ci metterà più i bastoni tra le ruote, rischiava di essere un nemico piuttosto seccante"
"Come ho detto si tratta di una mia convinzione, potrebbero essere riusciti a salvarlo. Ho sentito dire che hanno tra le loro fila alcuni guaritori in grado di utilizzare la magia nera"
"Perché mai avrebbero dovuto sprecare un sigillo per un semplice mercenario? Per quanto potente e valoroso non ha di certo lo stesso valore dei soldati reali o dello stesso Principe. Inoltre sappiamo bene che la magia nera comporta dei costi, potremmo sfruttare la situazione in nostro favore. In ogni caso non ha importanza, mi aspetto che tu completi il tuo incarico al più presto, non tollererò altri fallimenti, sono stato chiaro? "
" Certo, mio signore, non vi deluderò, eliminerò il bersaglio con la prossima incursione"
"Molto bene, hai un mese di tempo, scegli pure il giorno che preferisci per agire e le truppe di supporto che desideri"
"A dire il vero preferirei agire da solo, la presenza di altri soldati potrebbe attirare troppo l'attenzione"
"La scelta è tua, francamente l'unica cosa che mi interessa è il risultato, se dovessi morire o non riuscire nell'impresa mi limiterò a sostituirti."
Kite si inchinò nuovamente e abbandonò il castello, tornò a casa sua e trovò il fratellino profondamente addormentato. Era per lui che aveva intrapreso quella strada, non poteva permettersi di non portare a termine un incarico, la sua vita non era importante ma quella del piccolo Hart sì. Non avrebbe permesso a niente e nessuno di frapporsi tra lui e il suo obiettivo. Lo avrebbe salvato, era sicuro che sarebbe riuscito a mettere da parte abbastanza denaro da consentirgli di pagare un guaritore abbastanza abile da liberarlo dalla malattia che lo affliggeva. Sin da quando era bambino aveva avuto una salute cagionevole, suo padre aveva cercato in ogni modo di aiutarlo ma era stato ucciso mentre tornava a casa da un gruppo di banditi, la musica però stava per cambiare, se le cose fossero andate come previsto quello sarebbe stato il suo ultimo incarico, dopodiché li aspettava una vita tranquilla. Avrebbero attraversato il mare e raggiunto le lontane terre dell'aria e da lì avrebbero ricominciato da capo e creato un ambiente in cui il fratellino sarebbe potuto crescere serenamente. Con questi pensieri in testa si infilò nel letto, accanto ad Hart, si addormentò stringendolo tra le sue braccia e immaginando il futuro utopico che li attendeva e che sperava di poter realizzare al più presto.

Vector iniziò a tamburellare con le dita sul bracciolo del suo trono. Kite aveva parlato di magia nera, doveva averlo preso per uno sprovveduto, sapeva perfettamente che era stato applicato un sigillo della morte, lo aveva percepito distintamente. L'unica informazione utile che il sicario era riuscito a fornirgli era stato il probabile soggetto a cui era stato applicato.
Un ghigno si dipinse sulle sue labbra, sperava che a ricevere il marchio fosse il principe ma il fatto che fosse quel mercenario semplificava ulteriormente il suo lavoro, le sue spie gli avevano riferito che Thomas era molto legato a quel ragazzo e in effetti questo spiegava il perché fosse ricorso a tanto pur di salvarlo. Allo stesso tempo era sicuro che il guaritore non avesse rivelato tutti gli effetti che questa decisione avrebbe avuto. Certo aveva sicuramente accennato all'eterno errare nel limbo tra paradiso e inferno ed accennato la necessità di servire il dio della morte senza però spiegarne le reali implicazioni. Il marchio avrebbe gradualmente assoggettato l'ospite riempiendolo di rabbia e furia omicida. Con il passare del tempo uccidere sarebbe diventato indispensabile e, questa impellente urgenza, non avrebbe fatto alcuna distinzione tra alleati e nemici.
Il fatto che il mercenario fosse un guerriero eccezionale rendeva le cose interessanti e il suo legame con Thomas era la ciliegina sulla torta. Era certo che il principe avrebbe sottovalutato i segnali e, probabilmente, il portatore del marchio avrebbe fatto lo stesso.
Non gli restava che aspettare, se Kite avesse fallito nuovamente sarebbe bastato avere un po' di pazienza e I suoi nemici si sarebbero annientati tra loro.
Si alzò e si avviò verso le sue stanze, ad attenderlo c'era la schiava che aveva acquistato nelle terre dell'acqua. Aveva doti divinatorie e le sue previsioni si rivelavano sempre azzeccate.
"A quanto pare avevi ragione, Kite ha fallito ed il marchio è stato apposto. Da adesso in avanti la guerra volgerà in nostro vantaggio" la ragazzo lo osservò con i suoi grandi occhi rosa, di solito non gli rivolgeva la parola se non per comunicargli le sue visioni ma, a quanto pare, quella sera aveva una richiesta da fargli.
"Mio signore, con il vostro permesso, vorrei farvi una domanda"
"D'accordo, consideralo una sorta di premio per il tuo contributo, non farci l'abitudine però"
"Avete parlato di una compagnia mercenaria delle terre dell'acqua, sapete per caso se al suo interno si trova un ragazzo di nome Reginald?" Vector tentennò, quel nome gli era incredibilmente famigliare, sì le sue spie gli avevano riferito che quello era il nome del ragazzo a capo della compagnia ma come faceva la sua schiava a conoscerlo? La cosa diventava sempre più interessante, era possibile che avesse un'altra arma da usare contro i suoi nemici.
"Sì, sembra che sia lui a guidare i mercenari, a quanto pare ha anche ricevuto il marchio. Ora dimmi una cosa, come fai a conoscerlo?" la ragazza esitò un istante
"È mio fratello…" Vector sentì il sorriso allargarsi sulle sue labbra, aveva tra le mani la sorella della più grande minaccia dell'esercito nemico. Se il marchio non fosse stato sufficiente a distruggerlo avrebbe potuto usare la ragazza.
"Questa è una splendida notizia Rio, pensa presto potrai ricongiungerti con lui, dopo tutti questi anni potrai finalmente rivederlo"
"È schierato dalla parte del nemico ma credo che potremmo farlo passare dalla nostra. Mi permetta di parlargli, ve ne prego" Vector provò un profondo disgusto per la ragazza, era davvero convinta che avrebbe accettato una mina vagante tra le sue fila? Era proprio vero che le relazioni rendono cieche e deboli le persone.
"È stato marchiato, averlo dalla nostra parte sarebbe troppo rischioso ma, come ti ho detto, ti concederò di rivederlo prima di sbarazzarmi di lui" Rio si irrigidì, aveva imparato a conoscere il suo proprietario, questa mossa era esattamente ciò che si aspettava da lui ma non glielo avrebbe permesso. Aveva passato anni alla disperata ricerca di Reginald e, ora che gli era così vicina, non avrebbe permesso che glielo portassero via di nuovo.
"Come desiderate mio signore, sono certa che sappiate quale sia la decisione più giusta, mi affido al vostro giudizio" detto questo si inginocchiò e chiese congedo, Vector la lasciò andare e si sedette sul letto. Quell'insperato doppio colpo di fortuna gli aveva decisamente migliorato la giornata, aveva il nemico in pugno e, con un po' di pazienza, la vittoria sarebbe stata sua. Si sdraiò e si addormentò compiaciuto dalla piega che avevano preso gli eventi.

Il Mercenario e il PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora