"Keep the faith, baby, yeah
Because it's just a matter of time"November,1994
2.
Chiuse con forza la porta di casa dietro di sé.
"Mamma, papà, sono a casa"
"Tesoro, siamo in sala, tutto bene all'università?"
Si tolse il pesante zaino dalle spalle, buttandolo a terra. Si versò un bicchiere d'acqua e si unì ai genitori in sala.
"Si, aumentano sempre di più le cose da studiare e sono stanca"
Si buttò sul divano con la testa all'indietro.
"Ma tu in gamba come sei ci riuscirai" "Lo so, però sono stanca. Ho bisogno di una pausa"
"Vuoi venire con noi stasera a cena?" "Oddio, le vostre cene pallose di lavoro?"
"David, non ti ricorda quando l'abbiamo portata a 9 anni? Si lamentò uguale"
"Sì, ma poi ci chiese di venire le volte successive" si misero a ridere guardandola con un sorriso furbo.
"Quello che so è che ora mi butterò in doccia, addio"
Si alzò con un balzo e salutandoli con la mano si diresse nella sua camera dove preparò i vestiti puliti da indossare.
Si chiuse la porta del bagno alle spalle e aprì il getto d'acqua, aspettando si scaldasse.
Una volta in doccia, rilassò tutti i muscoli del corpo e come era solito fare rimase diversi minuti immobile ad ascoltare l'acqua scendere e picchiettare a contatto con la sua pelle. Si insaponò poi con forza e uscì.
Sin da quando era piccola la melodia e l'armonia del suono dell'acqua l'affascinava. Chiudeva gli occhi e immaginava mille colori e disegni. Non aveva mai perso di vista la piccola Artista che era in lei. Ora Nina frequentava l'università di Belle Arti con il folle desiderio di fare della sua Arte una professione, un giorno. Le mancavano due anni, compreso quello che stava per concludere.
Si vestì velocemente, indossando un pantalone di tuta e una felpa calda. Cercò di dare un ordine ai suoi indomabili ricci castani senza alcun successo. Spazientita, tornò in sala e si buttò sul divano prendendo un libro tra le mani.
"Studi tesoro?" Jill la guardava sorridendo. "In realtà.. Non è un libro dell'università"
"Cosa leggi?" David le rubò il libro "Ma dai papà, fosse stato un libro erotico?"
"Nina!" la voce di sua madre la ammonì. "Il buio oltre la siepe, ottima lettura bimba"
"Grazie, posso riavere il mio libro ora?" non aspettò un secondo di più e glielo rubò dalle mani riprendendoselo.
"Ti andrebbe quindi di venire con noi stasera? Sai.. ci sono pezzi grossi e se vuoi mostrarti un pochino è la tua occasione"
"Non lo so mamma, ti faccio sapere"
Appoggiò i piedi al tavolino e si abbandonò alla sua lettura.
"I piedi Nina" "Si, ho controllato e sono ancora al loro posto, grazie"Quando alzò gli occhi dal libro si accorse che i genitori non erano più in sala con lei. Diede un veloce sguardo all'orologio e notò che il pomeriggio era volato. Sbuffò spazientita e si alzò, posando la lettura sul tavolino.
Aprì il frigorifero e bevve un sorso di succo d'arancia, controllando il telefono.
I suoi amici le avevano chiesto di unirsi a loro quella sera per andare a sentire una band live in un pub poco distante dall'università. Doveva ancora decidere se andare alla cena di lavoro con la sua famiglia.
L'idea la incuriosiva e sapeva che se voleva farsi conoscere sarebbe stata un'ottima occasione. Avrebbe potuto conoscere grandi e noti personaggi, chieder loro come erano riusciti a farsi strada nel mondo dello spettacolo e trarre ispirazione.
Avrebbe potuto portar con sé i suoi disegni e chieder loro pareri.Avrebbe dovuto prepararsi se la sua intenzione era quella di partecipare. Così si incamminò verso la sua camera aprendo l'armadio e iniziando a valutare ogni abito e completo. Sua madre spuntò alle sue spalle "Tesoro, vieni con noi?"
"Pensavo.. cosa ci si mette in un occasione del genere?" Jill sorrise "Potresti metterti un mio vestito"
"Mi sentirei più a mio agio con un paio di pantaloni, in realtà" "Capricciosa come sempre, Tesoro non puoi metterti un paio di jeans. Seguimi" di mala voglia seguì la madre sino alla sua cabina armadio.
Una volta all'interno rimase come sempre sorpresa da quanti abiti avesse sua madre, alcuni di loro non glieli aveva mai visti addosso. Seguì le dita veloci della madre che spostavano i vari vestiti, li avvicinava al corpo della figlia, mettendo a confronto colori ed abbinamenti, storceva la bocca e ripeteva tutto quanto da capo.
"Nero o bianco Nina?" "Nero" "Allora sarà lui il prescelto, provalo"
Teneva sollevato in aria un vestito nero e lungo sino alle caviglie, con un alto spacco laterale. Aveva le maniche lunghe, uno scollo profondo a V sulla schiena mentre sul petto rimaneva alto e coperto. Morbido e sinuoso. Lo mosse appena e notò che aveva piccole paillettes che al movimento creavano uno scintillio di colori e luce.
"Mamma, non sarà troppo elegante?" "Sei pur sempre figlia di una stilista nota, non ti permetto di venire con i jeans"
Scuotendo la testa, Nina prese il vestito e iniziò a spogliarsi per indossarlo.
"Tu sei molto più magra di me, non credo si chiuda la lampo" "Fidati di me, si chiuderà"
Infilò le braccia e sin da subito sentì il tessuto aderire alle sue curve.
Una volta indossato corse allo specchio per potersi guardare e scoppiò a ridere.
"Non hai tenuto in considerazione che ho tutte le forme che tu non hai?"
La madre rise e le tirò un pizzicotto.
"Per questo ne ho scelto uno accollato, non voglio che le tue forme risultino provocanti."
"Si, ma sembrano esplodere"
Si mise di profilo e ridacchiò.
Era piuttosto alta, con un fisico snello e atletico, l'addome era piatto e la sua costituzione era minuta come Jill ma a differenza della madre era piuttosto formosa. Aveva un seno e un fondoschiena prorompente e pronunciato, come la sorella del padre.
"Se potessi averle io certe forme non le nasconderei affatto" la madre gli tirò uno schiaffetto affettuoso.
"Sinceramente, non faccio ridere?" la guardò in viso e aspettò un consiglio sincero ed oggettivo.
"Sinceramente, penso tu sia una bellissima donna e non lo dico solo perché sei mia figlia. Potresti indossare qualsiasi cosa e risultare comunque perfetta. Hai un fisico invidiabile e questo vestito ti risalta ancora di più. Sono così orgogliosa. E non ti permetto di scartarlo. " le passò un paio di decolté nere.
"Sui trampoli non so camminare" "Imparerai, non puoi mica mettere scarpe da ginnastica."
A malincuore si tolse le ciabatte e si infilò le scarpe, perdendo l'equilibrio e ridacchiando.
Jill si mise le mani in viso, scuotendolo e dandole della pasticciona.
"Quando saranno tutti ubriachi le toglierò, vado a truccarmi"
"Sembri un dinosauro Tesoro, prima il tacco e poi la punta"
Una volta di fronte allo specchio del bagno, aprì il beautycase e si guardò in viso.
Non era solita truccarsi molto e così fece anche in vista della serata. Si mise un rossetto color carne e un po' di mascara per accentuare i suoi grandi occhi verdi. Passò la piastra appiattendo i suoi indomabili ricci. Aveva lunghi capelli castani che le arrivavano a metà schiena, coprendo lo scollo profondo del vestito. Uscì dal bagno soddisfatta e prese la sua cartelletta con tutti i suoi schizzi e disegni. Prese pennelli e matite e infilò tutto in uno zaino.
Si ricordò di rispondere al messaggio dei suoi amici informandoli che se si sarebbe liberata in tempo li avrebbe raggiunti al pub, poi attese in sala i genitori.
Era piuttosto nervosa, si mordeva le labbra e si passava le mani sul vestito.
"Tesoro sei pronta?" la voce di Jill squillò nella stanza "Sto aspettando voi"
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🆆🅷🅰🆃 🅰🅱🅾🆄🆃 🆄🆂? - ᴀ ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ ꜰᴀɴꜰɪᴄᴛɪᴏɴ
Fiksi Penggemar"Io ti sono così indifferente e lo trovo meraviglioso" "Ogni qualvolta avrai bisogno di me sarò qui Michael. Me lo sono promessa"