Vector trattenne a stento la gioia quando i suoi soldati gli riferirono della furia omicida che aveva alimentato Reginald. Il marchio aveva iniziato a farsi sentire ed era una notizia meravigliosa, ora non restava che dare l'ultima spinta necessaria a far perdere del tutto il controllo al mercenario.
Andò nelle prigioni e prelevò Rio, il piano gli era venuto in mente poche ore prima. Avrebbe portato la ragazza sotto le mura del castello e l'avrebbe uccisa sotto gli occhi impotenti del fratello, a quel punto rabbia ed odio si sarebbero impadroniti di lui e lo avrebbero spinto sempre più sotto l'influenza del marchio.
La fiducia che riponeva nel suo piano gli fece però commettere una leggerezza, non si accorse che, mentre si avviavano a prelevare i cavalli, Rio era riuscita a farsi scivolare un sottile stiletto nella manica del vestito.
Raggiunsero il castello poco tempo dopo, le guardie fecero per avvicinarsi ma, puntando un coltello contro la gola della ragazza riuscì a convincerle a ritirarsi.
Il principe in persona accompagnato da Reginald e Kite lo osservavano dalle mura
"Vector, lascia andare la ragazza, questa guerra non la riguarda, è qualcosa che dobbiamo risolvere tra di noi"
"Potrei farlo è vero ma non sarebbe divertente. Insomma l'idea che il tuo adorato mercenario guardi la vita di sua sorella spegnersi davanti ai suoi occhi per poi perdere il controllo ed eliminarti mi sembra molto più interessante" rispose con un ghigno, riusciva a percepire chiaramente la frustrazione proveniente da Reginald,
"Oh, già ma che sbadato, ciao Kite immagino che anche per te questo sia uno spettacolo imperdibile. Pensa che se fossi tornato dalla mia parte avrei persino potuto prendere in considerazione l'idea di risparmiarle la vita, purtroppo ora è troppo tardi per lei" il sicario gli scoccò uno sguardo carico d'odio.
"Perché? Hai mille modi per farmi perdere il controllo, per quale motivo vuoi coinvolgerla in tutto questo? È me che vuoi giusto? Lasciala andare e potrei anche decidere di risparmiarti la vita"
"Te l'ho detto l'idea di vederti consumato dalla rabbia mentre tua sorella muore davanti ai tuoi occhi è molto più interessante. In più non ho alcun interesse ad uscire vivo da questa situazione, voglio solo riuscire a trascinare più gente possibile all'inferno con me" Rio approfittò della distrazione di Vector per estrarre lo stiletto e, con un movimento fulmineo, vi si trafisse il cuore. Lo sgomento si impadronì dei presenti, ci fu un attimo di esitazione poi Vector fu colpito da alcune frecce, il suo regno del terrore era finito. Thomas e Kite si voltarono verso Reginald, erano ovviamente scossi ma lui lo era sicuramente di più. Il mercenario era in piedi, completamente immobile, con lo sguardo perso nel vuoto, provarono a chiamarlo ma senza successo.Reginald osservò la morte della sorella con un profondo senso di angoscia. La sua mente formulava mille domande che sembravano condannate a rimanere senza risposta, poi, all'improvviso, sentì Rio parlargli, non si chiese come fosse possibile, si limitò ad ascoltare.
"Fratello mio, posso capire la tua confusione in questo momento ma ti assicuro che quello che ho compiuto era un gesto necessario. Ho avuto una visione che mi ha mostrato come rompere la maledizione del marchio, parlava di rinunciare a ciò che si ha di più caro. Inizialmente pensavo si riferisse ad un oggetto ma poi ho capito che parlava di un sacrificio umano. Sapevo che non saresti mai stato in grado di farmi del male ed ho preso questa decisione al tuo posto. Non odiarmi e soprattutto non odiarti per questo, è una decisione che ho preso consapevolmente. L'idea che potrai continuare a vivere felicemente mi farà riposare serenamente. Non mi resta molto tempo e questo era tutto ciò che avevo da dirti. Continua a percorrere questa strada, sono sicura che ti porterà tante soddisfazioni. Addio" la voce sparì nello stesso modo in cui era comparsa e Reginald sentì le voci allarmante di Thomas e Kite chiamarlo, si sforzò di rispondere nonostante si sentisse la gola serrata da un nodo.
Li rassicurò sulle sulle sue condizioni e tornò in camera sua. Chiuse la porta e, solo in quel momento, permise alle lacrime di abbandonare i suoi occhi. Pianse fino a sprofondare in un sonno agitato.Kite scese dalle mura e raggiunse il fratello, la sua vicinanza gli fu di conforto in quel momento difficile. Si accorse di un uomo che gli si avvicinava solo quando gli rivolse la parola
"Salve ragazzo, ho saputo che eri alla ricerca di un guaritore per il bambino" il sicario si mise subito sulla difensiva
"Che cosa vuoi?"
"Io posso curarlo"
"Ma davvero? E perché mai dovrei crederti?"
"Hai ragione, non hai alcun motivo per riporre la tua fiducia in me ma ti assicuro che ho buone intenzioni e che voglio solo il bene di Hart, esattamente come te"
"Come fai a conoscere il suo nome?" Kite scrutò attentamente l'uomo che aveva davanti, c'era qualcosa di stranamente familiare in lui nonostante fosse sicuro di non averlo mai visto. Era un vecchio malridotto con una lunga barba e pochi capelli sparsi sulla nuca. Aveva due occhi neri come la pece ed era coperto da una tunica con cappuccio logora.
"Questo non ha importanza, per favore permettimi di aiutarvi"
"Non ho alcun modo per pagarti, io..."
"Non voglio denaro, te l'ho detto, l'unica cosa che desidero è il benessere del bambino" Kite esitò un momento, scambiò uno sguardo con il fratellino e lo vide annuire.
"D'accordo ma se ti vedo fare qualcosa di sospetto sei morto, sono stato chiaro?"
"Cristallino" rispose l'uomo con un sorriso sdentato. Si avvicinò ad Hart e le sue mani si illuminanorono mentre l'uomo ripeteva una litania che aveva l'aria di essere un incantesimo. Il procedimento durò per qualche minuto e, appena completato, Kite vide il fratello raggiante
"Non sento più nessun dolore! Sembra che sia tutto sparito!" il sicario osservò per qualche secondo l'uomo
"Ti ringrazio, se c'è qualcosa, qualunque cosa che posso fare per ripagarti, dimmelo e te la farò avere" disse cercando di trattenere la commozione
"Ho già ottenuto tutto ciò che mai potrei desiderare, vorrei restare più a lungo ma purtroppo ho degli impegni che mi attendono altrove" l'uomo si avviò a passo spedito verso il cancello del castello. Dopo anni di vagabondaggio era riuscito a ritrovare i suoi figli e a guarire Hart, il suo scopo era compiuto, finalmente poteva riposare. Raggiunse un bosco poco distante e si sedette all'ombra di un grande albero, il suo ultimo pensiero prima di lasciarsi andare alla morte fu per i suoi bambini, augurò loro ogni bene e pregò che Kite e Hart potessero finalmente essere felici. Dopodiché il suo corpo si accasciò contro il tronco, un sorriso sereno dipinto sulle labbra pallide e inerti.Thomas vagò a lungo per i corridoi del castello, avrebbe voluto stare vicino a Reginald ma sapeva che in quel momento la sua presenza non gli sarebbe stata di alcun conforto. Rimase per ore a percorrere il tragitto dalla sua camera a quella del mercenario attendendo con trepidazione il momento in cui l'avrebbe abbandonata. Dopo un lasso di tempo che gli sembrò infinito vide Reginald emergere dalla porta della stanza.
"Non dirmi che hai passato le ultime ore a passeggiare qui davanti"
"Se non vuoi che te lo dica non lo farò" rispose cercando di alleggerire l'atmosfera. L'ombra di un sorriso comparve sulle labbra del mercenario
"Sei davvero impossibile, in ogni caso sto bene, non preoccuparti. Rio mi ha parlato prima di andare via, non so se sia stata un'allucinazione o altro ma è stata abbastanza convincente da sembrare reale"
"Quindi è per questo che non rispondevi" il mercenario annuì
"Non riuscivo a sentirvi, l'unica cosa che ero in grado di ascoltare era la sua voce. A quanto pare si è sacrificata per liberarmi dall'influenza del marchio" Thomas lo guardò stupito, ovviamente gli dispiaceva che la ragazza fosse morta ma riusciva a stento a trattenere la gioia al pensiero che Reginald fosse finalmente libero di vivere serenamente
"Come ha fatto a scoprire cosa fare?"
"Ha avuto una visione, è un dono che ha sempre avuto, ha sempre visto cose che agli altri erano precluse" il principe gli si avvicinò e lo strinse a sé, rimasero in quella posizione a lungo, non era necessario aggiungere altro. La cosa di cui entrambi avevano bisogno in quel momento era la vicinanza l'uno dell'altro, non servivano parole o gesti eclatanti, erano lì e, da quel momento in poi, avrebbero potuto vivere un periodo di pace e serenità. Tutto si era concluso per il meglio e il futuro che gli si prospettava davanti appariva roseo.
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Il Mercenario e il Principe
FanfictionAu di Yu gi oh zexal ambientato in un mondo pseudo medievale che narra la storia di un mercenario e un principe, del loro incontro e dello svilupparsi del loro rapporto. Si trattano tematiche delicate quindi la lettura è sconsigliata alle persone pa...