"Where did you come from lady"
November,1982
1.
I suoi genitori l'avevano obbligata a indossare un vestitino rosso, dello stesso colore del fiocco che le avevano messo tra i capelli. La bambina attendeva in corridoio, guardandosi e riguardandosi la punta delle scarpe. Mai prima d'allora aveva dovuto vestirsi così elegante e non ne capiva proprio l'esigenza.
Vedeva i suoi genitori correre da una stanza all'altra; dai loro movimenti confusi poteva distinguere la loro agitazione. I capelli biondi della madre spuntarono dalla porta del bagno, si accucciò di fronte a lei e tenendole le spalle con le mani la guardò seria in viso. Incatenò i suoi severi occhi azzurri in quelli grandi e verdi della bambina.
"Verrai con noi a una cena di lavoro, ci saranno persone importanti per mamma e papà e non possiamo fare brutte figure. Si tratta di lavoro. Quindi ti prego fai la brava, i capricci in un altro momento"
"Ma mamma perché vengo anche io?"
"Perché ora stai diventando grande e come tale devi imparare a partecipare anche tu alle cene importanti dove vanno mamma e papà. " La bambina sbuffò e intrecciò le braccia al petto. "Ma io non voglio venire con voi"
"Per favore, Nina. Ti ho chiesto niente capricci. Vedrai che non ti annoierai, e poi ci sono tante persone che impazziscono all'idea di conoscerti, tutti i nostri amici ci hanno sempre chiesto di te"
Le diede un piccolo sbuffo sulla guancia, pizzicandola. Si portò la manina in viso e si massaggiò il punto indolenzito.
Sua madre si alzò, si stirò il vestito da sera, lungo, elegante e nero come la notte. ll padre comparve dietro la donna, in giacca e cravatta, prese la moglie sotto braccio e le stampò un bacio in guancia.
"Bambina mia, sei pronta?" si rivolse alla piccola che di rimando si voltò dall'altra parte.
"Potete andare solo voi come fate sempre, a me non piace questo vestito"
"Sei deliziosa invece. Una bellissima bambina."
La madre le fece infilare una giacchetta nera, la abbottonò con cautela e le diede un bacio in fronte.
"Siamo pronti, andiamo!"In macchina la piccola Nina continuava a tenere le braccia al petto e guardare fuori dal finestrino con insistenza.
I genitori la guardavano preoccupati, temevano possibili pianti, capricci o figuracce che potessero influenzare la loro reputazione e figura.La madre, Jill Klein, era una stilista famosa all'apice del successo in quel periodo. Sin da ragazzina aveva studiato per poter fare della moda il suo mondo. La sua abilità non era passata inosservata e fin da subito si era fatta un suo nome e un suo marchio. Disegnava e creava abiti per personaggi molto in voga, i quali chiedevano personalmente il suo aiuto, la sua collaborazione. Era avvezza a partecipare ad eventi mondani e, spesso, la sua presenza era richiesta a cene come quella sera. Il marito, David Park, le stava accanto sempre, tenendole la mano. Anch'egli era un personaggio noto, si occupava di cinematografia. I due si erano conosciuti grazie ad un evento di ugual spessore.
Era da parecchio tempo che i loro clienti e amici premevano David e Jill di portare la figlioletta a qualche serata, per aver modo di conoscerla. Ripetevano che da due menti brillanti come le loro si aspettavano di conoscere una piccola artista. I genitori di Nina erano stati sempre restii nell'inserire la bambina nel loro mondo, avevano paura di poterla influenzare nelle sue scelte future. Temevano che potesse perdere la sua fanciullezza precocemente, conoscendo quel mondo così infimo e affamato qual'era quello dello spettacolo.
Nina aveva compiuto 9 anni e avevano notato quanto fosse talentuosa nel disegno e nell'arte, si erano quindi decisi di presentarla, dandole modo di farsi conoscere. Sapevano però di correre un grande rischio.
Quella bambina era una bomba ad orologeria. In lei vi era tanta vitalità e forza, non aveva timore di nulla, diretta e sfacciata. Non era mai stata una fanciulla posata e calma, al contrario era sempre stata colei che attirava l'attenzione per la sua bocca larga. Goffa ed innocente ma al tempo stesso matura e dispettosa.
Jill e David non sapevano proprio come quella serata si sarebbe sviluppata, avevano però messo in conto di doverla tenere d'occhio, di non doverla abbandonare mai.
STAI LEGGENDO
🆆🅷🅰🆃 🅰🅱🅾🆄🆃 🆄🆂? - ᴀ ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ ꜰᴀɴꜰɪᴄᴛɪᴏɴ
Fanfiction"Io ti sono così indifferente e lo trovo meraviglioso" "Ogni qualvolta avrai bisogno di me sarò qui Michael. Me lo sono promessa"