Arrivai esattamente al suono della campanella, dopo essere arrivata nella mia classe, quasi caddi rovinosamente sulla sedia di fronte al banco. Mai mi era sembrata tanto piacevole.
"Hai davvero una faccia da schifo stamattina." commentò Annette seduta davanti a me , l'unica ragazza con cui trovassi un minimo piacere nel socializzare.
"Grazie Annette senza di te davvero non saprei cosa fare." Di sicuro mi eviterei rapporti giornalieri sul mio stato ogni mattina. Poggiai la testa sopra il banco, lei invece tranquilla e riposata sgranocchiava delle patatine.
Anche io avrei la sua faccia di rosa se non fossi andata a dormire alle tre per colpa di un dannato basilisco e della sfiga alata che mi era entrata in casa.
Sono la cosa più bella che sia entrata dalla tua finestra piccola ingrata.
Diedi un piccolo colpo con la testa sul banco, era solo questione di abitudine averlo perennemente tra i miei pensieri, non dovevo avere per questo una crisi di nervi. Aspetta un attimo.
Alzai la testa di scatto dal banco.
"Mi stai facendo paura stamattina Carol." Annette mi guarda come se fossi impazzita totalmente.
I miei pensieri erano rivolti ad altro. Stranamente la presenza di lui mi era sembrata fin troppo vicina non poteva essere...
Il professore di chimica entrò in classe tutto frettoloso con la 24 ore e i fogli dei test in mano, però qualcosa più dei test turbò il mio povero animo.
Mi presi la testa tra le mani cercando di controllare un crisi che prima o poi sarebbe venuta a reclamare il mio povero cervello.
"È un incubo" dissi tetra.
"Io direi più un sogno" disse Anny mentre si lasciava andare a uno dei suoi sospiri melensi da "mi stanno per uscire gli arcobaleni dalla bocca".
"No è una maledizione" continuai scocciata.
Davanti alla classe in tutto il suo immenso splendore Christopher mi rivolgeva un sorriso a trentadue denti, io scuotevo impercettibilmente la testa nella sua direzione.
"Scusate il ritardo ragazzi, ma ho portato una novità." il professore lo indicò stanco "Si chiama Christopher Demons e sarà un vostro nuovo compagno di classe" poi si rivolse al diretto interessato "scusami siamo in ritardo per un compito dopo potrai conoscere meglio tutti quanti non preoccuparti."
Lui scosse la testa e qualche ciocca nera ribelle gli finì davanti al viso "Nessun problema."
Il professore annuii e gli disse di andare a sedersi.
Al suo passaggio tutte le mie compagne di classe si voltarono sbavando nemmeno avessero visto Gesù camminare sull'acqua, perfino i maschi -oddio!- lo guardavano.
Io fissavo il muro continuando a sperare che si trattasse solo di un allucinazione.
Felice?
Mi girai verso di lui che aveva preso posto nel banco accanto al mio e non smetteva di fissarmi. La scuola ormai era l'unico posto in cui riuscissi ad avere un minimo di pace -cosa già molto grave di per sè- mi sentivo tutto l'opposto di felice.
Come una Pasqua pensai con ironia.
Il professore tossii e riuscì ad attirare la mia attenzione, iniziò a consegnare i fogli e appena vidi il mio quasi sbiancai.
Ti prego aiutami.
Sempre rispose compiaciuto.
Dopo il compito traumatizzante e altre due ore suonò la ricreazione, avevo intenzione di parlare con lui non appena mi voltai ci ripensai era attorniato da avvoltoi così non mi avvicinai nemmeno da lontano alla fine; rimasi con la testa appoggiata sulle braccia cercando di isolarmi dal mondo e dagli schiamazzi di quelle oche che definivo compagne di classe, si ci era messa anche Annette in cui non avevo mai visto un' interesse tanto profondo che non fosse rivolto al cibo. Mi stava scoppiando la testa.

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DeathGame
ParanormalQuel giorno cambiò tutto, non so ancora se in meglio o in peggio. L’unica cosa che so’ è che lui entrò nella mia vita, più correttamente dalla finestra della mia stanza. "Siete pronti? I giochi stanno per avere inizio." La verità ha mille facce, sic...