Scozia, 15 agosto 1983.
Tra le dolci colline verdi scuro si poteva percepire la voce della natura. Un leggero vero copriva tutte le alture trasformandosi, man mano che saliva, in nuvole pesanti. Un silenzio tale che pareva di sentire i fili d'erba crescere. L'umidità era talmente pesante che la si poteva quasi vedere. Il panorama si fermava a qualche centinaio di metri, dove inizierà poi a perdersi tra dolce nebbia. A rovinare tutto c'erano le strade. Stonavano con il paesaggio e si potevano quasi definire inutili dato lo scarsissimo numero di veicoli che le percorrevano.
Ma un pomeriggio lungo una di queste strade una moto nera sfrecciava veloce. Il suono che metteva disturbava il fioco canto della natura. Accellerava per lunghi tratti poi decelerava per poi riaccellerare raggiungendo velocità sempre più elevate.
La moto correva su quelle strade della Scozia già da ore. Alla guida vi era un ragazzo. Abbinati alla moto nera, portava dei jeans neri strappati su entrambe le ginocchia, una giacca di pelle nera lucida, sotto la quale si intravedeva una camicia nera con quelle fantasie bianche, un paio di stivaletti a punta marrone scuro. Aveva i capelli castani che uscivano di qualche centimetro dal casco grigio, svolazzando dolcemente sopra le spalle. Due labbra secche e screpolate a causa del forte vento causato dall'elevata velocità. Due guance completamente rigate da continue lacrime che scorrevano senza lasciare nemmeno un attimo di tempo al calore della pelle per riasciugare le lacrime precedenti. Due occhi verdi come le colline. È come le colline erano immobili e soli, umidi ed appannati dalle infinite lacrime. Sembrava che buttasse fuori quelle lacrime con la speranza che assieme ad esse uscisse un dolore molto più grande di una lacrima, un ricordo troppo vivo per farlo scorrere fuori attraverso delle lacrime. Due occhi massacrati dal vento che gli di frantumava addosso. Il ragazzo non faceva niente per cambiare il suo stato. Non abbassava la visiera. Non si asciugava le lacrime. Accelerava e basta. Accelerava sempre di più. Come se avesse fretta di non fermarsi mai. Più accelerava e più sembravano farsi profondi i solchi scavati dalle lacrime sul suo volto. Più accelerava e più gli occhi erano obbligati a socchiudersi per il vento. Guidava così da ore. Senza indugio e non dava segni di volersi fermare.
Il buio scese sopra le colline addormentando tutto il paesaggio. Lungo le strade non c'erano lampioni. l'unica luce era quella della moto del ragazzo. Gli occhi gli bruciavano molto e facevano fatica a stare aperti a causa delle ciglia appesantite dalle lacrime che continuavano a scorrere ininterrottamente. Il ragazzo riusciva a malapena a vedere in modo appannati la proiezione gialla della luce della moto stalla strada. Fino a quando gli occhi non ressero più. Si chiusero trovando un certo sollievo. Si persero nel infinito mare di lacrime in cui navigavano i ricordi più profondi. Il ragazzo non fermo la guida. Continuo il moto rettilineo. Le mani non avevano bisogno della vista per guidare dato che la strada era quasi interamente diritta. Abbasso il capo. La pelle gli rabbrividì dato il netto cambiamento. Girò la mano sinistra verso il basso. Accelerò fino al massimo. Senti un rumore lontano, simile ad un altro motore. Ma la mente molto annebbiata lo porto a pensare che era solo una sua illusione. Il rumore di faceva sempre più forte. Marciava verso il ragazzo con forza. Il ragazzo non provo nemmeno ad alzare lo sguardo ma si limitò ad accellerare ulteriormente affrontando quel rumore crescente come una sfida. Non stava pensando, stava solo ricordando il motivo di tutte quelle lacrime, il motivo di tutto ciò. Non pensando non si rese conto che cosa stava accadendo. Subito dopo senti la moto schiantarsi contro il rumore. Un forte dolore fisico che duri meno di un secondo. Poi il buio."Harry?harry?"
Il mondo si riaccese così per il ragazzo.
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You were my eyes
Fanfiction"sapevo che il tuo desiderio era troppo grande perchè un stella cadendo lo esaudisse. Così ho deciso di essere io la stella, ho deciso di cadere io per te."