Capitolo 10 - "Will You Show To Me You'll Be There For Me"

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10.

Il sole abbandonò il suo posto nella volta celeste, dando modo alla luna disostituirlo.
Le stelle si affacciavano timide, rischiarando i corpi dei due ragazzi che, conle ginocchia strette al petto, rimanevano affascinati ad osservare. Il vento liaccarezzava.

Passò diverso tempo in cui l'uomo le raccontò di come l'astrologia da sempre loaveva affascinato e Nina incuriosita gli chiese di parlargliene. I suoi occhisi accesero d'emozione e le si avvicinò appena, sfiorandola e puntando l'indicein alto, verso un bagliore. "Quella è la costellazione dell'Auriga. Vedi? Ha laforma di un pentagono."
Nina annuì, sbirciandolo.
"Quella è la sesta stella più brillante, la stella Capella. Nella mitologia èla costellazione che rappresenta Erittorio, re di Atene e figlio di Efesto, diodel fuoco. Egli fu allevato da Atena che gli fece da insegnante. Erittorio fuil primo ad essere capace di attaccare quattro cavalli ad un unico carro e conla sua capacità fu ammirato da Zeus che assicurò lui un posto nelle stelle"
Lo guardava ammaliata, chiedendogli di non fermarsi. Si umettò le labbra e rivolselo sguardo più in là.
"Quella è la costellazione del Toro, vedi tutto quel bagliore? Sono le Pleiadi,il più luminoso ammasso di stelle dell'intera volta. Nella mitologiacorrisponde alle sembianze da Toro che Zeus assunse per attrarre a sé Europa,una principessa fenicia. Pensò che mostrandosi grande, autoritario ed imponentepotesse rubarle il cuore. La donna fu effettivamente attratta da lui e salì sulsuo dorso e i due corsero per diverso tempo finché Zeus corse talmente tantoveloce da seminarla dietro di sé. Si infilo in acqua e raggiunse l'isola dovetornò alle proprie sembianze e la corteggiò mostrandosi per ciò cheeffettivamente era ed Europa si innamorò di lui, nonostante non fosse un Toro"
"Immagino che la sua costellazione sia lì per ricordarci che non abbiamobisogno di nasconderci dietro false maschere e false identità. L'amore nondovrebbe conoscere la superficialità"
Sorrise e le sollevò il viso con due dita per mostrarle un'altra storia.
"Quella è Cassiopea, invece. Moglie vanitosa del re d'Etiopia. Un giorno mentrepettinava i suoi lunghi capelli ella dichiarò di essere più bella delleNereidi, le ninfe del mare. Questa sua vanità smosse le Nereidi che silamentarono con Poseidone, il dio del mare. Così mandò un mostro a razziare lecoste del paese di Re Cefeo. Per tentare di placare l'ira e la distruzione delmostro, Cefeo e Cassiopea incatenarono la figlia a una costa per sacrificio. Maella fu sottratta da Perseo. Così Cassiopea si arrese al suo destino e fucostretta a vagare intorno al polo celeste."
"Questa è sicuramente la costellazione della superficialità"
Michael rise. Un leggero brontolio.
"Questo invece penso sia il tuo stomaco, vieni... andiamo a mangiare"
Nina si alzò frettolosamente.
"Oh no, non occorre, vado a casa. Penso di averti rubato troppo tempo"
Le fu vicino e, una volta ruotato il collo per sgranchirsi, alzò le spalle.
"Insisto"
E così dicendo si voltò, costringendola a seguirlo.

Una volta raggiunta la casa, il calore del camino la rinvigorì e si accinse amettersi vicino al fuoco.
Portò le mani alle fiamme e osservò le ombre danzare sui suoi palmi.
Vi giocò appena, muovendo le dita e perdendosi nel disperdersi dei colori, avvoltanel tepore.
La mano fredda di Michael si poggiò sulla sua guancia e piccoli brividi sceserodal collo alla schiena.
"Sei effettivamente molto fredda, non mi ero accorto dei tuoi brividi"
Mosse appena le dita verso la mascella e Nina indietreggiò, sentendosipericolosamente esposta.
"Se tenessi quelle dita congelate lontane da me probabilmente mi scalderei piùin fretta"
Michael si mise a ridere e tentò invano un contatto, provocandola, ma laragazza scansava la sua mano che furtiva si accingeva a toccarle il colloscoperto.
"Michael, basta" lo bloccò e gli portò il palmo verso il fuoco. "Scaldati, seiun blocco di ghiaccio"
Si arrese e Nina soddisfatta incrociò le braccia al petto.
"Grazie per la lezione di astrologia, è stata molto interessante" la sua risataecheggiò nella sala vuota.
"Essendo una studentessa da 30 immagino non avrà avuto alcun problema amemorizzarla"
"Infatti" sorrise. "Sono incuriosita, dove hai imparato queste cose?"
"Un passo alla volta Nina"
Si sorrisero e una donna robusta fece il suo ingresso, interrompendoli.
"Mi scusi Signor Jackson, la cena è pronta per lei e Mrs.... "
"Chiamami Nina, per favore"
"Grace, quando smetterai di chiamarmi Signor Jackson?"
Le si avvicinarono e con un cenno del capo chiese di essere seguita verso lasala da pranzo.
La tavola era ben apparecchiata e i due si trovavo l'uno di fronte l'altro.
La tovaglia era chiara con piccoli ricami dorati sugli angoli esterni. Ninasfiorò il rilievo dei disegni e sorrise alla donna che, in tutta risposta, leposò davanti un grosso trancio di salmone.
"Il signor Jackson ci ha informato che gradisce particolarmente il pesce"
Nina lanciò uno sguardo suicida nei confronti di Michael che si morse il labbroinferiore e voltò lo sguardo verso la porta.
"Siete stati molto gentili, il Signor Jackson in maniera particolare" allungòla gamba e lo calciò.
"Ahia"
Grace corrucciò lo sguardo, saettandolo dal volto della ragazza al suoresponsabile e con un piccolo inchino si affrettò a lasciarli soli dove Michaelfu il primo a ridere.
"Michael, ti giuro, questo non è affatto divertente"
"Oh si, dovresti vedere la tua faccia"
Sospirò e si riempì un bicchiere d'acqua.
"Con tutte le caramelle che hai mangiato pensavo che un buon piatto salutarepotesse proprio fare al caso tuo"
"Sfottuta da Michael Jackson"
"Signor Michael Jackson" puntualizzò, con l'indice rivolto verso l'alto.
La sua risata non pareva terminare.
Nina si alzò, girando attorno al tavolo, e piegandosi alla sua altezza lopizzicò.
"Ho fame Michael!"
"Signorina Nina" la voce di Grace la pietrificò, si voltò appena. "S..si" "Nonha gradito?"
"I..io.. non sto molto bene e non ho particolarmente fame, vi ringraziocomunque perché siete stati.."
Michael rise forte, asciugandosi le lacrime con il tovagliolo e alzandosi dalsuo posto le tirò un riccio che, come molla, balzò disordinato sulla suafronte.
"Nina, Grace è d'accordo con me"
Grace sorrise appena e diventò leggermente rossa sulle gote.
Nina si guardò attorno e portò le mani in viso.
"Mio dio"
Un leggero brontolio fece ridere nuovamente l'uomo che portò l'orecchio vicinoal suo addome.
"Come dice? E' tanto affamato? Oh si, rimediamo subito"
Michael annuì e Grace portò in tavola un nuovo piatto, sostituendo ilprecedente.
"Grazie.." Nina si trascinò verso la sua sedia e, tirando un secondo calcio aMichael, si accinse a mangiare.

🆆🅷🅰🆃 🅰🅱🅾🆄🆃 🆄🆂?  - ᴀ ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ ꜰᴀɴꜰɪᴄᴛɪᴏɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora