1 - Ritrovo clandestino

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Lucius si mangiava le unghie mentre leggeva e stropicciava le pagine della Gazzetta del Profeta, un'evasione di massa non ci voleva proprio, soprattutto in un momento come quello, chiunque fosse il responsabile, gli aveva servito una bella gatta da pelare.
Il ministero e la scuola si stavano ancora leccando le ferite dalla battaglia di un anno fa, ed ora questo evento avrebbe ribaltato tutto il programma di riabilitazione degli Auror.

Dentro di sé, Lucius Malfoy aveva una mezza idea di chi potesse essere i responsabile, ma cercava di scacciare via quel pensiero avendolo visto sul letto del San Mungo privo di sensi, e anche se il letto, qualche notte dopo, lo avevano trovato vuoto, non poteva significare che c'entrasse qualcosa.

Mentre era assorto nei suoi pensieri, Narcissa e Draco entrarono nel suo studio.
Draco reggeva in mano un sacchetto pieno di dolcetti, mentre la madre aveva in mano i suoi nuovi vestiti. Lucius intravide, tra gli abiti del piccolo, uno che certamente non era suo.
Osservò la moglie mettere i vestiti con cautela sopra ad una cassettiera e adagiare il figlio in una poltrona evitando che potesse sporcarsi con una cioccorana. Il bambino era tuttalpiù indifferente e quasi scansava via le mani premurose della madre. Lucius decise di rompere il silenzio: "Mi pare di capire che abbiate avuto... un pomeriggio ricco oggi"
"Non ci crederai papà" disse Draco mettendosi in bocca un'altra cioccorana e ravanare nel sacchetto per cercare un pacchetto di gelatine tutti i gusti +1 "Abbiamo incrociato tantissimi sanguesporco, ridicolo che si aggirino per le vie così tranquillamente"
Il padre sorrise ad una simile frase, era molto contento di sentire che il suo figlioletto stesse crescendo con le giuste convinzioni.
Lo osservò svuotare il pacchetto e rimetterlo nel sacchetto e poi si rivolse a sua moglie indicando i vestiti: "È inutile che continui a farglieli riparare" disse con tono seccato. Narcissa lo guardò: "Che cosa intendi?"
"Intendo quello"
Lucius mosse la bacchetta a sollevò un vestito appartenente ad Antheo, immaginando il motivo per cui la moglie lo aveva fatto riparare.

Da quando Antheo era scomparso dal San Mungo, Narcissa sembrava aver perso una parte di sé, addirittura si era attaccata a Draco in modo molto apprensivo, troppo rispetto ad un comportamento normale di una madre. Ricordava la sorella Bellatrix e Lucius non volle nemmeno pensare che sua moglie potesse diventare uguale.

Narcissa rimase del tutto composta vedendo il vestito, giustificandosi dicendo che Draco stava crescendo e aveva per fortuna trovato qualche indumento appartenente al nipote che potesse rimettere in sesto per darlo al figlio.
Era una scusa, una palese scusa, Narcissa in realtà sperava che Antjeo tornasse un giorno e quindi stava riesumato qualche vestito.

"Andiamo Lucius" disse lei "devi riconoscere che non possono rimanere coperti di polvere e pieni di strappi"
Lucius sbuffò seccato, ma troncò il discorso, aveva di meglio a cui pensare. Passò la Gazzetta del Profeta alla moglie e rimase in silenzio mentre lei leggeva la prima pagina. Vide il suo volto cambiare espressione ad ogni riga che leggeva, era chiaro che una fuga di massa potesse significare cose positive e negative: molti Mangiamorte erano fuggiti e si rischiavano attentati e un attacco diretto al Ministero, ma avrebbe anche potuto avere la speranza di rivedere sua sorella e suo cognato dopo tutto questo tempo.
Lucius, cogliendo tale pensiero, le indicò la riga a fine pagina: Tuttavia alcuni detenuti come Rodolphus Lestrange e sua moglie Bellatrix non hanno nemmeno provato a fuggire.
La poca speranza nel volto di Narcissa si spense del tutto: "Ma come è possibile?"
"Be' cara... hanno perso loro figlio, non hanno più motivo di vivere"
Lei lo guardò accigliata, ma rimase zitta, per evitare un litigio in pubblico

La magione Lestrange era tenuta meglio del previsto, considerando che nessuno ci metteva piede da anni. Rabastan, Augustus e Antonin scrutavano il perimetro di quella dimora come se fosse una reliquia. Il salone era particolarmente pulito e non presentava segni di abbandono; le finestre erano ben luminose e facevano trasparire perfettamente la luce della luna; i tappeti sembravano sbattuti perché presentavano i segni dei piedini delle poltrone e del grande divano.
Qualcuno doveva essere entrato di recente, la casa dei Lestrange era troppo pulita per essere rimasta vuota.
Rabastan si soffermò sulle foto di famiglia: Rodolphus e Bellatrix uniti in matrimonio, Bellatrix con Antheo in braccio appena nato, Antheo con la divisa di scuola prima di entrarci...

L'erede Lestrange - Il rispetto del sangue puro COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora