Era assurdo che ce l'avesse ancora in mente. Si era svegliato ormai da alcune ore, aveva fatto colazione e si era concesso una lunga doccia calda, ma il pensiero del proprio sogno in compagnia di Hermione Granger, per quanto privo di alcun dettaglio degno di nota, continuava a perseguitarlo. Gli era sembrato straordinariamente vivido, fitto di dettagli che a lui era parso non avere mai notato. Aveva trascorso l'intera mattinata a domandarsi se si fosse mai effettivamente avvicinato tanto alla ragazza da poterne mapparne con tanta perfezione le lentiggini che le tempestavano il viso. E si era risposto sempre di no.
Persino il tono della voce gli era sembrato assolutamente perfetto; né un'ottava di troppo, né una di meno. Le espressioni erano state le medesime di quando, a scuola, l'aveva stuzzicata e innervosita, e ora, nel bel mezzo di Diagon Alley, non poteva fare a meno di domandarsi se fosse stato mai ossessionato in alcun modo da quella ragazza saccente e perfettina che aveva avuto, più di chiunque altro, la capacità di fargli saltare i nervi. Perché non sarebbe stato in grado di spiegare quella propria replica magistrale in nessun'altra maniera.Sospirò innervosito, immobile di fronte l'ingresso della Gringott, e diede un'ultima occhiata al proprio completo scuro abbinato a un morbido maglione dal collo alto. Si era guardato allo specchio almeno una decina di volte, incerto su quale fosse la maniera di vestirsi più appropriata per l'occasione, ma aveva infine optato, come sempre, per una decisione elegante. Doveva fare una buona impressione, firmare una manciata di documenti e portare avanti quella tremenda storia che suo padre gli aveva lasciato sulle spalle dopo la guerra.
Deglutì a vuoto, per poi avanzare.
Hermione nel frattempo percorreva le strade della propria amata Londra babbana. Quella sera aveva promesso ai genitori che si sarebbe presentata per cena e non avrebbe mancato l'appuntamento per nulla al mondo. Era trascorso appena un mese da quando era riuscita a rintracciarli e recuperarli dall'Australia dopo averli privati dei ricordi con il solo fine di proteggerli, e il timore di poterli perdere nuovamente la divorava ogni giorno. Ora che le cose sembravano stare lentamente tornando alla normalità, la ragazza sentiva il desiderio di dedicarsi a sé stessa e a coloro che amava come non mai, e in quel momento al primo posto tra i propri affetti c'erano solamente sua madre e suo padre.
Eppure era deconcentrata.Il sogno avente come protagonista Draco Malfoy l'aveva lasciata basita, complice il fatto che ne ricordasse ogni istante con assoluta precisione. Non le era mai accaduto, anzi; si era sempre ritenuta parte di quelle persone che trovavano tendenzialmente molto difficile ricordare i sogni, ma questo le era rimasto impresso come a fuoco, incancellabile. Avrebbe potuto ripetere in quell'esatto istante le battute che si erano scambiati e le espressioni a esse associate, così come la maniera nella quale si erano mossi all'interno della scuola deserta. Ma in particolare ricordava la sua ultima frase.
"Preferirei qualcuno capace di tenermi testa, Granger. Non so se mi capisci."
Lo aveva capito forte e chiaro, e le aveva quasi provocato dolore rendersi conto di stare ragionando come la propria nemesi. D'altra parte era stata quella la ragione della rottura tra lei e Ronald: lui non era mai stato abbastanza stimolante per lei. Purtroppo ci aveva messo più del dovuto a rendersene conto, complice il fatto che avesse sempre apprezzato tutte le altre qualità del rosso. Ma non era riuscita a sorvolare su quel piccolo, apparentemente innocuo dettaglio, e cioè che Hermione Granger necessitava di una continua forma di stimolo nella vita. Ci aveva riflettuto a lungo dopo avergli detto di preferire che rimanessero amici -e comunque lui non se ne era offeso- ma aveva capito che, se proprio doveva immaginarsi affiancata a un uomo, questo sarebbe dovuto essere stato capace di stuzzicarla e innervosirla solamente con il proferire di una sillaba.
Ron, invece, con il passare del tempo era diventato più maturo ed equilibrato, e gli avrebbe augurato per sempre ogni forma di felicità.
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Lucid Dreams -Sogni Lucidi-
Fanfiction"Per 'sogno lucido' si intende quel sogno avuto in coscienza del fatto di stare dormendo." |estratto cap.5| Lui la guardò, questa volta esclusivamente in quegli occhi tanto vivi da poterlo scottare a distanza, e per un secondo fremette. Si irrigidì...