12-Vittoria

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Ci dirigiamo in cucina a testa bassa.
-Si sistemerà tutto-Mi assicura Vale.
-Avete litigato?-Chiede invece Davide a Mirko e quest'ultimo annuisce, ma mi intrometto perché se è vero che è il suo migliore amico dovrebbe sapere che - È molto agitato. Inoltre se l'è presa con Miky trovando la scusa perfetta per cacciarci dalla stanza-
-Lui è forte e i problemi li risolve da solo-Commenta scorbutico Miky.
-Tranquilli l'agenzia non ha nessuna intenzione di buttar fuori Lele. Si farà in otto per rimetterlo in carreggiata.-Ci tranquillizza Gianni.
Mi vado a sedere vicino alla mia amica e poggio, stanca dalla situazione, il braccio sul bancone per sorreggermi la testa.
-Cos'è che ti turba maggiormente? - Mi chiede attirando l'attenzione anche degli altri.
-Odio il fatto che ci allontana da lui per affrontare da solo i problemi. Detesto soprattutto il fatto che per un problema uno debba sentirsi questo senso di responsabilità che lo porta a ferire l'altro. - Miky mi si avvicina e mi abbraccia da dietro lasciandomi qualche bacio sul collo.
-Lasciamolo sbollire un po di tensione-Dice sorridendomi.
-Non lo sopporto quando fà così - Gli spiego.
-Un conto è farlo con me, ma con voi? Non ha motivo di allontanarvi- Dice il ragazzo con la bandana.
-Allontanarci-Lo correggo pensando al loro rapporto.
Finché non lascerà che Davide gli stia accanto anche in questi momenti io posso solo aspettare.
-Vado a controllare che sia almeno vivo-Dice Mirko e annuisco. -Capisco che le voci che girano su di lui e la foto lo feriscano personalmente, ma basta poco per farli tacere. Infondo Lele non ha nemmeno mai detto, semplicemente; "Le cose che dicono sul web non sono vere non credete a queste page che non sanno nulla di me e della mia vita privata''. Si è bloccato sin da subito. - Commenta Gianni e gli altri annuiscono.
-Lele non è così-Diciamo in coro io e il ragazzo con la bandana che tiene lo sguardo fisso a terra.
-Quando dice una cosa la deve giustificare. Si sente in dovere di giustificarla, ma come può se non può dire la verità?-Dico indicandomi spiegando agli altri la situazione dal suo punto di vista.
Davide annuisce e Gianni si zittisce mortificato.
Non volevo offenderlo, sta cercando di dare una mano e lo apprezzo.
Ma il ragazzo al piano di sopra potrebbe tranquillamente evitare di fare il bambino e reagire.
Mirko mi osserva con gli occhi lucidi, mentre Lele fa il suo ingresso in cucina.
- Gli hai urlato ancora contro?-Chiedo raggiungendolo e mettendomi di fronte a lui. Non riuscirei mai a intimidirlo infatti sorride intenerito guardandomi come se fossi una bambina - No amore... Non l'ho fatto-Dice semplicemente e si sposta per raggiungere gli altri.
Guardo Mirko che ha appena aperto le braccia.
Mi avvicino a lui facendomi abbracciare e mi faccio trascinare su uno sgabello vicino agli altri.
-Ho contattato l'agenzia-Inizia Lele.
-Volevo dirvelo stasera, ma Mirko mi ha spiato- Sto per rispondere, perché avrei mille ragioni per farlo, ma Davide mi interrompe.
-Quando? -
-Poco dopo che sono usciti dalla stanza-
-Che hanno detto?-Chiede Asia.
-Fai qualche camomilla perfavore-Le afferma guardandola.
Il suo è quasi un ordine ed Asia si alza e mette l'acqua nel bollitore per poi servirla nelle tazze insieme a una bustina di camomilla.
-Mi hanno preso i biglietti per Roma. Devo far finta di aver litigato con Mirko, che ci sia stato almeno da parte mia qualcosa che è andato a scafascio nel momento in cui
Siamo entrati in questa casa. Contatteranno delle pagine di gossip che renderanno il tutto più realistico e accurato. Spariró dai social fino alla pubblicazione di un elaborato sulla mancanza-
-Non puoi fingere di partire?-Gli chiede Gianni.
- Non è un bel momento per viaggiare-Gli ricorda Asia.
-Devo delle spiegazioni alla mia famiglia.-
Scuoto la testa e senza accorgermene mi alzo dalle gambe di Mirko e poso accuratamente le nostre tazze nel lavandino.
-Immagino che sull'autocertificazione scriverai per motivi lavorativi-Gli dico con un po' di acidità nella voce per fargli capire quanto sia stupido mettere a rischio la sua stessa vita e quella dei suoi parenti per coprire dei semplici fraintendimenti con un enorme bugia.
- Motivi di salute-Mi corregge alzando leggermente le spalle e lo trucido con lo sguardo.
- Chi in questo periodo sta male per davvero non può muoversi-Lo punzecchio per fargli capire la sua credibilità.
-Tory... - Prova a fermarmi Mirko.
-Ormai è una cosa decisa dall'agenzia-Mi spiega e mi blocco.
Non dico più nulla, perché non ne vale la pena. Sta risolvendo il problema tramite un programma accurato ed elaborato della sua agenzia.
Non metto indubbio il fatto che funzioni. Ma è mediocre e non mi sembra necessario mettere in scena questo teatrino.
-Hai preso una decisione senza dirci nulla-Gli fa invece notare Mirko.
-Quanto starai via? - Gli chiedo titubante.
-finché c'è n'è sarà bisogno- Dice e mi sembra di sprofondare.
Porto le mani tra i capelli e lo osservo studiando ogni suo lineamento. Se mi stai prendendo in giro... Ma è più che serio.
-È uno scherzo?-Gli chiede Mirko alzandosi dallo sgabello. -Chi l'ha organizzato questo piano un bambino?-Gli chiedo alzando la voce.
Proprio in quel momento il suo telefono squilla e prima che riesca a rispondere mi sporgo sul tavolo per mettere il vivavoce e atttivare la chiamata.
Siamo una famiglia, non gli permetterò di affrontare i problemi da solo.
-Lele... - Dice Michela, la sua manager dall'altra parte del telefono.
-Ciao! - La salutano gli altri e ride.
-Tutti riuniti prima del grande addio? - Chiede.
Perfavore tappati la bocca.
Le attaccherei se non volessi saperne di più su questo viaggio.
-Ti abbiamo assicurato un vagone nel treno diretto per Roma di stasera... - Inizia e quella che vuole scappare da questa situazione sono io.
Mi fischiano le orecchie e vorrei solo non fosse così dificile.
- Che cosa? - Urla invece Mirko fissando il telefono con sguardo omicida.
- Mirko sarete comunque in due e poi ti invieremo la lista delle cose che dovrai fare per rendere più credibile questa storia-Gli dice.
Che vuol dire:"Sarete comunque in due"? Saremo a pezzi.
Non formeremo nemmeno una persona.
Davide scuote continuamente la testa guardando l'amico e dopo qualche altra indicazione la manager attacca.
-Che ne pensate?-Ci chiede.
-Avresti potuto trovare un metodo migliore e più efficace. Ci eravamo promessi di non diventare mai i burattini di nessuno. Ti sei meritato il nominativo di pinocchio-Con questa affermazione il ragazzo con la bandana, poco distante da me, l'ha praticamente pugnalato, ma, ha detto la sola verità e non saprei come controbattere per difendere il mio ragazzo.
-Si mi mancherai anche tu-Gli dice facendo finta di nulla.
Eppure sappiamo tutti che Davide ha colto, in pieno il bersaglio, e che Lele sta già soffrendo.
-È per colpa tua se siamo costretti a stare lontanti e rischi di prenderti un virus!. -Gli urla Mirko.
-Abbiamo fatto un casino per far venire qui anche Tory e te ne vai tu?-Gli ricorda dopo una piccola pausa.
-I mi mancherete, tienili per la tua famiglia quando tornerai da noi. - Aggiunge.
-Noi rispetto a te, purtroppo, siamo obbligati ad aspettarti-È la rabbia che sta parlando al posto di Mirko e Lele lo sa, ma abbassa lo sguardo ferito alle parole delle persone più importanti della sua vita.
Mi intrometto prima che ne possa avere i sensi di colpa quando il nostro ragazzo sarà partito.
-Cavolo ma prima di chiamare non hai pensato al fatto che là fuori c'è un virus?! O magari semplicemente a noi?! - Chiedo.
-Non si può tornare indietro.-
-Vaffanculo amore-Gli risponde con le lacrime agli occhi Mirko poco prima di baciarlo.
Lha fatto per zittirsi, e per avere meno sensi di colpa dopo che partirà.
-Non c'è un altra opzione?-Chiede Vale.
-Nessuna seconda opzione o chance. Se non funziona sono fuori-Dice.
Ecco perché è così apatico.
-Tappati quella cazzo di bocca perché mi stai facendo perdere la pazienza-Gli dice Davide.
-Non chiederci il nostro parere dopo che hai fatto tutto di testa tua-Gli urla invece Vale.
-Perché?-Gli chiedo prima di uscire dalla sala.
Perché hai voluto fare di testa tua? Perché c'è l'hai detto così? Perché quando ti hanno detto e hai detto che partivi e non sapevi quando tornavi non ti sei ribellato? Hai fatto davvero tutto questo solo perché ti hanno detto che sennò sei fuori?.
Sono le domande che vorrei urlargli contro.
Perchè non capisco e la cosa mi manda in bestia.
-Vieni con me-Mi dice Asia afferrandomi per un polso poco prima che entro in camera. In effetti non volevo entrare in camera, poi sarebbero saliti anche loro ed è giusto che chiariscano prima che Lele parta.
-Vieni in camera mia? - Mi chiede trascinandomi nella sua stanza dove ci sediamo vicine sul letto coprendoci con la coperta che è gigante per due nane come noi.
-Non mi sembrava Lele-Gli dico.
-Nemmeno a me.-
-Continuano a litigare.-Aggiunge.
-Lele e Mirko o Davide e Lele? -
-Mirko e Davide contro Lele.-
-Wow- sussurro stupita, è la prima volta che si coalizzano.
-Parte stasera e non riesco nemmeno a guardarlo in faccia-Le dico.
-Sei arrabbiata è normale-Mi rassicura.
-La vostra manager fa schifo-Le dico.
Mi guarda stupita.
-Tanto rimarrete in due-La imito e Asia scoppia a ridere.
-Sarà tanto difficile? - Mi chiede.
-È come vivere senza mamma o senza papà-Le dico e mi guarda stupita.
Non ha capito cosa intendo perché da per scontato che vivendo da sola ci sia abituata.
Non mi pone domande e annuisce.
-Dovrà fingere anche Miky-Mi dice lei.
-È l'ultimo dei problemi. Per quei due farei qualsiasi cosa e penso che la cosa sia reciproca anche da parte loro.-Le dico.
-Lo è -
-Quando ha detto che parte? - Le chiedo.
-Non ha dato un orario preciso-
-Li raggiungo, grazie per la breve compagnia. Spero di non averti rattristita- -Preferisco far chiarire quei due e passare qualche momento tranquillo prima che parta-Le dico.
-Lele è anche mio amico, ci siamo rimasti male tutti-Mi ricorda e la lascio da sola nella sua stanza.
Ma apprezzo il fatto che mi abbia portata in disparte per mettere in chiaro le mie emozioni e i miei pensieri.
È sicuramente una persona sulla quale posso contare.
Dal salotto sento già le urla di Davide e Mirko.
-Se muori che cosa faccio?-
Non devi nemmeno pensarla una cosa del genere Miky.
-Come faccio con Vitto? - Aggiunge.
-Ti rendi conto di come hai deciso di affrontare la cosa o no?! - Gli chiede.
Entro in cucina e vedo una lacrima cadere sulla guancia di Lele.
-Basta! - Dico avvicinandomi a loro.
-Vi siete urlati contro abbastanza.-Gli faccio notare.
-Tu! - Dico indicando Davide.
-Hai pienamente ragione, ma ormai non si può tornare indietro.
Quindi non ha senso continuare a urlarvi contro.
-Amore mio... -Dico guardando il castano negli occhi.
-Ho le tue stesse paure ma non và in un posto sperduto. Ci potremmo sentire in qualsiasi momento.-Gli ricordo e lo vedo sorridere leggermente.
Quando Lele partirà starà malissimo.
-Amore.. - Sussurro guardando Lele che mi osserva mentre delle lacrime gli bagnano le guance.
-Quando parti, pensaci e pensa anche a quel che hai fatto. -
-Non ti abbiamo dato modo di spiegare il perché tu abbia preso questa decisione e abbiamo sbagliato ancor di più quando ti abbiamo iniziato a urlare contro.
Ma di noi ti puoi fidare.
Nessuno tra di noi ti prenderà mai in giro o approfitterà delle tue debolezze.
La prossima volta rendici partecipi dei tuoi pensieri, delle tue paure e proviamo a risolvere insieme il problema... Per davvero-Aggiungo scostandogli qualche lacrima dal viso.
-Voglio solo vedervi felici-Mi sussurra guardando anche Davide che sorride e ci lascia tutti e tre da soli.
-Distanti non lo saremo, soprattutto in questo periodo, ma ci proveremo.-Gli dico e annuisce.
Si avvicina a me, alle mie labbra e ci baciamo.
È il nostro ultimo bacio prima che parta.
Gli circondo il collo con le braccia mentre lui posa le mani sulle mie guance.
-Sei fantastica-Mi sussurra e mi spingo col viso verso la sua mano destra.
-Ci sentiamo a ogni ora va bene? - Mi chiede.
Annuisco, anche se, entrambi sappiamo che gli scriverò raramente .
-Miky-Sussurra poi aprendo le braccia.
Lo prende in braccio reggendolo per le cosce mentre gli accarezza i capelli.
-Non piangerò-Gli dice poco convinto il castano.
-Va bene campione-Dice Lele e ridiamo tutti assieme.
-A che ora hai il treno? - Gli chiedo.
-Tra poco devo andare in stazione-
-La prossima volta parlaci-Gli dico quasi pregandolo.
-Ci proverò -
-Abbiamo tempo per andare in camera? - Chiede Mirko nascondendo il volto nel petto di Lele.
-Ho sempre tempo per voi-Risponde.
Andiamo in camera e quando entro mi butto sul letto affianco a Lele che si è sdraiato a pancia in su con ancora Miky in braccio.
-Non voglio fare sesso-Dice Miky.
-In questa circostanza sarebbe triste-Dico. Penso che mi sentirei come un caricatore lasciato nella stanza dell'hotel.
Sfruttato.
-È la prima volta da quando siamo tutti e tre assieme che non voglio fare sesso-Ci spiega Lele.
-Per forza. È da un anno che facciamo l'amore-Gli ricorda il castano e sia io che Lele scoppiamo a ridere.
-Ti capisco, vale anche per me-Gli dico.
-Vale! - Ripete ad alta voce Lele.
Perfino Miky alza il volto confuso.
-Tenetevi d'occhio a vicenda finché non torno... Tu non guardare i film vicino a Vale-Gli dice.
Ridiamo pur sapendo che è serio.
-Dovevi pensarci prima-Dico facendo spallucce.
-Tory sono serio-Mi rimprovera.

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