Capitolo 2 La consapevolezza

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L'aereo prese quota, sprofondai nel sedile e tentai di rilassarmi. Tuttavia, non era così semplice. Non appena gli occhi si chiusero un orribile pensiero mi colse impreparata, una delle cose a cui non avevo pensato fino a quel momento. Spalancai gli occhi e mi irrigidii: c'era la possibilità che il bagaglio non passasse i controlli ai raggi x e che quindi venisse bloccato alla dogana. Si trattava di una possibilità reale, dopo l'11 settembre i controlli negli USA erano stati moltiplicati ed era praticamente impossibile che qualcosa entrasse nel paese senza essere prima controllato dalle autorità. D'altra parte sapevo con chi avevo a che fare, gli uomini dell'organizzazione a cui era a capo mio marito erano persone astute e dato il quotidiano spostamento di grosse somme a cui erano abituati, speravo avessero trovato un sistema per mascherare il contenuto del borsone in modo che passasse inosservato ad ogni tipo di controllo. Non era una certezza, e quel pensiero mi tormentò tutta la durata del viaggio. Se lo avessero intercettato per me sarebbe stata la fine, quel denaro era la mia unica possibilità. Sarebbero stati la mia salvezza o la causa della mia terribile morte. Tentai di mandare via quell'idea e mi imposi di riposare, dirottai il pensiero sulle cose da fare una volta arrivata a destinazione. Sarebbero stati la mia salvezza o la causa della mia terribile morte. Tentai di mandare via quell'idea e mi imposi di riposare, dirottai il pensiero sulle cose da fare una volta arrivata a destinazione. Sarebbero stati la mia salvezza o la causa della mia terribile morte. Tentai di mandare via quell'idea e mi imposi di riposare, dirottai il pensiero sulle cose da fare una volta arrivata a destinazione. 

La priorità era trovare un posto dove alloggiare per qualche giorno, per riorganizzare le idee, prendere informazioni, guardarmi intorno e capire come muovermi. Per quanto riguardava i soldi avevo deciso di tenerli nascosti, nessuno doveva sapere cosa contenesse quella valigia. Nonostante tutto non mi sentivo in colpa per aver rubato quel denaro, rappresentava il contributo inconsapevole di mio marito per avermi resa martire negli anni passati insieme. Quella fortuna era il mio riscatto dopo l'inferno che avevo vissuto. Mi spettava di diritto. Non appena trovato un posto dove sistemarmi avrei trovato un nascondiglio sicuro. Uno degli ostacoli inevitabili che avrei incontrato da subito, sarebbe stata la legge statale, la quale non permette, per motivi legati alla sicurezza, di cambiare grosse somme di denaro in dollari alla volta. Ero costretta a cambiare piccole quantità, così facendo, in cambio ci avrei perso parecchio date le spese applicate, ma non avevo altra scelta. Era l'unico modo fino che non avessi trovato il modo per custodirli e gestirli. 

L'idea era di trovare un posto tranquillo fuori mano dove stare, pensavo ad un appartamento piccolo in cui poter vivere e lasciare i soldi ben nascosti; fondamentale sarebbe stato trovare un lavoro, sarebbe servito a non destare sospetti e per poter rimanere nel paese legalmente e avere delle credenziali. Sarebbe potuto succedere, ma solo se, dopo l'atterraggio avessi trovato il mio bagaglio. Non avevo intenzione di stabilirmi in una grande città come Orlando o Miami, perché anche se ero nata e cresciuta nella grande città di Roma fino all'età dell'adolescenza, le metropoli americane mi terrorizzavano dato l'alto tasso di criminalità esistente. Probabilmente non sarei vissuta a lungo, avevo le tipiche caratteristiche della vittima: ragazza trentenne, di bell'aspetto, nuova del posto, completamente sola e alla ricerca del 'sogno americano'. Vedevo già i titoli su tutti i quotidiani e nessuno di questi diceva niente di buono data la mia propensione a cacciarmi nei guai. Sono sempre stata attratta dalla cittadine di provincia, una cosa tranquilla, dove imparavi in ​​fretta quali erano i posti e le persone che potevi frequentare, e quelli da cui stare alla larga. L'avevo ereditato da mio padre questo desiderio di andare ad abitare fuori dal caos cittadino. Una volta arrivata avrei preso la cartina e cercato il posto che poteva fare per me, sulla costa magari e per fare questa scelta mi sarei affidata all'istinto, come fino a quel momento. 

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