Capitolo 6 - "Talk on the phone My baby"

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"Talk on the phone
My baby"

6.

Riconobbe la sua voce e credette di sognare.
"Nina?" la richiamò di nuovo, il tono dolce e basso.

Non riusciva a trovar pace quella notte, furono fallimentari i suoi tentativi di addormentarsi. La mente lo riportava sempre a quello spazio vuoto, alla sua copertina non completa e inevitabilmente agli occhi tanto espressivi visti nei dipinti di quella ragazza. Nina. Avrebbe dovuto chiamarla, pensò.
Controllò l'ora e pregò che fosse sveglia. Egoisticamente sperò di essere lui la ragione della sua insonnia.
Il numero lo aveva già cercato e trovato il giorno prima, non gli fu affatto difficile ottenere ciò che desiderava. Come sempre il suo nome rendeva tutto più possibile quando si trattava di esaudire desideri e richieste, anche se al tempo stesso lo odiava e avrebbe voluto spogliarsene come di un vecchio jeans.
Con l'orecchio premuto contro il telefono si mordeva le labbra, scostando la tenda e lasciando modo alle stelle di rischiarare una fetta del suo mondo.
Il susseguirsi degli squilli terminò, trattenne il respiro e sentì di nuovo dopo giorni la sua voce. "Sì?"
Si strinse nelle spalle. "Nina.." la chiamò e quasi poté percepire i suoi occhi verdi sgranarsi e le sue labbra socchiudersi. Non rispose e la richiamò per distoglierla dai suoi pensieri.
"Sei davvero tu?"
Nina fece cenno agli amici di rimanere in silenzio.
Il suo respiro si sostituì al suono della risata dell'uomo.
Michael sbottonò i primi bottoni della camicia che aveva indosso, con fare svelto e rapido. Improvvisamente si sentiva soffocare.
"Sono Michael. Scusami se ti ho chiamato a quest'ora, in realtà ero convinto non avresti risposto"
"Se avessi chiamato ieri probabilmente non lo avrei fatto, ma oggi sto festeggiando il mio esame e quindi.. sono qui"
Lei era lì, glielo aveva confermato. Michael sorrise, premendo maggiormente il ricevitore contro i suoi zigomi. L'unica donna che in pochi giorni lo aveva fatto sentire spoglio della sua fama era lì, glielo aveva confermato.
Nick ed Helen guardavano la ragazza confusi, disorientati.
Lei lo sentì ridere nuovamente e le scaldò il cuore immaginarlo sorridere.
"Se stai festeggiando immagino che l'esame sia andato molto bene" Michael si umettò le labbra, socchiudendo gli occhi.
"Per chi mi hai preso? Sono una studentessa da 30"
"Complimenti Nina, sono davvero orgoglioso di te" abbassò il tono, voleva fargli capire quanto fosse sinceramente contento per i suoi successi.
Passò qualche secondo di silenzio, in cui lei sentì una fitta allo stomaco ed un leggero calore alle guance.
"Tu non dormi? Cosa ti tiene sveglio?"
Quanto avrebbe voluto spiegarle, permetterle di comprendere quel suo caotico mondo, la sua assurda insonnia e quei pensieri che gli ronzavano in testa. Le paure, le angosce, la morsa allo stomaco che al calare del sole pareva prendere quel controllo che durante il giorno veniva a mancare. Sospirò, non era giusto darle tormento e se fosse diventata una presenza sempre più attiva nella sua vita, ben presto se ne sarebbe accorta e le parole sarebbero state d'obbligo. Ma il momento non era quello adatto.
"La copertina dell'album e.. ho pensato tu mi potessi aiutare" infondo non era totalmente una bugia la sua, aveva bisogno del suo aiuto e il lavoro a metà contribuiva ad enfatizzare il suo tormento. La sentì trattenere il respiro e sorrise.
"Scusami un secondo.." susseguirono dei suoni ovattati e capì che probabilmente aveva coperto il telefono. Si protese ad ascoltare meglio.
"Ragazzi, è una telefonata importante.. Potreste, non so, andarvene via?"
Michael sentì un calore improvviso al petto e soffocò una risata.
"Ma chi è?" una voce maschile raggiunse le sue orecchie e si eresse con la schiena. Di nuovo quella nota di gelosia, insensata e immotivata.
"E' un collega di mio padre, si tratta di lavoro. Diamine, vi sto chiedendo solo un po' di privacy, ci sentiamo domani, la strada la conoscete" una voce femminile e di nuovo Nina. "Abbiamo molto di cui parlare, non vorrei annoiarvi e vorrei, ripeto, un po' di privacy. Cosa vi prende, dai"
La donna lo nascondeva, come un segreto che voleva custodire tutto per sé.
"Cosa prende a te, non credo proprio sia un collega di tuo padre ma se vuoi ce la beviamo, ce ne andiamo e domani ci racconterai chi è il tuo uomo misterioso"
"Il tuo uomo.." Michael si lasciò sfuggire in un sussurro quanto aveva detto Nick ed eliminò dalla sua mente l'immagine del viso e del corpo della ragazza.
"Scusami tanto.. i miei amici sono pettegoli e insopportabili, ma se ne stanno andando. Non è vero?" Questa volta si rivolse a lui e non poté fare a meno di ridere. Attimi di silenzio, gli amici erano andati via. Ora erano completamente soli.
"Michael.. sei ancora lì?"
"Sì, sono qui... o cercavi il collega di tuo padre?" risero entrambi.
"Non so come potrebbero prenderla se raccontassi loro di essere al telefono con l'indiscusso Re del Pop"
"Oh,Nina.. non c'era bisogno di mandarli via, avrei potuto chiamarti domani" si morse il labbro, in attesa di una risposta che non mancò di arrivare nell'immediato lasciandolo senza fiato.
"No!" veloce cercò di rimediare alla sua risposta avventata. La ragazza rimase ad ascoltare i suoi respiri e il ritmo del suo cuore che inevitabilmente sbatteva forte contro il suo costato.
"Voglio dire, non ti preoccupare! Sarai sicuramente pieno di impegni e mi fa piacere che tu mi abbia chiamato. In effetti speravo di risentirti"
"Io speravo di poterti parlare al ristorante ma.. sei fuggita?"
Nina per poco non si strozzò.
"Non ero da sola.." "Lo so, eri con un ragazzo"
"Un amico" sottolineò lei. Michael rise per la sua correzione.
"Hai bisogno di me per la copertina? Come posso aiutarti?"
"Si, è quasi completa.. ma volevo chiederti se volessi completarla tu e aiutarmi."
"Spero di esserne in grado Jackson" "Sono sicuro di si" e lo era davvero sicuro.
"Quando?"
"Sarei indiscreto se..." fece una pausa, Nina poté immaginarlo mordersi il labbro, umettarselo come effettivamente stava facendo dall'altro capo del telefono.
"Se ti chiedessi di vederci domani?"
La donna sorrise. Non aspettava altro da giorni.
"Guardi signor Jackson, la sua richiesta mi spiazza e mi coglie impreparata. Controllerò immediatamente sull'agenda per confermarle la mia disponibilità" la ragazza si mise a ridere e lui la seguì.
"Si, la prego.. " sussurrò e la poté immaginare con le gote rosse.
"Dopo gli impegni universitari, sono a sua completa disposizione signor Jackson, è una star fortunata lei"
"Molto fortunata.. "
"Michael, ma dove ci vediamo?"
"Ti passo a prendere appena rientri a casa?"
"Perfetto.." la donna strinse la cornetta, richiamandolo. "Michael?" "Sì?" "Come stai?"
Dall'altro capo del telefono calò il silenzio, spezzato a tratti dai suoi flebili sospiri. Tanto chiari da dare a Nina l'impressione di essere vicino a lei, nella stessa stanza. Era una domanda a cui faceva sempre tanta fatica a rispondere. Nessuno vuole sinceramente sapere il tuo reale stato d'animo quando in una conversazione ti viene chiesto come stai o se tutto sta andando bene. Ma quella domanda, in mezzo al nulla, era come se d'un tratto l'interesse fosse vivo e capì. Tutte le buone volontà della ragazza, le stava chiedendo se stesse davvero bene perché si augurava lo fosse.
"Un po' pensieroso e stanco"
"Immagino sia dovuto all'album" Quante cose piccola Nina non puoi immaginare, pensò, ma non osò ribattere.
"Ci stiamo lavorando davvero molto e non vedo l'ora di portarlo a termine"
"Be, se posso permettermi: con tutte le energie che ti starà prosciugando ne uscirà un capolavoro. Poi pensa che per completarlo manca solo la copertina e farò il mio possibile per darti una mano, finirlo in fretta e finalmente ti potrai rilassare e godere un altro straordinario successo"
Michael si sentì amato e leggero, come le era capitato alla cena. Sentiva che le sue non erano semplici parole di circostanza, sentiva la connessione, quel magnetismo mentale che gli permetteva di socchiudere gli occhi e sentirsi meglio.
"Lo pensi davvero Nina?"
"Ne sono fermamente convinta. Un giorno un uomo mi disse che i più grandi artisti non devono mai pensare che il successo appena raggiunto sarà il loro massimo e lavorano per superare sé stessi"
"Che uomo saggio" ridacchiò al ricordo delle sue parole.
"E' solo l'album a tenerti sveglio questa sera? Perché, vede, è abbastanza tardi Jackson"
Pareva in grado di comprendere il suo cuore turbato, se ne sorprese.
"Potrei definirmi un animale notturno, raramente mi addormento presto"
Passò qualche secondo in cui lei non rispose e lui si chiese se avesse detto qualcosa di male.
"Hai visto il cielo questa notte?" non aspettò la risposta.
La ragazza si era affacciata alla finestra, la luna piena le illuminava il viso.
"E' uno splendore" confermò lei.
"Sì, uno dei tanti motivi che mi tiene sveglio la notte è proprio la paura di perdermi notti come queste" confessò.
"Non potrei darti torto"
"Tu Nina, come stai?" la ragazza sorrise, stringendosi nelle spalle.
"Sto bene.. sai" fece una pausa per umettarsi il labbro "oggi ho sostenuto la prima parte dell'esame, domani sosterrò la seconda e sono sicura che andrà molto bene. Per il resto direi che è la solita vita di Nina quella che scorre"
Michael sorrise, alzando il viso verso le stelle, lasciandosi abbracciare.
"Sono felice di sentire che stai bene, mi spiace solo che domani sosterrai un altro esame e invece di riposare sei al telefono con me" "Michael, se non fossi al telefono con te sarei a festeggiare quindi non devi sentirti in colpa. Anzi, avresti dovuto usare i tuoi grandi poteri da VIP per potermi contattare prima."
Il suo tono pareva quasi offeso, come se l'aver aspettato le avesse dato fastidio, sorrise.
"Mi stai sgridando Nina?" "Sì" la sua sincerità lo spiazzava e lo elettrizzava.
Michael rise forte, scuotendola.
"Lo avrei fatto.. credimi"
"Ti credo.. Cosa manca alla copertina?"
Sospirò al ricordo.
"Mancherei io"
"Ti devo fare un ritratto signor Jackson?" all'improvviso si sentì imbarazzato all'idea di posare per lei.
"In realtà solo gli occhi.. Domani ti spiegherò tutto, sii paziente"
"Gli occhi.. " Nina si passò il dito sulle labbra, chiudendo i suoi e immaginandosi quelli dell'uomo.
"Qualcosa non va?" spezzò il silenzio "Li sto ricordando"
Per un po' i due rimasero immersi nei propri pensieri fino a che un sospiro forte da parte della ragazza risvegliò entrambi.
"Sarò orgogliosa di poterli dipingere"

🆆🅷🅰🆃 🅰🅱🅾🆄🆃 🆄🆂?  - ᴀ ᴍɪᴄʜᴀᴇʟ ᴊᴀᴄᴋꜱᴏɴ ꜰᴀɴꜰɪᴄᴛɪᴏɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora