1-Vittoria

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Mi sveglio all'improvviso e sobbalzo sul petto del mio fidanzato che fortunatamente continua a dormire.
Mi sarebbe dispiaciuto svegliarlo.
Senza fare troppo rumore, riesco ad alzarmi e, dopo aver schivato le scarpe di Mirko, chiudo la porta della nostra camera per accendere la luce del corridoio.
Scendo lentamente le scale, ancora scossa dall'incubo che ho fatto.
Ho bisogno di un bicchiere d'acqua.
In casa fa freddo, e regna un insolito silenzio.
Stavo decisamente meglio sotto le coperte, tra le braccia di Lele.
Scendo una rampa di scale e in soggiorno, sdraiato sul divano, c'è Valentino, impegnato a giocare alla play.
Ieri sera, a cena, hanno fatto una stupida scommessa e hanno deciso che chi finisce per prima il gioco vince 50€.
Non ho capito di che gioco stavano parlando perché mi sono incantata a guardare Lele e Mirko farsi l'occhiolino complici.
Quando Davide ha proposto questa sfida con l'intento di proporla, dopo qualche perfezionamento, anche per i lettori del prossimo articolo di giornale,
Valentino è scoppiato a ridere e si è offeso appena gli hanno detto che lui é così incapace a quel gioco che non vogliono nemmeno che sia tra i partecipanti.
Stringo le braccia al petto a causa del freddo, ma prima ancora che riesca a parlargli, tenendo lo sguardo fisso sul televisore, richiama la mia attenzione.
-Da quando ti lasciano muovere da sola per casa?- Faccio finta di non aver sentito sperando che capisca che non ho voglia di parlare.
-Stavo solamente andando a prendermi un bicchiere d'acqua- Spiego.
-Me ne porteresti uno anche a me? -
Annuisco e mi dirigo a testa bassa in cucina.
Purtroppo, non ho ancora stretto amicizia con le persone che vivono in questa casa, fatta eccezione per Lele e Mirko.
I ragazzi e Asia pensano che io mi senta superiore e mi vergogna di loro dato che ho sempre vissuto a Milano e la mia famiglia é benestante.
In realtà loro, anche se sono di Roma, sono dei gran fighi, e quella che si vergogna a stargli vicino sono io.
Sono riusciti a far diventare la loro passione un vero e proprio lavoro.
Infatti, lavorano a tempo pieno, sono amati da tante persone, hanno delle storie uniche e si sono incontrati per caso per poi scegliersi come compagni di avventura.
I loro rapporti, seppur diversi, sono basati sulla fiducia e l'onestà.
Inoltre, si sostengono a vicenda come una vera e propria famiglia.
Infatti, quando Davide ha vinto il premio per il miglior articolo sugli avvenimenti recenti del territorio, tutti i ragazzi lo hanno acclamato e incoraggiato a sfruttare il premio per un corso di qualche settimana all'estero.
Il bicchiere colmo d'acqua mi riporta alla realtà... Al ricordo della ''discussione'' di qualche ora prima con Lele e Mirko.
Ho chiesto a quest'ultimi di non intromettersi mentre parlo con gli altri perché non voglio essere loro amica sé per loro sono solo la fidanzata dei loro amici.
Credo, pian piano, che riuscirò a farmi apprezzare facendogli capire chi sono realmente.
Una volta asciugata la penisola prendo i due bicchieri e ritorno in salotto.
Mi siedo sul divano, poco distante da lui e li appoggio sul tavolino di vetro.
Mi sorride per un momento, poi, dopo aver bevuto l'acqua tutta d'un sorso, riprende con sguardo serio la partita.
-Secondo me, se vai a dormire e riprendi tra qualche ora puoi comunque vincere la scommessa-
Mi fa tenerezza.
In questo piccolo periodo di convivenza ho capito che vuole dimostrare costantemente che può farcela.
Ma non ho capito a chi lo vuole dimostrare e il perché prenda ogni cosa come una sfida.
-I tuoi fidanzati ti hanno mandata qui per distrarmi perché hanno paura di perdere? - Mi chiede divertito, ma so che sotto sotto è serio, perché li conosce più di me, ma so anche io che ne sarebbero capaci.
Non sa, però, che io mi rifiuterei e non cederei per nessuna ragione a una tale proposta.
Decido di dirgli la verità, in fondo viviamo nella stessa casa e prima o poi dovremo pur conoscerci.
-In realtà ho fatto un incubo- e sorrido per non farlo preoccupare.
Perché si preoccupa per tutti, e si sente responsabile anche quando litigano dei suoi amici.
-Vuoi un po di compagnia?- e poggia il joystick sul tavolino per poi spegnere anche il televisore.
-Diciamo che non ho più sonno-Rispondo portandomi le gambe al petto, un po per il freddo.
In parte mi pento di avergli parlato, da adesso in poi l'idea che si farà su di me sarà definitiva.
Si alza dal divano e lo osservo mentre si muove impacciato, quasi agitato.
Le braccia muscolose, evidenziate dalla canottiera che indossa.
Gli occhi verdi e quello sguardo che esprimono paura.
Come se avesse appena scoperto com'è davvero il mondo.
Prende una coperta e me la lancia coprendomi.
Gli sorrido ma non riesco a ringraziarlo e lui, stranamente, non fa battutine a riguardo.
-Non mi guardare così- Mi dice dopo un po mentre mi si avvicina.
-Non hai freddo con la canottiera? -
-C'è solo una coperta e non ho così tanto freddo-
Mi faccio più piccolina nell'angolo del divano e gli allungo una parte della coperta.
Ci si ricopre e scuote la testa.
In realtà non capisco questa sua reazione. Perché scuote la testa?, ho sbagliato qualcosa?.
Fortunatamente la coperta e il divano sono molto grandi, per cui, riusciamo a non toccarci e a mantenere le distanze.
-Vuoi raccontarmelo?-
Non so che dirgli e mentre penso a che dire mi guarda confuso.
-Non importa, se hai bisogno sono qui in casa, in qualsiasi momento- e mi sorride. Vorrei proprio capire come ci riesce. So bene la storia di Vale, e invidio particolarmente il suo sorriso, ma questo, non lo sa nessuno.
Ricambio il sorriso e annuisco.
-Lele e Mirko dormono?-Mi chiede.
-Penso di sì, anche se non so dov'è Mirko, quando mi sono svegliata non c'era-
Solo ora mi rendo conto di non sapere dove sia, dove possa essersi addormentato.
Aveva detto a me e Lele che ci avrebbe raggiunto in camera una volta finito di editare un video pubblicitario per un cliente importante.
-Si è addormentato nella mia stanza, lì prende il wifi.-
Annuisco dispiaciuta, reallizzando di aver dormito, anche sta notte, solo con Lele.
Ci siamo trasferiti da poco, ma abbiamo dormito tutti e tre assieme solo la prima notte.
-Tra di voi le cose vanno bene? -
Annuisco sorridendo come una stupida al ricordo di Mirko che mi lancia sul letto mentre Lele lascia le valigie per terra, all'entrata della stanza.
È la prima cosa che abbiamo fatto senza nemmeno metterci d'accordo una volta entrati in casa, vedere la nostra stanza.
-Il più delle volte, è complicato, perché abbiamo caratteri diversi, ma ci sto mettendo tutto in questa relazione e ci credo particolarmente. Ormai è da quasi un anno che stiamo insieme e sono molto importanti per me-
Annuisce sorridendo. Probabilmente sta pensando ai suoi amici e a come erano diversi quando li ha conosciuti.
-Se non fosse per te a quest'ora avrei già buttato giù Mirko dal mio letto-
Scuoto il capo ridendo leggermente - Saresti ancora qui a giocare- annuisce stupito.
Li osservo da quando ho messo piede in questa casa, so le loro abitudini e in parte li conosco.
Non butterebbe mai nessuno giù dal suo letto, nemmeno Davide, con la quale passa più tempo a discutere che a comunicare civilmente.
Rimaniamo a fissarci un po finché non mi fa cenno di avvicinarmi a lui.
Titubante mi avvicino.
Non mi farebbe mai nulla di male. Non può ferirmi, in fondo, mi sto semplicemente avvicinando. -Con Edoardo come va? -Distolgo lo sguardo da lui, e fisso il pavimento sotto il televisore, ho paura di essermi spinta troppo oltre.
-Se non fosse per questo Corona virus adesso saremmo insieme a festeggiare il nostro settimo mese di fidanzamento- e sbuffa.
Lo capisco.
Uno dei motivi per la quale sono venuta a vivere in questa casa con loro è proprio perché essendo in tre, il fatto di non vederci come prima, avrebbe potuto causare diversi problemi nella nostra relazione.
Forse ci saremmo persi, e pur di evitarlo, Mirko ha convinto gli altri ad acquistare una casa più grande per far vivere qui anche me.
Questo però i lettori non lo sanno.
Nelle loro autobiografie non è stato scritto.
-Non lo sapevo, auguri-
Mi sorride ringraziandomi.
-Avrei dovuto fare come Mirko-Dice triste, buttando la testa all'indietro e guardando il soffitto.
-Non è mai troppo tardi, parlane con Edoardo, poi magari appena si calmano un po le acque riesce a traslocare e riuscite a festeggiare tutti i prossimi mesi-
Sorride, tenendo lo sguardo rivolto al soffitto.
-Lo spazio c'è - Riflettiamo contemporaneamente ad alta voce.
-Film? - propone dopo qualche minuto di silenzio.
Annuisco mentre mette un film che avevamo iniziato tutti insieme venerdì scorso.
Verso la fine, però, mi addormento.

⭐e🗯️?

Tre cuori agitati Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora