50. Peggiorare

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"Il re è morto."

Queste sono le parole che si sentono in ogni angolo di Aleor, le parole che ogni persona nel regno, inevitabilmente, ha pronunciato almeno una volta, chi per annunciarlo al popolo, chi per dirlo a qualche amico o familiare. Fatto sta, che tutti le hanno lasciate sfuggire dalle loro labbra.

E quando la notizia era arrivata alle orecchie di ogni singolo abitante, nel giro di una manciata di ore, le strade si erano fatte più buie, meno gioiose, perchè tutti il regno era in lutto, nei riguardi di un re severo, ma sempre corretto nei confronti dei suoi cittadini.

Yoongi, invece, non aveva dovuto sentire quelle parole da parte di nessuno, semplicemente perché era stato lui stesso a dichiarare il re deceduto, quando quella sera, dopo una agonizzante lite con Jimin, era riuscito a raggiungere le stanze del re, trovandolo lì, senza vita, come era ormai prevedibile succedesse da una manciata di settimane.

Così, si era ritrovato lì da solo, senza alcuna compagnia, di fronte a lui il corpo freddo dell'uomo che lo aveva odiato più di ogni altra cosa al mondo. E nonostante tutto, Yoongi si era ritrovato a piangere, non per il cuore fermo dell'uomo, non per la realizzazione di aver fallito il suo compito, ma perchè era ben cosciente che, una volta lasciata quella stanza, avrebbe dovuto dare la notizia a Jimin, lo stesso Jimin che per tutta la sua vita aveva parlato del padre come fosse stato il miglior uomo sulla terra, una persona con cui non era sempre andato d'accordo, ma che amava senza alcuna riserva, come solo un figlio può fare con un padre.

Il mago non ce l'aveva fatta, così, lasciato dietro di sè il corpo del re, aveva camminato nel corridoio del palazzo, decidendo che, chiunque avrebbe incontrato per primo, avrebbe ricevuto la notizia. Sarebbe poi stato suo compito diffonderla. E così era stato, Yoongi aveva incontrato uno dei consiglieri di corte e, dopo aver annunciato la triste dipartita del re, era corso via, arrivando nei giardini del palazzo e vagando in quella zona, senza preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni.

Tutto ciò a cui riusciva a pensare era la lite avuta con il castano qualche ora prima, quando ancora una volta, il loro sonno era stato disturbato da Taehyung, lì per chiamare il mago in aiuto agli altri medici di corte.

Quando il servo aveva lasciato la stanza, Jimin e Yoongi si erano mossi velocemente, entrando nella stanza del re senza nemmeno bussare e, una volta notate le disperati condizioni, il principe si era voltato verso Yoongi, occhi lucidi a causa delle lacrime.

"Usa la magia, salva mio padre."

Il moro aveva sentito il proprio cuore esplodere a quelle parole, non potendo realmente credere che Jimin le avesse pronunciate. Si era avvicinato al castano, afferrando delicatamente il suo braccio destro e sorridendogli con gentilezza, facendo del suo meglio per non peggiorare la situazione.

"Se dovesse sopravvivere grazie alla magia, non te lo perdonerebbe mai Jimin. Non fare qualcosa di cui ti pentirai, ti prego."

In un secondo, gli occhi del principe erano cambiati: da tristi e sperduti, a furenti. Evidentemente, l'opinione di Yoongi non era stata ben accetta. Il castano si era scostato dal tocco del mago con uno scatto veloce, rivolgendogli uno sguardo furioso, ed altrettanto disperato.

"Non osare Yoongi! Non puoi dire a me cosa voglia mio padre! Se voglio usare la tua magia lo decido io, non tu."

Forse Jimin, nella furia del momento, non si era nemmeno reso conto di quanto contraddittorie suonassero le sue parole. E del fatto che, se Yoongi fosse stato un po' più forte, avrebbe potuto opporsi a quell'ordine, e nessuno avrebbe potuto imporgli di fare il contrario.

Perchè il mago conosceva i pericoli riguardo ad un incantesimo del genere, la febbre del re non era solo febbre, non era un malanno che sarebbe passato da solo. No, il re era sul punto della morte e, mettersi contro la natura, non era mai stata una buona idea, per nessun mago.

"Jimin, è troppo tardi, nessuna magia potrà salvarlo. Poggiorerei solamente le cose."

Ed istantaneamente la situazione precipita, Yoongi può giurare di non aver mai avuto paura del castano quanto in quel momento. Perché qualcosa, non sa cosa nè come, cambia inevitabilmente nel principe.

"O forse non vuoi curarlo!?"

Yoongi sa fin troppo bene che quelle parole sono solo dettate da paura, tristezza, rabbia. Ma questo non ferma il dolore che si fa strada nel suo petto all'idea che Jimin lo ritenga capace di fare una cosa del genere. Pensa davvero che il mago lascerebbe morire così il padre dell'uomo che ama?

Così, abbassa semplicemente lo sguardo, senza fare nient'altro.

"Dovresti andartene. Non preoccuparti, userò la magia."

E sembra che quelle parole bastino al castano, perché lascia la stanza senza aggiungere altro. Lasciando Yoongi lì, con il viso pieno di lacrime e la mente completamente offuscata. Il mago sa che, usando la magia, il re morirà solo più velocemente. Ma non può fare nulla, questo è ciò che Jimin vuole, tentare non avrà alcuna conseguenza, se non quella di accelerare il processo di deterioramento.

E quello era esattamente ciò che è successo, il re era morto poche ore dopo.

Ed ora, Yoongi si trova nel giardino del castello, seduto a terra, dove di solito passa i suoi pomeriggi con Taehyung. E proprio quando la sua mente inizia a produrre pensieri fin troppo tenebrosi, sente la voce di Jungkook richiamarlo dalle sue spalle.

"Yoongi! Vieni! Jimin vuole parlarti!"

Bread - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora