Sconvolta e accomodata al tavolo di una locanda di Diagon Alley, Hermione sfogliava la Gazzetta del Profeta. Nonostante fosse ormai passata l'ora di pranzo non era stata in grado di addentare neppure un misero toast, e ora attendeva pazientemente che Ronald Weasley, ritardatario cronico, arrivasse e le portasse quanto gli aveva domandato.
Quella mattina si era svegliata di soprassalto, ancora con il cuore a mille per il bacio che si era scambiata con Draco Malfoy. Dirselo la faceva sentire strana ed estasiata allo stesso tempo. Era accaduto tutto nella propria mente, certo, ma questo non lo rendeva meno strano. Prima che lui le dicesse quanto bella si fosse fatta con il tempo, la riccia non aveva mai contemplato neppure lontanamente l'eventualità di scambiarsi anche solo un sorriso con il biondo. D'altra parte non avevano mai fatto altro che litigare. E lanciarsi maledizioni. E litigare di nuovo.
Voltò la pagina del quotidiano presa da un moto di rabbia. Non riusciva a concentrarsi su una sola notizia; adocchiava le foto, riconosceva i visi, ma poi non riusciva a seguire quanto l'articolo raccontasse per quanto persa si sentisse. Ricordò la maniera nella quale lui le aveva suggerito che il giorno dopo avrebbero dimenticato tutto e le venne da ridere per il nervosismo. Proprio come si era anticipata, non si era scordata proprio niente. Il contatto con quelle labbra peccaminose le inondava la memoria, rendendola sciocca e agitata come una bambina. Voltò nuovamente la pagina.Finalmente vide qualcosa che catturò la sua attenzione. Il viso di quello stesso peccaminoso ragazzo che la notte prima l'aveva fatta impazzire era stampato in alto a sinistra, e la foto in movimento lo ritraeva mentre rivolgeva un viso severo alla fotocamera, per poi voltarsi e andare via. A fianco spiccava il titolo: Draco Malfoy condanna il padre.
Hermione corrugò la fronte, per poi iniziare a leggere divorata dalla curiosità. Solo successivamente si sarebbe detta di avere appena mandato al diavolo due mesi durante i quali aveva minuziosamente evitato in qualsiasi maniera di venire anche solo casualmente a sapere le sorti del biondo. Ma in quel preciso istante non ci pensò proprio.Dopo alcuni minuti arrivò Ron. La individuò non appena entrato, domandò velocemente alla cameriera di portargli al tavolo due burrobirre, e poi si sedette esattamente di fronte a Hermione:
"Buongiorno, Herm." La salutò, non prestando minimamente attenzione al fatto che si trovasse assorta nella lettura. La riccia, sorpresa, sollevò lo sguardo e, colta da un moto di imbarazzo, richiuse la Gazzetta su sé stessa. Sorrise:
"Ron, ciao!"La cameriera arrivò con un vecchio vassoio in equilibrio sul palmo della mano destra. Da esso prese due calici strabordanti di schiuma e li mise di fronte ai due ragazzi. Il grifondoro ringraziò, mentre la riccia contemplò il bicchiere alcuni secondi:
"Non dovevi."
Il rosso scrollò le spalle: "Burrobirra, come una volta."
Lei annuì, per poi prendere un primo sorso della propria bevanda. Afferrò un fazzoletto e si ripulì le labbra, certa di essersi sporcata come proprio solito e lui, in risposta, rise divertito.
"Come te la passi?" bevve anche Ron.
Hermione tergiversò, incerta su cosa dire. Ormai era complicato riuscirsi a incontrare, soprattutto visto quanto avessero iniziato a fare lui e Harry. Ponderò l'eventualità di dirgli di avere appena baciato Malfoy nei propri sogni solamente per vederlo piegarsi in due dalle risate in risposta. Eppure non lo fece, ancora profondamente scossa.
"Bene." Disse quindi: "Sono molto impegnata, ma è sempre meglio che annoiarsi. E voi?"Ron bevve ancora, si pulì con il dorso della mano e poi parlò: "Lo stesso vale per me e Harry. Essere Auror è un lavoraccio, ma non ti annoi mai. Non puoi immaginare quanti mangiamorte si stiano ancora nascondendo nei posti più assurdi." Sbuffò "Sono come ratti."
Le venne in mente Crosta, ma dubitò che avesse inteso quello. Annuì e prese un secondo piccolo sorso: "Capisco."
"Ho saputo che ti stai dando da fare per gli elfi."
La ragazza sorrise: "Sì. Sto facendo molte interviste e cercando di coinvolgere sempre più persone." Contemplò gli occhi azzurri del ragazzo "Voglio continuare a fare del bene. Solo non con la violenza. Ho usato la bacchetta un po' troppo negli ultimi anni."
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Lucid Dreams -Sogni Lucidi-
Fanfiction"Per 'sogno lucido' si intende quel sogno avuto in coscienza del fatto di stare dormendo." |estratto cap.5| Lui la guardò, questa volta esclusivamente in quegli occhi tanto vivi da poterlo scottare a distanza, e per un secondo fremette. Si irrigidì...