[Capitolo 18] "Amici?"

1.1K 33 1
                                    

Hayley's pov

La cena andò a buon fine. Mi sono divertita molto a parlare con Ella e a scambiare qualche frecciatina con Peter.

Me e Wade? Credo che tutta questa situazione imbarazzante sia stata creata da me, con i miei blocchi e le mie idee folli. Ma la vera colpa non è mia, non farò quello che non mi sento di fare e lui dovrebbe solo capirlo e accettarlo se ci tiene realmente a me.

<<Ci vediamo Camille>> dico salutando la madre del mio ragazzo <<Ciao Tim>> abbraccio il padre.

Ammetto di aver tirato forse una botta troppo forte che mi pizzica ancora un po' la mano.

Il tragitto del ritorno fu in completo silenzio. Io non avevo voglia di parlare.

Parcheggiammo nel vialetto di casa, ma prima che potessi scendere Brandon parla.

<<Ley>> Brandon attira la mia attenzione <<Sappi che qualsiasi scelta farai con Wade, non cambierà nulla>> esclama poggiandomi una mano su una spalla.

<<Ti voglio bene Brandon>> gli dico per poi scendere dall'auto e avviarmi verso casa.

Entrai in casa e un silenzio assordante si fece avanti. Bree e Tina stavano dormendo sul divano.

Salii in camera mia e mi cambiai indossando il mio pigiama. E poi scesi di nuovo in salotto stendendomi sul divano affianco alle ragazze.



<<Sveglia!>> urlarono Brandon e Jayden.

Io e le ragazze iniziammo ad imprecare sentendo poi mia madre urlare <<Le generazioni di oggi, non hanno più rispetto>> inutile dire che scoppiano a ridere per il suo tono.

<<Perché ci avete svegliato?>> chiede Tina stropicciandosi gli occhi.

<<Beh.. volevamo dirvi che questa sera andremo al Work it>> esclama Jayden alludendo al locale di Young.

Avevo dimenticato dell'invito di Michel rivolto a me e Peter. Ma loro cosa vengono a fare?

Ieri quando ho raccontato a Brandon e Wade quello che aveva fatto Peter, Wade ha iniziato a dare di matto, tanto che ho dovuto tirargli uno schiaffo in pieno viso abbastanza forte.

<<Non vestitevi da troie>> dice Brandon soffermandosi su Bree.

La mia migliore amica abbassa lo sguardo guardando il pavimento.



Mi stavo preparando per la mia corsa pomeridiana, da un po' che non vado a correre e la tensione inizia a farsi sentire.

Bussarono alla porta e andai ad aprirla.

<<Hayley>> esclama Brayan e io lo guardo sorridendogli, non saprei cosa fare.

Si sofferma a guardare il mio top sportivo.

<<Cosa c'è Brayan?>> chiedo risvegliandolo.

<<Volevo chiederti se potevo venire con te a correre>> esclama e rimango stupita dalla sua domanda.

<<C-certo>> balbetto <<T-tra cinque minuti alla porta>> aggiungo per poi chiudere la porta velocemente.

Ho seriamente balbettato?

Mi appoggio ad essa con le spalle ripensando al perché io abbia balbettato improvvisamente.

Scesi le scale con in mano il mio telefono e le cuffie Bluetooth, lo trovai lì con indosso un pantaloncino da basket e una maglia dei Lakers.

<<Andiamo?>> chiede e gli sorrido per evitare di balbettare.

Ci avviammo in silenzio verso il lungo mare.

<<Tieni>> dico porgendogli una cuffia.

Mi guarda un attimo curioso, insisto muovendo la mano con in mano la cuffietta.

L'afferra e se la infila nell'orecchio e insieme partiamo nella nostra corsetta pomeridiana.

<<Watcha say? Jason Derulo? Sul serio?>> chiede e lo fulmino con lo sguardo.

<<Sei venuto per correre non per insultare i miei gusti musicali divini>> gli dico e lui sorride scuotendo la testa.

<<Chiodo schiaccia chiodo>> gli dico e lui si ferma e dopo poco mi fermo anche io per capire la motivazione.

<<Sei un chiodo fisso>> esclama e fingo di non capire a cosa stia alludendo.

Riprendiamo in silenzio, ogni tanto ci punzecchiavamo sul modo di correre ma nulla di importante.

Arrivammo al vecchio lido in perfetto orario per vedere il tramonto.

<<Wow magnifico>> esclama andandosi a sedere su un vecchio tavolo in legno.

<<Concordo>> aggiungo imbambolata a guardare lo spettacolo.

<<Hayley>> attira la mia attenzione <<Ho deciso che davvero questa volta ti lascerò i tuoi spazi. Rimaniamo solo a-amici>> dice con un po' di difficoltà l'ultima parola.

Annuisco.

<<Quindi è quello che vuoi>> sussurra abbassando lo sguardo.

Non gli rispondo, ma capisco di averlo ferito. So come ci si sente perché proprio lui per primo mi ha fatto provare quella sensazione.

Quella sensazione di vuoto che fa sembrare che tutti quelli che hai attorno non siano paragonabili a lui.

Io però ho avuto del tempo per ricucire le mie ferite, lui chissà.

Mi avvicino a lui e prendo il suo viso tra le mani guardandolo in quei bellissimi occhi azzurri. Lo attiro a me in un abbraccio. Inspiro il suo profumo e sento che lui fa lo stesso.

<<Amici>> dico porgendogli la mano.

Lui con un sorriso mi stringe a sé <<Amici>> ripete.

HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora