Trust in you.

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Eravamo sdraiati sul letto, io accoccolata sopra il suo petto con le sue mani che giocavano con le mie ciocche di capelli rilassandomi.

"Sai, prima di conoscerti iniziavo a pensare di essere lesbica" dissi tranquillamente provocando una sua risata che gli fece vibrare il petto, d'istinto sorrisi a quel suono.

"Come mai?"

"Perchè non provavo interesse, non che non notassi dei ragazzi carini o non facessi commenti però non mi interessavo più di tanto" con il dito facevo dei cerchi immaginari sul suo petto.

"Hai sempre la testa tra le nuvole."


"Anche. Però ho sempre sperato in qualcosa di più, che andasse oltre i normali ragazzi che puoi incontrare a scuola o semplicemente per strada. Mi sembravano tutti fin troppo scontati, fin troppo noiosi; mi sentivo distante da loro e da ciò che dicevano non mi ci ritrovavo" risi "Io sono normale, almeno fino a poco tempo fa credevo di esserlo ma sapere di essere diversa mi ha rassicurato, sai? Mi sentivo sempre avvolta da una banalità soffocante, essere 'normale', vivere ogni giorno la stessa routine senza poter scappare o poter fare niente diverso mi sembrava insopportabile. Quasi opprimente."


"La devo prendere come una dichiarazione d'amore?"


Gli pizzicai leggermente il petto "O più come una riflessione personale. A te la scelta."


"Uhm...opterò per dichiarazione spassionata dalla mia piccola umana."


Appoggiai la testa sulle mani puntando i miei occhi sui suoi, che illuminavo la stanza come braci calde e vive. Nonostante fosse tranquillo, c'era un'aria inquietante che lo avvolgeva e la sua perfezione inumana sembrava amplificarla facendomi rabbrividire.


"Chissà, mi immaginavo optassi per questo."


Mi fece l'occhiolino regalandomi un mezzo sorriso, appoggiò le mani sulla mia schiena stringendomi a sè e ne fui felice; anelavo il suo contatto con ogni mia più piccola cellula. Il mio corpo sembrava risanarsi ad ogni suo tocco rendendomi drogata della sua presenza, il mio bisogno di lui stava diventando così forte da spaventarmi. Avevo bisogno di sentirlo sempre più vicino, un desiderio quasi disperato che pareva consumarmi.

Accarezzai il suo volto con dita incerte, lui appoggiò il volto contro di esse senza però abbandonare mai il contatto con i miei occhi. Fui felice che non li chiudesse, volevo il suo sguardo bramoso su di me, per sapere se mi volesse come io volevo lui.

Le braci nei suoi occhi si accesero trasformandosi in lava che mi travolgeva e mi inondava di brividi lungo tutto il corpo.

Le sue labbra si scontrarono contro le mie in un bacio passionale che aveva tutto fuorchè la dolcezza. Era un bacio disperato, di bisogno, che implorava perdono per tutto ciò che sarebbe successo, che cercava di trattenere più possibile stretto a sè quel momento così fragile e fugace. Le mani si aggrappavano l'una al corpo dell'altro cercando di amplificare quel contatto che sembrava non bastare, perchè i segreti e le parole non dette ci distanziavano come mura invalicabili che nemmeno un contatto così bisognoso poteva superare. Ma la speranza che potesse in realtà farlo mise a tacere ogni logica, ogni pensiero che potesse anche solo spegnere quella flebile illusione.

La posizione si ribaltò e lui si premette con forza contro di me, mettendo le mani sotto la mia schiena facendo in modo che i nostri corpi combaciassero senza lasciare spazio così alle bugie a tutto ciò che non andava bene e ci rendeva due estranei.

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