39. Seduto

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"Dovresti davvero stare seduto."

Yoongi ride delicatamente, poggiandosi sul davanzale della finestra per osservare il ragazzo di fronte a lui.

"Sei forse preoccupato?"

Wonho sbuffa, rimanendo immobile di fronte alla porta ed osservando l'esile corpo del mago di fronte a lui. Non è esattamente preoccupato e, anche se lo fosse, non lo ammetterebbe mai. Semplicemente non gli piace l'idea che qualcuno che ha rischiato la vita per lui non guarisca a pieno o, perlomeno, questo è quello che gli piace tanto ripetere al moro.

"No, ma credo che alle tue ferite non faccia molto bene accompagnarti durante le tue passeggiate per la stanza."

Il mago ride di nuovo, non potendo credere a come Wonho si sia trasformato in quei giorni. È sempre serio, senza emozioni, stoico quasi, ma rimane lì con lui, cercando di fare del suo meglio per prendersi cura di lui e, allo stesso tempo, non farglielo notare. La cosa è buffa e, se Yoongi non fosse Yoongi, le attenzioni della guardia non sarebbero state particolarmente apprezzate, soprattutto perchè iniziate solo una volta rischiata la vita per lui; ma, proprio perchè Yoongi è Yoongi, e non riesce a fare a meno di vedere il bene nelle persone, in quei pochi giorni tra loro si era formata una sorta di amicizia, un po' strana, ma molto apprezzata dal moro che, se non fosse per Wonho, in questo momento sarebbe ferito e completamente da solo.

In fin dei conti, Jimin non è venuto a visitarlo nemmeno una volta e, nonostante il patto che il castano aveva stretto con suo padre, la presenza del principe non sarebbe per nulla dispiaciuta al mago. Per qualche minuto, subito dopo essere stato accoltellato, si era davvero convinto di star morendo tra le braccia di una guardia che, almeno al tempo, lo odiava più di ogni altra cosa al mondo. E proprio in quel momento, si era reso conto di volere il principe con sè più di ogni altra cosa, nonostante il suo ennesimo tradimento, nonostante il suo egoismo e la sua sfacciataggine nel mostrare quest'ultimo, l'unica cosa che Yoongi avrebbe realmente voluto fare era trovarsi tra le braccia di Jimin.

"Beh sono passati giorni ormai, si saranno abituate ad accompagnarmi durante le mie passeggiate."

Il mago lo dice con un sorriso, intenzionato a sfottere la guardia per il particolare utilizzo delle parole scelte.

"Non credo proprio, per favore siediti."

Yoongi alza gli occhi al cielo, ascoltando però il rimprovero di Wonho e muovendosi a fatica verso il letto per sedersi delicatamente su questo, con una smorfia di dolore di pianta sul volto.

"Il mio turno è finito, per favore, rimani lì anche mentre non ci sono. Ci vediamo stanotte, va bene?"

Il mago annuisce, sapendo perfettamente che, anche quel pomeriggio, rimarrà da solo, perché a causa del suo incidente, i turni di guardia sono cambiati, ed ora dovrebbe esserci Jimin a controllarlo, ma come ogni pomeriggio, non si presenterà, rimanendo fuori dalla sua stanza come se Yoongi non sapesse che si trova lì, troppo codardo per entrare.

Eppure, quel pomeriggio qualcosa cambia, perché solo qualche minuto dopo, la porta si apre e, ad apparire, è proprio Jimin. Il ragazzo a cui non aveva smesso di pensare nemmeno per un istante durante il ricovero.

Il principe sembra intimorito, ma questo non ferma Yoongi dall'osservare la bellezza dei suoi tratti delicati, propri di un vero principe.

"Sua Altezza."

Il castano sembra quasi sorpreso dal fatto che sia stato Yoongi il primo a parlare ma, in fin dei conti, per il mago sarebbe inutile cercare di affermare la propria ragione con un metodo così bambinesco.

"Yoongi."

Jimin sembra essere senza parole, perché dopo aver pronunciato il suo nome, rimane lì, immobile, senza fiato. Yoongi non dice nulla, non sapendo sinceramente quale, tra le mille emozioni che prova in quel momento, dovrebbe esprimere per prima: la delusione per il patto con suo padre, la rabbia per averlo lasciato ancora una volta da solo, o forse la gioia di rivedere il viso che più ama in tutto il mondo.

E così, a parlare è il principe che, improvvisamente, realizza che non ci sia cosa più ovvia da dire.

"Come stai?"

"Bene, le ferite si stanno richiudendo. Fanno ancora un po' male, ma nulla che io non possa sopportare."

Il castano annuisce, sollevato di sentire quelle parole ma non particolarmente sorpreso, d'altronde si era fatto tenere aggiornato dalla guardia che, ogni giorno, gli aveva riportato le condizioni del mago di fronte a lui.

E poi, calano in un breve silenzio che, per la seconda volta, viene spezzato dal castano.

"Quando ho visto Wonho arrivare al castello pieno di ferite, prima che ti portasse fuori dalla carrozza, mi ero stupidamente convinto che i segni su di lui fossero opera tua."

Il mago storce leggermente le labbra, probabilmente convinto che, ancora una volta, Jimin si sia convinto di una sua presunta cattiveria data dalla sua natura.

"E no, non ne ero spaventato, nè deluso. Ho provato un senso di sollievo e gioia unici, perchè, per la prima volta, mi ero convinto che ti fossi ribellato e avessi deciso di scappare. Mi sbagliavo, ma quel breve momento mi ha fatto realizzare che non c'è cosa che io più desideri di vederti felice Yoon e, se la tua felicità è data dallo stare lontano da me, non sono nessuno per toglerigli questa possibilità. Ti aiuterò ugualmente a scappare una volta che ti sarai ripreso, nonostante il patto con mio padre."

E a quelle parole, il mago si alza dal letto, muovendosi velocemente verso il corpo del principe e stringendo le braccia intorno al collo del castano, portando le sue labbra su quelle di Jimin. Per lasciarvi un bacio delicato, senza alcuna pretesa.

"Ero convinto di star morendo, ed ho realizzato che non c'è cosa che desideri di più di stare con te Jimin, a qualunque condizione. Sono felice che tu abbia capito, ma non voglio più scappare."

Il cuore del principe esplode e, prima che se ne possa accorgere, stritola il minuto corpo di fronte a lui, lasciandolo poco dopo non appena siete un leggero sussulto di dolore provenire dalle labbra del mago. E quel semplice gesto, fa scoppiare a ridere Yoongi che, ancora una volta, lascia un bacio sulle labbra di Jimin.

Bread - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora