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-20:40-

Continuavo a girovagare per le strade buie ed isolate della città,con il trucco colato e gli occhi ancora pieni di lacrime versate e pronte ad essere versate di nuovo. Non pensavo a nulla,la mia mente era completamente altrove. Ci saranno stati massimo due o tre gradi ed il mio corpo era completamente ghiacciato,ma le mie gambe non potevano fare a meno di muoversi. Nel frattempo,continuai ad ignorare il mio telefono che,da più di qualche ora,non smetteva di squillare,tra chiamate e messaggi. Molto probabilmente era mia madre,impaziente di avere mie notizie. Ma in quel momento volevo soltanto stare sola ed il più lontano possibile da casa.

Che cosa avevo fatto? L'avevo lasciato andare.Avevo fatto in modo che non fosse più mio.Ho abbandonato la persona che più amavo ed amo in tutta la mia vita,come ho potuto? In quel momento ero tutto,fuorché cosciente. La mia testa era concentrata principalmente sulle sue parole;mi aveva dato della puttana,non riuscivo a pensare ad altro.Lui era ed è ancora il mio tutto e sentir uscire quelle parole dalla sua bocca,non aveva fatto altro che distruggermi,ma è pur vero che anch'io mi sono comportata in modo ingiusto,insomma,avrei potuto benissimo dirgli la verità,parlarne con lui e risolvere la situazione,ma,come ho già detto,avevo paura della sua reazione. La colpa è di entrambi,ma avremmo potuto risolvere,chiarire e far tornare tutto bene,alla normalità. Tornare la coppia più bella di sempre. Ed ora? É tutto rovinato.

Sentivo il mio telefono squillare ogni dieci minuti e,sinceramente, mi ero stancata. Era una tortura, perciò presi il cellulare dalla tasca interna del mio cappotto e sbloccai lo schermo.Come previsto,avevo più di dodici chiamate perse,ma non me ne preoccupai più di tanto.Molte erano di mia madre,ovviamente; ma la cosa che mi soprese,furono tre chiamate perse di Cath.Senza aspettare altro tempo,la richiamai,sperando non fosse successo qualcosa.

'Elis!'-sentì una voce preoccupata pronunciare il mio nome.

'Cath,che succede?'-chiesi tirando su con il naso,cercando,invana, di trattenere alcuni singhiozzi.

'Che succede? Vogliamo parlare di ieri che sei..El,ma stai piangendo?'-chiese preoccupata,interrompendo la sua ramanzina.Non sapevo cosa rispondere.In questi momenti,le uniche persone che volevo al mio fianco erano Louis e Cath.Loro c'erano sempre.Riuscivano a capire come mi sentivo,cosa sentivo,riuscivano ad aiutarmi,a farmi rialzare,come nessuno faceva.Soprattutto ora,ne avevo davvero bisogno.Ma Louis era lontano,troppo lontano da me.Lui era in tour,negli States,lui stava vivendo il suo sogno.Non volevo disturbarlo.Anche perché lui me l'aveva detto.Mi aveva avvisata.Non voleva che mi riavvicinassi a Ross,perché non voleva che soffrissi ancora.L'unica persona con cui ora volevo parlare,piangere,sfogarmi,era Cath.

'Raggiungimi all'entrata principale di Richmond Park,ti prego..ho bisogno di te..'-continuai,piangendo.

'Cristo Elis,cinque minuti e sono da te.Non muoverti'-detto questo,attaccó.Mi sedetti su di una panchina e strinsi la mia testa tra le braccia,poggiata con i gomiti sulle mie gambe.Continuavo a pensare a tutto ció,ma le lacrime non cessavano. Ad un tratto,scorsi in lontananza una figura che si stava dirigendo verso di me.La riconobbi,era Cath.Indossava un semplice parka,in cui si stringeva.Probabilmente aveva freddo.Non la biasimo.L'inverno Londinese é di un gelido pungente.Indossava anche un berretto,che le copriva metà fronte.

Mi riconobbe e sveltì il passo,tenendo lo sguardo fermo su di me.

'Elis,che cazzo é successo?'-chiese preoccupata,sedendosi al mio fianco.Non risposi.L'abbracciai soltanto,ne avevo troppo bisogno.Lei ovviamente ricambió e mi strinse a se.

'Ho discusso pesantemente con Niall..ed io..?-dissi,soffocando un singhiozzo- 'io l'ho lasciato andare'-alzai la testa,con gli occhi persi,contornati da lacrime ed occhiaie. Lei intese subito cosa stavano a significare quelle parole. Non fece domande.Capì immediatamente quale potesse essere stato il motivo del nostro litigio.Continuò a tacere. Mi strinse a se,di nuovo, ancora più forte. Voleva dimostrarmi che lei c'era,sempre. Voleva farmi capire che non ero sola,che potevo contare su di lei,in qualunque momento. Prese la sua lunga sciarpa e l'avvolse intorno alle mie spalle. Afferrò la mia mano e,con la sua auto,mi riportò a casa.

I'll save you || Niall Horan #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora