9-Vittoria

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🖋️1938

-Che significa quel gesto che avete fatto a tavola?-Chiedo per fermare Davide che ci stava lasciando da soli non immaginando fosse questa la mia domanda.
Il ragazzo dagli occhi chiari ride, mentre Lele ,che mi tiene tra le braccia, arrossisce.
-È una cosa che facciamo da quando siamo piccoli-Mi risponde il mio ragazzo.
-È stupida-Aggiunge.
-Eddai Gabry, raccontagliela-Lo incita Il migliore amico avvicinandosi a noi. Rimango sorpresa per come l'ha chiamato.
Il mio rgazzo odia essere chiamato per nome e tende a odiare chiunque si permetta di abbrevviare il suo nome o di chiamarlo per nome.
Accetta solo il nomignolo <Lele> che utilizza per il suoi scritti e con la quale si presenta agli sconosciutiuti.
Mi siedo sul divano -Perfavore sono troppo curiosa-Insisto come ho fatto in camera con il castano, sperando che funzioni anche con Lele.
-Non è la prima volta che ve lo vedo fare, ma siete gli unici che ho visto farlo, quindi...-Dico facendo gli occhi dolci e inclinando la testa. Dopo pochi secondi inizia a parlare e sorrido.
-Io e questo coglione ci conosciamo dalle elementari e abbiamo molti amici in comune. Alcuni li riteniamo dei veri e propri fratelli.- Fa una piccola pausa.
-Da quando li conosciamo, quando li incontriamo ci battiamo il pungno da veri uomini-Agiunge ridendo leggermente.
-Siamo i più piccoli del gruppo e ,qualche anno fa, quando ci stavamo sviluppando, non solo fisicamente, diversi amici che ritenevamo importanti hanno iniziato ad evitarci come se nulla fosse. Abbiamo avuto il bisogno di inventare un saluto tutto nostro, per evidenziare la differenza del nostro rapporto e il fatto che, anche se, ci chiamiamo <bro> o <fra>, come chiamiamo tutti gli altri, Nessuno, tra noi due, sarà mai allo stesso livello di qualcun altro.-
-È da sempre stato un modo per ricordarci che sul nostro rapporto possiamo davvero contare- Aggiunge Davide.
-Chi l'ha inventato?-Chiedo.
Rimangono un attimo in silenzio.
-È venuto abbastanza spontaneo in un brutto momento.-Mi risponde Lele.
-Dopo che avevamo fatto rissa in una discoteca contro dei ragazzi più grandi, e gli altri, spaventati, hanno lasciato me e Lele a dividerci le botte.-Mi spiega Davide.
-A tornare indietro, prima di prenderle, però ti direi che sei un vero coglione.-Gli dice quasi serio.
-Non ci hai visto per una settimana-Gli ricorda l'altro e il mio ragazzo lo trucida con lo sguardo.
-Non dimentichiamoci che quella settimana c'era la foto di classe.-Aggiunge il mio ragazzo scuotendo la testa.
Probabilmente per dimenticare quel ricordo.
Mentre Davide ride -Mi hai obbligato a non comprarla, ma ne sono felice, perchè si è dimostrata una classe di falsi.-Aggiunge e senz'accorgersene.
D'istinto.
Con me in mezzo, fanno il gesto, ma, questa volta, è Davide a dare i colpi sulla mano di Lele.
-In base a cosa decidete chi dà i colpi con l'indice?-
-In base a chi, in quel momento, ha bisogno di ricordare della presenza dell'altro.- -Gabriele ha deciso bene di dimenticarsi tutte le volte che gli sono stato vicino-Mi spiega guardando male l'amico che sorride imbarazzato.
-Ne ho prese parecchie per colpa tua, anche da mia madre.-Gli ricorda Lele.
-Sei un vero fratello.- Si dicono, dopo poco, in coro e sorrido.
-Ci conosciamo da troppi anni per prenderci in giro-Mi spiega poi Davide.
È un bellissimo ragazzo con la mandibola squadrata, gli occhi e i capelli chiari, perennemente schiacciati sulla fronte dalle fascette che indossa.
È più alto dei miei fidanzati, probabilmente è il più alto tra tutti i ragazzi che vivono in questa casa ed ha un fisico asciutto.
È una persona sportiva che tiene particolarmente al suo aspetto fisico.
I suoi scritti sullo sport e i vari sportivi hanno raggiunto da poco il successo nazionale.
Inoltre, Mirko, mi ha spesso ripetuto che è stato contattato più volte da brand famosi dell'abbigliamento, ma Davide ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di proposta, perchè non gli piace mettere in mostra il suo aspetto fisico e non vuole che le persone si limitino nel giudicarlo per come appare in un video o in una rivista pubblicitaria, più di quanto già fanno.
-C'è l'avevo un rapporto come il vostro.-Rifletto ad alta voce e mi sento circondare il corpo dalle braccia di Davide. Inizialmente mi blocco poi mi abituo a quella stretta.
-Ho potuto capire solo per una piccolissima parte, fortunatamente, il dolore che ti porti dietro.-Dice e mi basta così.
Gli credo.
So che sà davvero quel che provo perchè a 11 anni, il padre del mio ragazzo, se ne è andato di casa per iniziare una nuova vita con un'altra donna.
Lele a vedere sua madre e sua sorella maggiore occuparsi di tutti i problemi che, secondo lui, andavano risolti da un'uomo. Poichè prima che se ne andasse se ne occupava il padre, è caduto in una forte depressione.
Piangeva spesso e non stava mai a casa. Davide gli è stato vicino e gli ha sempre parato il culo con la madre.
Le diceva di stare tranquilla perchè il figlio era con lui, mentre scappava anche lui di casa per andarlo a riprendere in qualche posto sperduto nei paraggi.
Finché, qualche anno più tardi, è diventato zio e ha iniziato a passare più tempo con quel che gli rimaneva della sua famiglia. Mirko ha sempre detto che ha trovato un secondo padre nel cognato e che è anche grazie a questo che si è ripreso.
Lele, invece, dà tutto il merito a Davide, che nel periodo invernale l'ha salvato più volte dall'ipotermia e altri milioni di pericoli che lo circondavano nello star fuori casa, a soli 11 anni, nel bel mezzo della notte.
Sono molto felice che Lele abbia avuto Davide al suo fianco.
Io, nei panni di Davide non penso che avrei fatto lo stesso.
Tendo ad allontanarmi dalle persone che stanno male, dalla tristezza in generale. -Davide hai 7 secondi per staccarti da lei prima che vada a svegliare anche Mirko.-Gli dice Lele e inizia a contare dal <3>.
-Il mio gelosone-Dico staccandomi da Davide.
Lascio un piccolo bacio sulle labbra del mio ragazzo che sorride accompagnato dalle risate del migliore amico.
-Ne avevo bisogno- mi sussurra all'orecchio, mentre ringrazio Davide per le parole che mi ha detto.
-Amore sono sveglio dimmi tutto-Gli dice Mirko passandosi una mano tra i capelli. Sbadiglia senza accorgersene ancora assonnato.
-Hai delle belle corde vocali,peccato che la tua voce faccia schifo-Gli dice Davide ridendo e Mirko gli sussurra un flebile scusa.
Lele, invece, apre le braccia e sorride quando Mirko si siede a cavalcioni sulle sue gambe beandosi delle coccole che non tardando ad arrivargli.
-Eppure quando ti ho conosciuto eri più acido del limone-Gli ricorda Davide.
Mirko si stringe a Lele, mentre quest'ultimo ride.
-Davvero?-Chiedo stupita.
Il castano guarda minacciosamente il migliore amico del nostro ragazzo e Lele mi risponde con un secco si.
Non faccio domande, ma pretendo comunque di sapere, cioè stiamo parlando del mio ragazzo.
-Diciamo che tre anni fa non avevo il motivo di essere dolce.- e sorrido semplicemente.
-Avete finito di lavorare?-Gli chiede Mirko.
-In realtà devo fare un'ultimo lavoro, ma potresti essermi molto d'aiuto.-Gli dice.
-Faresti la grafica dell 'album di figurine che deve uscire tra un po?-Aggiunge.
-Dovresti fare solo la pagina dedicata a voi due, i capi degli scritti piùimportantidi Italia, le altre sono già pronte.-Gli spiega Davide.
-Meno di un ora e avrai la pagina più bella di tutto l'album.-Gli promette facendogli l'occhiolino.
-Su questo non c'è dubbio.-Commento e sul volto del mio ragazzo compare uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto in un anno di relazione.
-Inviami i dati via mail-Gli dice alzandosi dalle gambe di Lele.
Lascia un bacio sulla guancia sia a Lele che a me e si dirige in camera.
-Grazie Davide, sei il migliore.-Gli dice. Davide gli passa una mano tra i capelli -Tocca a me preparare la cena- Esclama e ci lascia da soli nella stanza.
Probabilmente prima di andarsene ha detto qualcosa a Lele perchè ha sorriso ed è arrossito.
Purtroppo, però, non ho sentito.
-Stamattina ero distratto e mi sono dimenticato una cosa- dice mentre con un braccio mi fa mettere a cavalcioni su di lui. Spero davvero non mi voglia fare un succhiotto nel bel mezzo del salotto.
Se entrasse qualcuno sarebbe a dir poco imbarazzante.
-Le..-Bisbiglio, per farglielo notare, mentre fa scontrare i nostri nasi.
-Stai tranquilla Vitto-Prova a rassicurarmi. -Non farei mai nulla che ti metta a disagio-Mi dice e so che ha ragione.
Mi lascia un bacio sulle labbra che approfondisco.
Muovo leggermente i fianchi, finchè mi ferma stringendo leggermente la presa sulla mia vita.
-Vitto stai ferma perfavore-Mi prega staccandosi dal bacio e decido di fare come dice.
-Scusa-Gli sussurro.
-Ti perdono Tory-Mi rassicura. -Sempre-Agiunge lasciandomi diversi baci umidi sulla parte del collo senza la dichiarazione di proprietà privata di Mirko. Gemo leggermente quando mi bacia appena sotto all'orecchio e lo sento sorridere sul mio collo.
Mordicchia un punto più in basso senza farmi male.
Poi si concentra su un punto ben preciso.
Il mio corpo è scosso da molteplici brividi e tremo leggermente.
Mi avvcina più a lui portando le sue mani sotto al mio sedere che stringe possentemente.
Mi avvicino al suo collo e anche io, dopo aver temporeggiato un po, decido il punto in cui marchiarlo.
Geme leggermente e contemporaneamente soffiamo sui succhiotti che ci siamo fatti a vicenda gemendo leggermente.
-Sento che è enorme-Commento e provo a toccarlo con la mano, ma stringo i denti quando lo tocco con alcuni polpastrelli. -Scusa, mi sono fatto prendere dalla situazione, e sto aspettando da tutto il giorno-Aggiunge.
-Siamo in due.-Dico e mi bacia.
-Ti manca solo quello di Miky per essere più che perfetto.-Gli dico ammirandolo.
Sorride.
-Lo dici solo perchè non ti sei vista, Tory.- Mi dà un bacio tra i capelli.
-È pronto-Urla Davide dalla cucina.
-Scendo con il progetto più bello del mondo-Avvisa urlando dalla camera Mirko. Io e il ragazzo che mi stringe ancora tra le braccia scoppiamo a ridere e ci avviamo in sala da pranzo.
-Vitto puoi apparecchiare?-Mi chiede Davide. -Io e Gianni ci siamo impegnati fin troppo nella cucina e ci siamo dimenticati di farlo.-Aggiunge.
-Ah!, è così che sfruttate la ragazza dei vostri migliori amici?-Dice Mirko entrando in sala da pranzo e ridiamo tutti assieme.
-Metti le posate-Gli ordino ridendo.
-Si donna, come desideri.-Dice imitando un soldato.
-Lè cazzo gli hai prelevato il sangue-Commenta Davide guardando i nostri colli.
Lele sorride beffardo mentre Mirko si blocca e mi osserva ammirato.
-Ora si che sei un angelo-Mi sussurra e mi lascia un bacio all'angolo della bocca. -Rimango dell'idea che dovremmo appendere dell'aglio-Commenta Gianni.
Davide dà una spallata a Lele guardandolo storto.
-Non è come pensi Davide-Lo tranquillizza Mirko.
Il ragazzo si sistema la fascietta tra i capelli e sussurra uno scusa al migliore amico che lo abbraccia.
Mi dispiace che per un attimo abbia pensato che la nostra sia una relazione tossica.
Copro i succhiotti coi capelli e mi pento di non averlo fatto prima.
Gli abbiamo appena ricordato la sua ultima relazione.
Siamo dei pessimi amici.
Gianni gli passa una mano sulla schiena e Lele lo guarda un po di traverso.
È un loro momento, e Gianni si è intromesso senza permesso, anche se, a Davide non sembra dispiacere.
Ci raggiungono anche gli altri e come se non fosse successo nulla ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare.

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Tre cuori agitati Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora