Capitolo 15

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FRANCESCO

È arrivato il grande giorno.

Santo cielo, credo di non farcela a sopportare Maria tutto il pomeriggio.

Si stanno avvicinando troppo le 16 e non sono ancora pronto psicologicamente.

Esco da scuola e mi dirigo alla fermata giusto per vedere Lucia. E chi c'è accanto a lei? Maria! Ma è ovunque questa qui!

Scappo veloce e mi vado a nascondere dietro gli alberi del parco davanti alla fermata, per fortuna incontro un mio amico e cominciamo a parlare.

Mi giro verso le due amiche e noto che Maria è fuori di sé, si comporta come una bambina. Ah, l'amore...

《Oi Fra, che fai oggi? Io rimango qui che devo fare dei giri, mi fai compagnia?》

《In realtà dovrei... ma si, dai!》

《Che è successo? Se hai da fare, non importa!》

《Dovrei uscire con quella ragazza là alle 16, ma non ho voglia...》gli indico Maria.

《Ah, vabè! Fammi compagnia fino alle 16 e poi vai da lei, tanto io rimango qui fino alle 17 circa. Un'oretta posso stare solo!》

《Sì, ma non ho proprio voglia di uscirci, ma sono educato e non posso nemmeno darle buca.》

《E vacci! Magari ti ricredi e comincia a piacerti! Ora andiamo, dai. Devo comprare le scarpette da calcio.》

《Perfetto! Migliore distrazione non avrei potuto trovarla!》

Non so come ringraziarlo, mi ha salvato dai brutti  pensieri che avevo in mente. Almeno fino alle 16 ho la testa libera.

Purtroppo, però, il nostro amore per il calcio ci fa dimenticare di guardare l'ora. Così ad un certo punto, quasi per sbaglio, guardo il cellulare e vedo che sono le 16.20.

Sono in super ritardo!

Meno male che non ho dato il mio numero a Maria, altrimenti mi avrebbe tartassato di chiamate.

A passo lento, vado da lei. Sì, a passo lento. Non avevo voglia di correre per lei. È già tanto che sono qui.

Mi avvicino e la saluto, ma lei è al cellulare, perciò mi fa solo un cenno con la mano, così mi allontano. Sento che è arrabbiata, probabilmente sta parlando con Lucia di me...

Ecco che stacca e viene verso di me, infuriata come una belva.

Oddio, ora mi dà un altro schiaffo dei suoi, ci scommetto tutto...

Invece no. Mi infama in tutte le lingue del mondo, ma niente violenza fisica.

《Accidenti, Francesco! Ma ti sembra l'ora di arrivare?! Sei in ritardo di mezz'ora!》

《Emh... davvero? Non era alle 16.30 l'appuntamento?》cerco di salvarmi in qualche modo, ma mi sa che non funziona.

《No! No no no e poi no! Cominci bene, eh! Dai, andiamo fare due passi, fatti perdonare.》

《Ok... e come?》

《Be', mi verrà in mente!》

I due passi diventano 4, poi 6, poi infiniti e io non ce la faccio più

Ad un certo punto si ferma finalmente. Ma davanti ad una gioielleria...

《Fra-fra-francesco! Guarda... guarda che anelli!》

《Già.》rispondo freddo.

《Me ne compri uno?》

《Sei completamente impazzita?!》

《No! Be, se non ora, tra qualche anno... no? Magari per il nostro anniversario!》lo dice con certi occhi sognanti che mi viene la nausea.

《Sì, certo... spera!》

《Bastardo!》

Ed è così che mi arriva una botta tremenda sul collo, nemmeno i miei compagni di squadra picchiano così forte! Ma cos'ha questa ragazza?

Più o meno la giornata passa così. Ci offendiamo, lei mi picchia, io faccio l'indifferente. Ma solo io so quanto vorrei ammazzarla. Per fortuna mi trattengo.

Forse lei crede che il modo migliore per conquistare un ragazzo sia fare la dura, ma non è vero.

《Brr che freddo... sediamoci qui.》

Sicuramente lei vorrebbe che io mi togliessi il giubbotto per coprire lei.

Povera illusa, sento freddo anch'io.

《Guarda! Si sta facendo sera, si vedono le prime stelle...》lo dice con aria ancora più romantica.

《Eh si》

《Mi fa freddo... tra le tue braccia sto meglio!》mentre lo dice, mi prende un braccio e lo avvolge attorno a sé, poi appoggia la sua testa sul mio petto e posso sentire il suo calore.

L'ho fatta innamorare.

Non riesco a spostarmi, mi dispiace rovinarle questo momento e poi il mio ruolo è proprio questo.

Devo farla contenta per fare un piacere a Luca e Lucia. Non devo smettere di ripetermelo.

Piano piano si alza e si avvicina alle mie labbra.

Io guardo da un'altra parte. Non voglio un bacio da lei.

E invece prende coraggio e mi bacia. Muove le labbra, cerca di far entrare la lingua, ma non ci riesce. Le mie labbra sono serrate.

Ci alziamo e l'accompagno alla sua fermata. I suoi occhi brillano e poco prima di prendere l'autobus, tenta di baciarmi. Io mi sposto e mi faccio dare un bacio sulla guancia.

Torno a casa anch'io e durante viaggio di ritorno, sono confuso, arrabbiato. Mi sta sfuggendo la situazione di mano.

Penso che rinuncerò presto all'accordo. Non voglio più prendere in giro nessuno!

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