"Come sarebbe a dire ha rifiutato?"
"Mi dispiace signore, a quanto pare Kite ha familiarizzato con il nemico più di quanto ci aspettassimo" Vector era incredibilmente contrariato dalla piega che avevano preso gli eventi ma non si sarebbe lasciato sconfiggere così facilmente. Congedò Rio e raggiunse il generale del suo esercito, era il momento di dichiarare un altro attacco, le battaglie erano il modo migliore per risvegliare il potere del marchio, se Kite non era intenzionato a fare ritorno avrebbe trovato il modo di sbarazzarsi di Reginald. Lasciò il soldato a preparare i piani di guerra e si recò nell'angolo più isolato del castello, lì lo aspettava una delle sue spie.
"È il momento di movimentare un po' le cose. Voglio che tu riveli a Thomas il vero effetto del marchio"
"Mio signore ne è sicuro? Potrebbe essere una mossa rischiosa. Dare informazioni così rilevanti al principe potrebbe rivelarsi controproducente"
"Non succederà, a quanto pare quel mercenario è importante per lui, non gli farà niente ma questo segreto creerà attriti tra i due e questo alimenterà le emozioni necessarie ad attivare il marchio"
"Molto bene mio lord, in tal caso procedo" la spia scomparve dalla sua visuale e Vector iniziò a pregustare il sapore della vittoria. Il suo era un piano geniale, se tutto fosse andato come previsto la guerra sarebbe volta in suo favore. Era abbastanza assorto da questi pensieri da non accorgersi della presenza di una ragazza nascosta nell'ombra.Rio fece ritorno nelle sue stanze, doveva assolutamente trovare il modo di avvertire il fratello. Il corso dei suoi pensieri fu interrotto da una visione, vide il marchio della morte, un pugnale e una frase criptica "se il potere del sigillo vuoi limitare, ciò che di più caro hai devi sacrificare".
Rimase qualche momento a cercare di interpretare ciò che aveva appena scoperto, bisognava rinunciare a qualcosa ma come si poteva quantificarne il valore?
In ogni caso ora non aveva tempo per questo, creò una copia di sé stessa e si apprestò a raggiungere il fratello ma qualcosa andò storto. Mentre percorreva la strada verso il cancello fu intercettata da Vector
"Non crederai davvero di potermi ingannare due volte con lo stesso trucco Rio, dovresti averlo imparato ormai"
"Mio signore non è come crede stavo solo andando a fare una passeggiata nei giardini e…"
"Risparmiami le tue patetiche scuse so perfettamente cosa avevi in mente. Fortunatamente per te mi sei ancora utile ed avrai salva la vita ma da ora in poi trascorrerai le tue giornate rinchiusa a riflettere sui tuoi errori" la trascinò nelle segrete e la rinchiuse in una cella, poi se ne andò senza dire una parola.
Aveva fallito ed ora Reginald era in pericolo, avrebbe cercato di sfruttare la sua permanenza nelle prigioni per interpretare la frase della sua visione. Sapeva che prima o poi Vector l'avrebbe usata contro suo fratello e, quando questo sarebbe successo, lei avrebbe avuto il modo di salvarlo dalla maledizione del marchio.Le cose al palazzo Arclight procedevano serenamente, Thomas e Reginald trascorrevano molto tempo insieme e la loro relazione era più solida che mai. Kite e Hart si erano integrati alla perfezione ed ora erano liberi di girare per il palazzo senza sorveglianza.
Era una mattina come tante altre e il principe si stava avviando verso la sala del trono, da quando trascorreva le notti in compagnia del mercenario si svegliava sempre di buon umore e riusciva ad affrontare più serenamente le giornate. Stava per giungere a destinazione quando fu fermato da un servo
"Mio signore per fortuna vi ho trovato! Ho una terribile notizia da rivelarvi!"
"Di che si tratta?" ribatté Thomas allarmato
"L'altro giorno stavo riordinando la biblioteca e il mio sguardo è caduto su un libricino malconcio, quasi del tutto distrutto. Era un saggio di magia nera e ho trovato una parte interessante sul marchio della morte, a quanto pare si nutre delle emozioni negative del suo proprietario fino a consumarlo e tramutarlo in una macchina di morte e distruzione" il principe rimase interdetto, no, non era possibile, era troppo assurdo per essere vero
"Perché mai dovrei crederti? Potresti esserti inventato tutto"
"Non lo farei mai, so quanto importante sia il portatore per lei e sono sicuro che, prima o poi, il mercenario vi avrebbe rivelato personalmente questa informazione. Credo però che sia importante che lo sappiate ora, da quel che ho sentito le truppe di lord Vector si stanno muovendo, una nuova battaglia incombe"
"Cosa vorresti insinuare? Se Reginald avesse saputo un'informazione del genere me l'avrebbe senz'altro rivelata! Sparisci dalla mia vista prima che ti faccia imprigionare per le tue menzogne!" il servo chinò il capo e si allontanò a passo veloce.
Per tutto il resto della giornata il principe non poté fare a meno che ripensare alle sue parole, non potevano essere veritiere, no, doveva smettere di rimuginare sulle farneticazioni di un folle.
La sera fu raggiunto, come di consueto, da Reginald, trascorsero del tempo piacevole insieme ma era evidente che qualcosa non andasse
"Thomas, stai bene? Mi sembri assente" era il momento della verità, era sicuro che l'informazione che aveva ricevuto fosse falsa quindi non aveva alcuna ragione per nasconderla al mercenario
"Stamattina un servo mi ha fermato e mi ha raccontato una storia assurda sul fatto che il marchio trasformi gradualmente il suo portatore in una macchina portatrice di morte, ha anche affermato che tu lo sapevi già e che me lo stessi tenendo nascosto. Assurdo vero? " lo disse guardando Reginald negli occhi e la sua reazione non gli piacque, fu un attimo di esitazione che sarebbe passato inosservato a chiunque ma non a lui, lo conosceva troppo bene
" Certo, deve essere uno di quei folli cospirazionisti con una fervida immaginazione" gli rispose con un sorriso. Il seme del dubbio però era ormai stato piantato e, nonostante si fingesse sereno, la mente di Thomas era in tumulto.La battaglia infuriò qualche giorno dopo, fu un attacco estremamente violento. Reginald era in prima linea ed eliminava nemici con una facilità sconcertante, poco distante anche Kite dava il suo contributo alla carneficina. La situazione sembrava piuttosto normale ma, ad un certo punto, il generale nemico ordinò la ritirata. I soldati nemici iniziarono a rompere i ranghi in modo disordinato e l'esercito di Thomas iniziò a fare ritorno a palazzo ma il mercenario rimase sul campo, il principe l'osservò sconcertato mentre caricava i soldati nemici, pugnalando alle spalle chiunque gli capitasse a tiro. La cosa andò avanti per un tempo piuttosto limitato poi, come se nulla fosse, Reginald girò il cavallo e si unì alle fila di guerrieri che rientrava al castello.
Il mercenario si guardò intorno, che strano era convinto di stare combattendo eppure non vedeva nessuno intorno a lui. Ricordava di aver abbattuto dei nemici, poi il buio, diede un'occhiata in giro e vide che l'esercito si stava ritirando, molto strano non ricordava di aver sentito l'ordine. Si accodò agli altri e rientrò a palazzo sotto lo sguardo vigile di Thomas, percepí qualcosa che non gli piacque nella sua espressione, sembrava… paura? Un lampo sembrò squarciare il buio in cui brancolava la sua mente, il marchio… Ma certo era l'unica spiegazione plausibile, doveva aver perso il controllo, non era stato un blackout lungo ma, in quel breve frangente, doveva aver fatto qualcosa di abbastanza grave da turbare il principe.
Raggiunse Kite e la sua espressione affranta confermò i suoi sospetti
"Mi pareva avessimo un accordo" sibilò con rabbia
"È così ma non era ancora il momento"
"E in base a cosa avresti preso questa decisione?"
"Non hai attaccato noi, hai colpito i nemici, certo si stavano ritirando e non si sono difesi ma c'era della razionalità in ciò che hai fatto"
"Razionalità? Da quando disubbidire agli ordini e caricare avversari inermi è considerato razionale?"
"Ascolta mi hai affidato un compito e mi riservo di completarlo nel modo e nei tempi che ritengo più opportuni. Se avessi tentato di colpire uno dei nostri ti avrei ucciso senza battere ciglio ma non ti prjverò del tempo che ti resta per ciò che hai fatto oggi" detto questo il sicario si ritirò lasciando Reginald interdetto. Non aveva alternative doveva parlare al più presto con Thomas e spiegargli la situazione.
Riuscì ad individuarlo e lo raggiunse, gli chiese di parlargli in disparte, il principe lo seguì, si appartarono tra gli alberi del giardino, al riparo da sguardi indiscreti.
"Quello che ti ha detto quel servo era tutto vero…" esordì "mi dispiace che tu abbia dovuto scoprirlo in questo modo, le cose sarebbero dovute andare diversamente"
"Cosa intendi dire?"
"Ho un accordo con Kite, è vero passare dalla nostra parte ne è il fulcro ma c'è anche una ulteriore clausola che ti ho tenuto nascosta. Gli ho chiesto di uccidermi non appena avessi perso il controllo, è ciò che avrebbe dovuto fare oggi, non riesco ancora a spiegarmi perché abbia esitato" Thomas rimase sconvolto dalla rivelazione, era una follia, niente di ciò che aveva appena sentito aveva un senso per lui
"Perché non me lo hai detto prima?"
"Ti saresti preoccupato per me ed hai già l'amministrazione del regno e le strategie militari sulle tue spalle. Non volevo aggiungere altri fardelli e soprattutto non desideravo che ti esponessi a rischi inutili pur di aiutarmi" il principe lo guardò negli occhi, era la verità, per quanto assurdo e contorto ciò che aveva detto corrispondeva alla realtà.
"Non posso credere che tu abbia sopportato tutto questo da solo, sappi che non sono arrabbiato con te e che le cose tra noi non cambieranno. Ti starò vicino e insieme troveremo una soluzione" un sorriso amaro si dipinse sulle labbra del mercenario
"Potrebbe non esistere alcuna soluzione Thomas, voglio che tu mi prometta che, quando Kite riterrà opportuno eliminarmi non ti metterai in mezzo" il principe non disse nulla per qualche momento, poi pronunciò le parole più dolorose che avessero mai lasciato le sue labbra
"D'accordo, te lo prometto" il sollievo che si dipinse sul volto di Reginald era evidente, lo abbracciò e lo ringraziò poi si allontanò lasciandolo solo con i suoi pensieri. Per quanto folle potesse sembrare non era spaventato da lui, era sicuro che non sarebbe mai arrivato a fargli del male ma, per il suo bene, era disposto ad accettare l'esistenza di quell'opportunità e ad agire di conseguenza. Raggiunse le sue stanze e si lasciò sprofondare nel letto, abbandonandosi ad un sonno inquieto.
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Il Mercenario e il Principe
FanfictionAu di Yu gi oh zexal ambientato in un mondo pseudo medievale che narra la storia di un mercenario e un principe, del loro incontro e dello svilupparsi del loro rapporto. Si trattano tematiche delicate quindi la lettura è sconsigliata alle persone pa...